Trebisacce-26/08/2014:La celebrazione del saluto ( di Pino Cozzo)

 

La celebrazione del saluto

di Pino Cozzo

 

 

La Chiesa è costituita da tutto il popolo santo, che è stato consacrato da Dio, a capo della  quale è stato posto Cristo, l’unto del Signore, che la unisce in sé, la vivifica quotidianamente con il dono dello Spirito Santo e la rigenera continuamente e incessantemente con la Sua Parola di vita e con i Sacramenti, che costituiscono eccelsi momenti di gloria nel percorso cristiano di ciascuno di noi. Le tre virtù teologali concorrono a perfezionare questo cammino fatto di impegno e sacrifici, perché l’entrata nel Regno di Dio non è cosa semplice, non è un viaggio fatto in un’auto di lusso con autista, ma costituisce, invece, una strada impervia da percorrere, per raggiungere, però, una metà splendida e gioiosa. Dio si manifesta sempre insuperabile nella sua grandezza, irresistibile nella sua potenza e magnanimo nella sua bontà e misericordia. L’uomo, allora, in questo contesto sembra essere una nullità, perde ogni qualità e pregio, non è un’alterità paritetica, vi è solo l’assoluto e, di fronte ad esso, tutto il resto perde valore. Noi, invece, vogliamo ringraziare il Signore per averci concesso benevolmente di incontrare e conoscere Don Pierino, che tutti stimano, tutti apprezzano, tutti amano, per le sue doti di disponibilità, di accoglimento, di prodigalità, all’interno delle comunità religiose nelle quali opera ed ha operato nel passato. Con l’umiltà che quasi sempre caratterizza i grandi,  mostra il volto del sorriso, della buona predisposizione verso l’altro; la sua è la parola che conforta, che consiglia, e che, a volte, ma raramente, rimprovera, sempre a fin di bene; la sua è la figura giovanile e gioviale di chi ha trascorso la sua vita al servizio degli altri, del prossimo, delle comunità in cui opera. Il suo viso è raramente, anzi quasi mai, triste, è il viso di chi ha il Signore nel cuore, di chi lo ha incontrato e si è dato a Lui totalmente. La sua è una disponibilità incondizionata, verso il Signore e verso la gente, che ama pienamente e che lo ama in maniera totale. Le porte della Chiesa e del suo ufficio sono aperte a tutti, per l’ascolto, il consiglio, il conforto, il perdono; nessuno ha mai ricevuto un rifiuto, un duro rimprovero, uno sguardo contrariato. E’ vero: se queste devono essere le caratteristiche di un sacerdote, egli le impersona appieno. Da apostolo delle genti, la sua è ed è stata una dedizione a tutti, ma la sua attenzione si sofferma sempre e soprattutto sui giovani, in cui crede, che ha formato, come sacerdote e come insegnante, perché sono il futuro dell’umanità ed hanno soprattutto bisogno di sostegno, di consigli e di una guida. La famiglia giustamente  lo ama, gli amici giustamente lo stimano, i parrocchiani giustamente lo invocano, i suoi superiori giustamente lo apprezzano. Non è facile fare il sacerdote per interessi, perché nella Chiesa non c’è spazio per i raccomandati, come d’altronde non avrebbe senso e valore. Noi rispettiamo, anche se forse non condividiamo, le decisioni assunte, anche se ci permettiamo di evidenziare il fatto che, molto spesso, l’avvicinarsi dei fedeli alla chiesa passa attraverso la figura del sacerdote, del suo carisma, della sua parola, della sua persona. Nel dialogo che si instaura durante la celebrazione della Messa e al di fuori di essa, avviene la piena immedesimazione tra il parroco e il popolo a lui affidato, e, in questo, la figura del sacerdote è di importanza vitale, per far assaporare ai fedeli il mistero della fede e il cammino di santità. Don Pierino, in ventisei anni di attività pastorali, ha promosso tante attività e avvicinato tante persone, che si trovavano nella gioia e nel dolore, ed ha sempre avuto una parola di conforto per loro. Noi oggi vogliamo ringraziare il Signore per averci concesso la possibilità di conoscerlo, di godere della sua amicizia, di ascoltare i suoi consigli, di far tesoro dei suoi ammonimenti, e vogliamo soprattutto pregare Iddio affinché, se la Sua grazia e la Sua misericordia sono concesse a quelli che lo amano e che Lui ama, voglia Egli custodirlo nella sua grazia, bontà e misericordia, e concedergli salute e lunga vita, per condividere, con chi gli sta accanto, i suoi tesori. In una commovente celebrazione, in cui il dispiacere e il rammarico si tagliavano a fette, nella sera di giorno 24 u.s., per Don Pierino De Salvo è terminato il suo mandato pastorale (come lui stesso ha precisato) nella Parrocchia Cuore Immacolato della B.V.M. di Trebisacce, perché, dal mese di settembre prossimo, come da disposizione di S.E. Mons. Nunzio Galantino, vescovo della Diocesi di Cassano Ionio, presterà servizio presso la Parrocchia di Francavilla Marittima. Al termine della celebrazione, Don Pierino ha ringraziato, non senza una punta di commozione, tutta la comunità parrocchiale per il bene e l’attaccamento che gli sono stati riservati nei ventisei anni di servizio da lui prestati. Una enorme folla di fedeli gli ha tributato più volte dei lunghi, meritati applausi, e tante, quasi tutte, le persone presenti, hanno evidenziato lacrime di dispiacere. E’ stata data lettura del messaggio che Mons. Galantino ha voluto spedire ai parrocchiani, in risposta alla loro lettera, corredata di numerose firme, che questi gli avevano inviato, nella speranza, ben riposta, di farlo ritornare sulla sua decisione, in cui egli si mostra sì felice dell’attaccamento manifestato dai fedeli, in cui, però, evidenzia, il suo voler e dover continuare sulla sua decisione.  Poi, la signora Carmen Adduci, a nome dell’intera comunità, ha voluto porgere un saluto di arrivederci al parroco. Allora, grazie, don Pierino, grazie da parte di tutti noi, per quello che avete fatto per noi, e auguri per un futuro fatto di soddisfazioni e serenità;  noi continueremo a pregare per voi.