CASTROVILLARI-01/04/2013: CONCLUSE LE ARRINGHE DIFENSIVE PROCESSO ANJE. LA REPLICA DEL PM AL 20 GIUGNO 2013.
CASTROVILLARI CONCLUSE LE ARRINGHE DIFENSIVE PROCESSO ANJE. LA REPLICA DEL PM AL 20 GIUGNO 2013.
Stretta finale nel max processo penale antidroga, denominato “Anje”, in corso di svolgimento presso l’aula bunker del tribunale di Castrovillari. Le arringhe difensive degli avvocati dei trentuno imputati, accusati di spaccio internazionale di sostanze stupefacenti, hanno riguardato, tra l’altro, le intercettazioni telefoniche e le traduzioni delle stesse, riferite a cittadini del marocco e albanesi, per frasi incriminate “mal tradotte”. Tra le frasi intercettate, pare sia finita anche una conversazione del direttore dell’ufficio del Governatore di Durazzo che avrebbe potuto creare un incidente diplomatico, della quale, giustamente, non si è tenuto conto. La replica del PM alle arringhe difensive, avverrà il 20 giugno prossimo. Il collegio giudicante è composto dal presidente, dottoressa Loredana De Franco. Giudici a latere Luna Calzolaro e Luca Colitta. Ricordiamo che, per gran parte dei trentuno imputati, il procuratore distrettuale antimafia, dottore Elio Romano, ha chiesto una pena di 13 anni e 7 mesi, nonostante la concessione delle attenuanti generiche. In questa losca vicenda di affari, vi sarebbero coinvolti anche “picciotti” della sibaritide che avrebbero avuto come referente e capo della organizzazione, tale Harifi Naim, soprannominato “il Principe d’Albania”, domiciliato a Castrovillari, difeso dal Prof. Giovanni Brandi Cordasco Salmena dell’Università di Urbino, che sarebbe stato a capo di questa organizzazione e che avrebbe fornito i mercati di Cassano, Scalea, Cetraro, Santa Maria del Cedro, Trebisacce, Rosarno, Cosenza e Gioiosa Jonica. In ogni area c’era il referente che si occupava dello smercio della “roba”. Ricordiamo che in questo max processo presso il tribunale del pollino, inizialmente erano incriminate 92 persone, tra cui il “principe d’Albania”. Circa venti degli imputati hanno preferito far ricorso al rito abbreviato. Altri hanno scelto il rito ordinario. Dal corposo elenco degli imputati cogliamo alcuni nominativi del circondario per i quali la condanna massima chiesta, come già scritto, è di 13 anni e 4 mesi: M. E. di Trebisacce, difeso dall’avvocato Rosetta Rago; N. S. di Cassano, difeso dall’avvocato Liborio Bellusci; B. R. difeso dall’avvocato Luca Donadio; M.G., trentaquattrenne di Rossano, difeso dall’avvocato Ettore Zagarese..
28 marzo 2013. ALESSANDRO ALFANO
rossano@calabriaora.it