Rocca Imperiale-23/07/2014: Flamenco Jazz di Riccardo Ascani

Rocca Imperiale:23/07/2014

Flamenco Jazz di Riccardo Ascani ha fatto tappa, lo scorso 23 luglio, in piazza Monumento nel centro storico del paese dei limoni e della poesia e soffermando lo sguardo sul programma estate presentato dall’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Giuseppe Ranù, è pensabile che diventerà anche il paese della musica. Già proprio Ascani il poeta della chitarra con il suo gruppo. Il chitarrista compositore di flamenco dal passato jazzistico si è innamorato del flamenco nel 1992, e l’artista è del 1965, e da allora ha preso contatti e frequentato i più importanti musicisti del genere. Un genere da intenditori. Sia ben chiaro la musica piace di per sé, ma nel caso del flamenco è necessario possedere una predisposizione e passione particolare per gustarne l’essenza e inebriare l’animo. La serata piuttosto freddina non invogliava alla sosta, ma un nutrito numero di amanti di questo genere ha sostato e seguito ogni pezzo con attenzione e con corali applausi. E per continuare sulla particolarità del genere musicale è il caso di sottolineare che la chitarra flamenca usata da Ascani è simile a quella classica, ma il legno usato è cipresso per le fasce e il fondo è leggermente più sottile e quindi anche più leggera. Tra le tecniche spicca il rapido movimento delle dita sulle corde che conferisce al flamenco una particolare dinamica e ritmo. Alla chitarra classica un allievo del maestro Ascani e all’altra chitarra classica Ottaviani. Protagonista di scena con le nacchere e con una performance di ballo di indiscutibile professionalità Reina Lopez. Passi con scarpe da flamenco ben studiati e cadenzati, le braccia che seguendo il ritmo delle chitarre si alzavano costruendo figure particolari con il corpo slanciato che insieme creavano una coreografia tipica e suggestiva. Lo sguardo deciso e i movimenti determinati creavano quell’atmosfera intrigante tipica del flamenco di qualità. Siamo curiosi di chiedere ad Ascani quanto ha influito il flamenco nelle sue scelte di vita personali:” Beh il flamenco è “estremo”, o lo ami o lo odi e comunque non ti lascia indifferente… vivere significa fare delle scelte e quando si sceglie si lascia sempre qualcosa. Il flamenco è per gente determinata ed aiuta la gente ad esserlo… personalmente ho abbandonato tante cose per il flamenco ma direi meglio per la musica in generale…”. L’assessore al Turismo Antonio Favoino gli chiede nella veste anche di imprenditore: ”Hai mai pensato di non farcela?” e Ascani:“A fare cosa? A sopravvivere con la musica? Ogni giorno è un terno al lotto ed ogni anno occorre organizzarsi il lavoro ed i contatti, inoltre con il clima di crisi che c’è i primi fondi che tagliano sono quelli destinati alla cultura…direi che pensare di non farcela e smentire regolarmente questo pensiero sia diventato un gioco perverso…”.

Franco Lofrano