Catanzaro-12/06/2013:Coordinamento Associazioni Promozione Sociale problematiche relative alla legge 383/2000 Area Jonio, Tirreno e Urbana della Provincia di Cosenza
Coordinamento Associazioni Promozione Socialeproblematiche relative alla legge 383/2000 Area Jonio, Tirreno e Urbana della Provincia di Cosenza
Comunicato stampa
La Terza Commissione permanente della Regione Calabria, cui competono le Attività Sociali – Sanitarie – Culturali – Formative, presieduta dall’On. Salvatore Pacenza, nel corso della 52^ seduta di mercoledì 12 giugno, ha finalmente fissato l’audizione sulle problematiche relative alla legge 383/2000 che il Coordinamento Associazioni Promozione Sociale della provincia di Cosenza, dell’area Jonio, Tirreno e Urbana ha sollecitato più volte ai componenti della Terza e della Seconda Commissione e attraverso la stampa.
Alla seduta hanno partecipato, assieme all’On. Mario Franchino, propositore della progetto di legge n. 332/9^ presentato al Consiglio della Regione Calabria in data 10 maggio 2012 e alla Seconda e Terza Commissione per l’istruttoria, una delegazione di associazioni rappresentata da: Maria Annunziata Longo, Presidente CSV Volontà Solidale di Cosenza, Franca Dora Mannarino, Presidente APS Centro Studi e Servizi per l’Impresa Sociale di Amantea, Brunella Maria Stancato, Presidente APS Volare a Santo Stefano di Rende, Antonello Grosso Lavalle, Presidente APS Pro Loco del Tirreno di Belvedere Marittimo, Antonio Granata, Segretario APS UNITRE di Trebisacce e Vincenzo Arvia, Presidente Associazione culturale APS Vacanzieri insieme attraverso l’Italia e… di Trebisacce.
Nel corso dell’incontro è stato audito il Prof. Vincenzo Arvia, che dopo aver manifestato il compiacimento per la convocazione a nome delle associazioni di promozione sociale della Calabria, delle quali non si conosce il numero, si è complimentato con il Presidente della Terza Commissione per la sensibilità manifesta nell’accoglimento della richiesta, nonché con tutti i componenti la stessa Commissione e con l’On. Mario Franchino per la sua proposta di legge sull’adeguamento della legge nazionale 383/2000.
Ha continuato auspicando l’esame e l’approvazione della proposta di legge n. 332 dell’On. Franchino nel corso della 9^ legislatura per consentire alle associazioni APS calabresi di avere un riferimento legislativo dopo 14 anni dall’emanazione della legge nazionale 383 come è stato già fatto dalle altre Regioni.
Ha concluso richiamando, per la circostanza dell’udienza, l’attuazione di una prassi istituzione importante da parte della Regione Calabria che si rifà all’Anno europeo dei cittadini.
E’ intervenuto il Presidente della Commissione, On. Salvatore Pacenza, sostenendo che la struttura della Terza Commissione esaminerà il testo della proposta ed è disponibile ad aprire un tavolo di confronto con la delegazione delle APS che ha sollecitato tale problematica, sebbene per la Regione, ha sottolineato, per il momento non si potranno impegnare risorse per una copertura finanziaria.
In conclusione è intervenuto il consigliere Mario Franchino che ha ringraziato il Presidente e i colleghi On. Consiglieri presenti per l’audizione, quindi ha auspicato un’istruttoria preferenziale per consentire l’approvazione della sua proposta di legge in Consiglio.
Vincenzo Arvia assieme agli altri delegati hanno manifestato, quindi, la convinzione che, a seguito dell’audizione in seno all’organo regionale, si possa raggiungere presto il traguardo dell’approvazione della legge di adeguamento della 383/2000, per consentire a tanti sodalizi associativi di promozione sociale operativi in Calabria di consolidare un riconoscimento che si attende da 14 anni.
E’ stato evidenziato l’importanza dell’applicazione della legge nazionale anche in funzione del fatto che allo stato attuale le associazioni APS della Calabria sono escluse e quindi poste in situazione di svantaggio verso la partecipazione a Bandi nazionali o di altre Regioni i quali richiedono come requisito l’iscrizione nel Registro regionale (che non esiste).
Tale situazione pone le stesse APS calabresi in una situazione di inferiorità.
La Calabria e i calabresi vivono in una Regione che fa parte di uno stato democratico dove i principi fondamentali sono l’uguaglianza, le pari opportunità e i diritti, questo gap che dura da 14 anni non è più tollerabile.