ALTO JONIO-29/01/2025: Distretto Sanitario Unico, una conquista che equivale a una sfida

Distretti Calabria

TREBISACCE Nasce, dopo anni di incubazione, il mega “Distretto Sanitario Unico dello Jonio” destinato ad inglobare i due Distretti pre-esistenti di Jonio-Sud e Jonio-Nord. Un passo avanti per migliorare nella Sibaritide i servizi socio-assistenziali o, vista la vastità e la complessità territoriale, un pachiderma sproporzionato e complesso ancora più complicato da gestire? Comunque: cui prodest? A chi giova? Da dove nasce – ci si chiede – la necessità di ridurre da 6 a 5 il numero dei Distretti nella provincia di Cosenza che con i due Distretti di Jonio-Sud (Rossano-Cariati) e Jonio-Nord (Corigliano-Trebisacce) aveva raggiunto nel corso degli anni un maggiore equilibrio e un migliore funzionamento rispetto al passato? Difficile, al momento, fare previsioni a lunga scadenza e anche per questo c’è chi esulta, convinto che la vastità del territorio ne migliora il potere negoziale e c’è chi, invece, si strappa le vesti perché finora l’accentuato centralismo organizzativo non ha prodotto una buona sanità territoriale. Se vogliamo infatti attenerci all’esperienza pregressa nel corso della quale, in forza della spinta accentratrice si è passati da 11 a 5 Aziende Sanitarie, questo nuovo assetto organizzativo non lascia spazio all’ottimismo. Fatta salva, comunque, la buona fede degli attuali Dirigenti dell’Asp che hanno elaborato il nuovo Atto Aziendale, direi che il nuovo assetto territoriale, che va da Rocca Imperiale fino a Cariati e che diventa il Distretto più grande della Provincia di Cosenza e dell’intera Calabria, rappresenta una vera e propria sfida i cui esiti potranno essere verificati solo nel tempo. Con una popolazione di 162.904 abitanti, questo nuovo Distretto supera, di fatto, i confini tradizionali, incorporando un’area vasta, complessa e disarticolata e quindi con problematiche di non facile soluzione. In confronto, il Distretto di Cosenza/Savuto, che include il Capoluogo, conta 151. 918 abitanti. Questa scelta strategica comunque concentra una grande massa critica di popolazione sotto una singola gestione, il che solleva diversi interrogativi ma può anche rappresentare, se si amministra con occhio profondo, lungimirante e fuori dalle mura del proprio municipio, un possibile punto di partenza per la ridefinizione e il riequilibrio del servizio sanitario nella Sibaritide e per irrobustire, cosa importante ma non scontata, la legittima aspirazione di quest’area a rompere finalmente la storica dipendenza da Cosenza, a partire dalla sanità ma non limitandosi ad essa. Sarebbe infatti sbagliato immaginare che con questa sola rivoluzione ci si affranca dalla storica dipendenza da Cosenza. Lo svezzamento e la rottura definitiva dalla subalternità spetta alla politica ed ai nostri politici. Ma questo è un altro discorso!

Pino La Rocca