Oriolo-01/09/2024: CAREZZA SUL CUORE

                                               

     

 

 

 

 

 

 

 

 

CAREZZA SUL CUORE

 

Degli antichi castelli mi incuriosisce la vita che hanno visto passare e che in parte trattengono ancora. Chissà quanti sogni sono rimasti sulle torri”(Fabrizio Caramagna).

Oriolo Calabro, uno dei borghi più belli e suggestivi d’Italia, è nato come vera e propria fortezza a difesa di quanti fuggivano dai paesi costieri a causa delle incursioni da parte dei Saraceni.

Grazie al suo bellissimo Borgo Medioevale, ai palazzi nobiliari ed al Castello Aragonese, Oriolo oggi è meta di turisti che possono godere delle sue bellezze paesaggistiche.

Oriolo è stato teatro naturale di un evento di caratura nazionale che, di certo, resterà indelebile nel cuore di quanti hanno avuto la gioia di parteciparvi.

La splendida Sala delle Bandiere, all’interno del Castello, ha coinvolto un grandissimo numero di poeti e scrittori provenienti da ogni parte d’Italia, grazie ad una coinvolgente manifestazione, in occasione della XVI Edizione del Festival de “ I borghi più belli d’Italia”.

Grazie alla lungimiranza della Dottoressa Emilia Valenzano, educatrice, poetessa e scrittrice ormai nota ed apprezzata negli ambienti culturali, supportata dalla Scuola Arcieristica Kàrman, nelle persone del Dottor Guido Valenzano e della Presidente Gina Florentina Stan, è stato organizzato il Primo Premio Letterario – Artistico Nazionale Kàrman Oriolo che, come abbiamo già sottolineato, ha visto la partecipazione di eminenti personalità del mondo della cultura giungere ad Oriolo Calabro per la premiazione finale.

Un ringraziamento particolare al Sindaco, Simona Colotta, sempre pronta a dare il suo contributo e quello dell’intera Amministrazione Comunale, quando si parla di cultura e di promozione del territorio, tanto da fare assurgere Oriolo Calabro a punto di riferimento per il recupero delle tradizioni.

Un grazie al Vice Sindaco Felice Agostino Diego per il supporto e il fattivo contributo ed a Pina Varlaro, Delegata alla Cultura, che è stata vicinissima ad Emilia Valenzano in tutto il percorso che ha portato alla giornata finale del Premio, riscuotendo un incredibile successo in termini di partecipazione.

La poesia è un granello di luce che si tiene tra il pollice e l’infinito”(Fabrizio Caramagna).

Tutti i partecipanti avrebbero meritato una menzione, in quanto i lavori sono stati estremamente interessanti e ben fatti, ma l’attenta Giuria ha dovuto, con non poche difficoltà, assegnare dei premi e possiamo dire, con orgoglio, che i vincitori sono stati scelti con cura e grande spirito critico.

Tutti i lavori sono stati fonte di anelanti speranze ad altezze spirituali, sogno e canto, aspirazione verso l’alto, attesa d’immensità mai vedute.

Tra l’assordante fracasso del mondo moderno il battere del cuore, la voce dell’anima, essenza umana e divina, non mendace, non illusoria.

Presenti, nella Giuria, la Dottoressa Francesca Misasi, ex Dirigente Scolastico, Scrittrice, Critica Letteraria e Poetessa, il Dottor Giovanni Mulè, Pedagogista, Insegnante e Poeta, già organizzatore  del Premio nazionale di Poesia Dal Tirreno allo Jonio, il Dottor Antonio Farina, Medico Chirurgo, Biologo e Presidente  “Fondazione R.Farina”, Organizzatore del Premio Internazionale di Poesia R. Farina, La Maestra Gina Florentina Stan, Presidente della Scuola Arcieristica Kàrman, nonché Maestro di Taijiquan e Qigong qualificata a livello internazionale, il Dottor Leonardo Ancona, Scrittore, Poeta, Presentatore, Curatore Editoriale, Illustratore, VideoMaker, Speaker radiofonico, che ha condotto in maniera ineccepibile ed impeccabile l’intera manifestazione.

Presente, infinine, lo scrivente in qualità di Presidente di Giuria per la Sezione Sport e designato dal Settore Kàrman del Csen (Centro Sportivo Educativo Nazionale).

Un grande ringraziamento a Roberta Proto, artista riconosciuta a livello internazionale ed anima pulsante de “I sogni di Minù”, laboratorio di ceramica sito in Trebisacce che, con la perizia che la contraddistingue nel suo lavoro, ha realizzato i bellissimi premi consegnati ai vincitori del Concorso ed ai Giurati.

