Trebisacce- 28/07/2014:Dall’Oriolo Early Music Festival 2014 ( di Walter Astorino)
Dall’Oriolo Early Music Festival 2014
Musica Antica al castello di Oriolo. Un’occasione imperdibile per musicisti, studenti, appassionati di musica e di organologia, ma soprattutto un’opportunità offerta ai tanti turisti che durante il giorno si godono il sole delle spiagge dell’alto jonio, e che grazie a iniziative come questa, alla sera possono scoprire il fascino suggestivo dei borghi storici di un territorio che rivela i suoi tesori ai propri ospiti, per poi coinvolgerli nell’enogastronomia locale, ricca di preziose tipicità, nella ritemprante frescura delle colline. Con l’ ”Oriolo Early Music Festival 2014”, l’Amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Giorgio Bonamassa, torna a puntare sulla cultura e il turismo culturale. Domenica scorsa, il vicepresidente della provincia di Cosenza, Mimmo Bevacqua, ha inagurato la mostra di liuteria “Gli strumenti musicali tra il medioevo e il barocco”, curata da Giampiero Catelli, seguita subito dopo dal concerto del Fairy Consort ensemble. Il Festival, patrocinato dal Ministero per le attività artistiche e culturali, è stato organizzato a cura (e con cura) da Vincenzo Diego, assessore alla cultura e al turismo, con la progettazione artistica affidata al M° Cosimo Prontera e la collaborazione dell’assessore allo spettacolo Maria Grazia Farina. Molto riuscito l’evento, e ricca la mostra, che propone strumenti medioevali e rinascimentali fedelmente riprodotti, partendo da originali custoditi in musei e collezioni private, o da dipinti dell’epoca. Fra i cordofoni brillava di luce propria sua maestà il Liuto a 8 cori, che in quanto strumento polifonico, può essere considerato l’antenato nobile dell’altrettanto brillante Clavicembalo (presente in mostra) e del fortepiano. É possibile vedere da vicino, molto vicino, la ribeca, il salterio a faccia di porco, il rabab, il symphonius (da cui il nome zampogna, anche presente nella versione abruzzese), le launeddas, la siringa, l’organo portativo, diversi flauti di varia foggia, alcuni cromorni, la vihela, il violino barocco, la viola da gamba, il cornamuto, il sordone, la citola, alcuni tamburi a cornice a una e due pelli, il tamburo quadrato, il rullante, e tant’altra roba. Insomma, fra cordofoni, aerofoni e percussioni il percorso organologico, se non esaustivo, è più che appagante. Il concerto è stato perfettamente consequenziale alla mostra e sinestetico al contesto. Ascoltare la musica antica, eseguita su strumenti antichi, in un castello, è davvero un’esperienza speciale. Il Fairy Consort ensable ha presentato un programma intitolato “Istud vino, bonum vino, vinum generosum”, con brani di musica profana, selezionati nel patrimonio musicale goliardico a cavallo fra il XIII e il XVI secolo: un repertorio non certo divino, quanto, piuttosto, di vino, come già altre volte proposto dal gruppo in contesti idonei. Luca Dragani, Mariusz Szymanski, Luca Matani e Roberto Torto, hanno eseguito brani di Ludwig Senfi, Guillaume Le Heurteur, Pierre Certon, G. Giacomo Gastoldi, Pierre Attaignant, e una bella polifonia fiamminga di Guillaume Dufay. Per una notte, il castello di Oriolo è stato espugnato da un nutrito manipolo di musicofili-fililogi, alcuni dei quali erano così rapiti dall’evento che quasi si leggeva nei loro occhi la romantica illusione che in quelle antiche sale, stesse rivibrando la musica che ivi vibro nei secoli passati… Per il futuro, invece, il Festival prosegue giovedì 31 luglio, alle 21:00, presso il castello, con l’Ancient Trio (Samuele Di Filippo – cembalo; Vito Stano – violoncello) “Se l’aurora spira – i madrigali, le sonate e le cantate tra la fine del ‘600 e il ‘700”, e poi domenica 3 agosto, alle 21:00, presso la Casa della Cultura Palazzo Giannettasio, con La confraternita dei Musici (Cosimo Prontera – cembalo; Gaetano Simone – violoncello) “Amore figlio di puttana – la cantata a Napoli al tempo dei viceré spagnoli”.
Trebisacce, 28 luglio, Walter Astorino