Nel corso della mattinata si sono svolte delle interviste con alcuni degli autori e tra questi ricordiamo Lolita Rinforzi, Sonia Spagnuolo, Francesca Ferrara, Antonio Mariano Baldinetti; inoltre, Leonardo Ancona ha portato la sua terza silloge, presentata due giorni addietro e la Dottoressa Valenzano ha ripresentato il suo libro uscito nel 2023.

La delicatezza di emozioni che traspariva dai versi degli autori presenti si è proiettata nella delicatezza dell’insegnamento etico che sono riusciti a trasmettere a tutti i presenti.

Poesia e impegno quotidiano, un abbinamento ricco di generosità, di coerenza della fede, esercizio del bene.

Quindi, poesia  come  spiritualizzazione della loro esperienza ricca di tesori di bontà.

I versi sono stati come una mano generosa che versa speranza, balsamo per gli affanni, che sollecita bisogno di elevazione verso idealità morali, contro le malattie dello spirito. Poesia che fiorisce e si dilata verso la prima, vera luce, quella dei primi albori del mondo, quella della idealità, dei sentimenti veri, puliti e profondi.

La poesia è quando un’emozione ha trovato il suo pensiero e il pensiero ha trovato le parole”(Robert Lee Frost).

La serata si è conclusa con un ulteriore momento di emozione, in quanto il Sindaco di Oriolo, Simona Colotta, ha scoperto la stele di ceramica, affissa lungo la salita del Castello, sulla parete di Palazzo Petrelli, sulla quale stele è stata trascritta la lirica “Ultimo Novembre” di Anna Francesca La Rosa, prima classificata nella Sezione A Poesia a Tema Libero, che ha ricordato la giovane Giulia Cecchettin, barbaramente trucidata da quello che, al contrario, avrebbe dovuto amarla e risspettarla.

Ovviamente un ringraziamento speciale a tutti i partecipanti, alcuni dei quali si sono sobbarcati migliaia di chilometri pur di onorare un evento così prestigioso.

E come non applaudire Emilia Valenzano che, ancora una volta, ha dimostrato come con l’amore si possono superare ostacoli ed organizzare incontri che lasceranno per sempre il segno, in quanto dedizione, serietà, professionalità, passione e amore per il proprio lavoro sono e saranno sempre le armi vincenti.

Grazie a lei, a Guido Valenzano, a Gina Stan, al Sindaco di Oriolo ed a tutti i valenti collaboratori, tutto si è snodato in modo snello, piacevole e coinvolgente dal punto di vista emotivo e molte poesie sono state declamate con una tale enfasi da suscitare momenti altamente suggestivi.

L’intero evento è stato accompagnato dalle note meravigliose della chitarra classica del Maestro Daniel Dramisino, capace di catturare l’attenzione di tutti in virtù della sua bravura.

Tutti sono riusciti ad emozionare perché hanno scritto con la penna del cuore e il cuore, lo sanno tutti, non può mai mentire.

Auguriamo alla Dottoressa Valenzano che questa sua inesauribile passione continui a darle l’imput per beare tutti noi dei suoi versi stupendi e dei suoi bellissimi eventi, che ci permettono di credere ancora in quelli che sono i valori veri e profondi della vita.

Ancora un ringraziamento al Comune di Oriolo Calabro ed al Sindaco Simona Colotta, per l’impegno profuso acchè il proprio paese cresca sempre di più, anche grazie a questi incontri.

Potresti vivere in un paesino sconosciuto, ma se hai grandi idee, il mondo verrà a trovarti!”(Mehmet Murat Ildan).

Ebbene, la grande idea di chi ha voluto promuovere il Borgo di Oriolo, oltre che per le sue bellezze paesaggistiche, anche per eventi come il Premio Letterario, ha permesso a questa comunità di essere apprezzata e conosciuta ovunque, mantenendo inalterati quelli che sono i valori veri e profondi della vita, quali semplicità, umiltà, passione, lavoro, spirito di sacrificio, gentilezza.

È la storia che fa ricordare il luogo, non è il luogo che fa la storia.”(Lamberto Sposini).

Tutti ci hanno trasmesso un messaggio importante: siamo nell’epoca della comunicazione e mai come oggi ci accorgiamo come sia complicato comunicare, infatti è necessario conoscere le lingue, gli strumenti, la tecnologia, ma la vera storia degli uomini non si può leggere senza l’amore ed Emilia, Simona, Guido, Gina e tutti coloro che hanno collaborato fattivamente  hanno sempre ascoltato il loro cuore e grazie a questo sono rimasti loro stessi, con i propri valori, con la loro passione, con la loro semplicità.

La carezza sul cuore che questo meraviglioso evento ci ha fatto, resterà indelebile e ogni volta che chiuderemo gli occhi immaginando un borgo con il proprio Castello, le proprie voci, la musica dolce di una chitarra, i profumi di un tempo, ricorderemo questa memorabile giornata.

Grazie e ad maiora semper!

RAFFAELE BURGO