Trebisacce-07/03/2015: Presentato al Filangieri “Il romanzo di Penelope” di Nuccia Benvenuto

20150307_09315120150307_09324020150307_09325220150307_09324020150307_10503120150307_105110
20150307_093113
20150307_09312820150307_093141

La dirigente Scolastica Domenica Franca Staffa
La dirigente Scolastica Domenica Franca Staffa

Trebisacce:07/03/2015

Presentato al Filangieri “Il romanzo di Penelope” di Nuccia Benvenuto

“Il romanzo di Penelope” è il nuovo libro di Nuccia Benvenuto, edito da Falco Editore e presentato nell’aula Magna “Silvana Palopoli” del Filangieri, diretto dalla dirigente scolastica Domenica Franca Staffa, sabato 7 marzo, in occasione del compleanno della scomparsa dirigente scolastica Palopoli e della Festa della Donna. “Una Festa della donna che meriterebbe e dovrebbe avere una ricorrenza quotidiana, è stato sottolineato dalla dirigente Staffa.  “L’Io e il Tu, il maschile e il femminile dovrebbero incontrarsi sempre, condividere tutto e gestire nel rispetto reciproco ogni momento della vita”, ha esordito la Dirigente scolastica Staffa, nel porgere il saluto istituzionale agli studenti delle quinte classi e agli ospiti relatori presenti. “Rappresenta un momento educativo e di grande riflessione questo romanzo dell’autrice Benvenuto, perché apre il dialogo su di una tematica, quelle sul ruolo e figura delle donne, a cui tutti possiamo guardare con sentimento, tenerezza, affetto, amore, ma non di violenza come spesso accade”, ha ancora aggiunto la dirigente Staffa che con il suo verbo sciolto e libero, ha emozionato l’intera platea gremita di studenti che hanno ascoltato in religioso silenzio e partecipato attivamente ponendo all’autrice riflessioni adeguate che possono venire fuori solo da chi ha potuto leggere e rivoltare come un calzino il romanzo. E gli studenti hanno dimostrato, attraverso i numerosi interventi, di averlo letto, apprezzato e digerito bene. L’editore Falco nel presentare l’autrice ha, tra l’altro spiegato che: ” Nuccia Benvenuto racconta la storia di una pittrice, del suo incontro con l’amore e con i sensi. Ma soprattutto nel libro si narra di come, pur rimanendo vittime di episodi tragici della vita, questi possano essere poi superati, per ricominciare”. Un passaggio lo ha dedicato al ricordo dell’affettuoso e profondo rapporto di amicizia che lo ha sempre legato alla dirigente Palopoli, purtroppo scomparsa. A queste parole l’intera platea si è alzata in piedi e si è lasciata andare in un lungo e sentito applauso in segno di condivisione, di stima e di rispetto per la dirigente Silvana Palopoli. Ma chi è l’autrice? Nuccia Benvenuto è nata a Corigliano Calabro dove attualmente vi insegna Filosofia e storia presso il liceo Scientifico. Ha già pubblicato altri libri con Falco editore come: ”I racconti del sogno”, ma ad ascoltarla si intuisce subito che nutre amore per il suo lavoro, per i giovani, per il ‘femminile’ tutto. E riesce a coinvolgere tutti trasmettendo emozioni e concetti sul sentimento dell’amore e invita tutti a riflettere serenamente sulla tematica affrontata con serenità e interesse. E ciò emerge ascoltando  gli interventi a iosa scaturiti dalla voce giovanile presente. Solo per citarne qualcuno vi propongo l’intervento della studentessa Anna Chiara Salandria della VA Geom, alunna seguita dalla Professoressa di Italiano e Storia Maria Sansone, che più che un intervento ha presentato una vera recensione del romanzo. Così come è stata preziosa la collaborazione dei docenti di Italiano Maria Algieri e di Salvatore La Moglie che con i loro studenti del corso AFM e Turismo hanno vivacizzato il dibattito con interessanti spunti e riflessioni. E solo per citarne solo alcuni:Pascale Ilaria,Guarino Marika, Zaccaro Chiara, Maritato Greta, De Leo Fiammetta. Quest’ultima ha ricevuto persino i complimenti dall’editore Falco. La sudentessa  Salandria afferma: “Il romanzo è piacevole ed accattivante, per l’attualità argomentativa, espletata con linearità e semplicità, sebbene la presenza di molteplici componenti: poesia, psicologia, arte e musica, che durante il percorso si fondono. L’immediatezza del messaggio sta nelle labbra aperte, imprese in copertina, che sembrano pronunciare la parola “Amore”, chiave che apre il cuore alla speranza di un futuro migliore. L’Amore è quella medicina affettiva che attenua, o addirittura fa dimenticare le “tempeste della vita”: frustrazione, sofferenza, incomprensione, tradimento. Quest’ultimo è inteso come una forte e meritata punizione per Penelope da parte della sorella Minerva che pensa di vivere alla sua ombra e di Alfredo, ferito nell’orgoglio di uomo. Tuttavia, sebbene più volte rifiutato dalla moglie, la possiederà con rabbia, se pur virtualmente, tramite la sorella gemella. L’Amore è anche l’erronea idealizzazione di quel padre (Marco Blasi), forte e stabile che invece si rivela fragile e vigliacco abbandonando la sua famiglia nel baratro della solitudine e nella morte dell’animo, per cercare, invano nel mondo, quella serenità che pare perduta, che ritroverà invece in se stesso, con la consapevolezza dei suoi errori e l’amore e l’armonia ripristinati finalmente nella sua famiglia. Per Penelope, invece, l’amore è un tuffo psico-fisico in Guido, quando si spoglierà di quella maschera di ipocrisia pirandelliana, indossata per sopperire al matrimonio, alla cui infelicità aveva anche contribuito Dolores, suocera manovratrice dell’introverso figlio (Alfredo). La suddetta, non soddisfatta di ciò, aveva tentato invano di annientare la nuora che però la sconfigge per la forza di volontà di vivere, ritrovata in virtù di sentimenti veri, puri autentici che lo accomunano al suo amato Guido e che quest’ultimo celebrerà nella musica. Invece Penelope nella pittura. Fusione quindi di arte e musica prima e poi quella delle loro anime, attraverso la vitalità dell’amore e dei loro corpi con la passione sfrenata di sensi”. A seguire sono intervenuti tantissimi studenti, Greta Maritato, Maria Pascale, ecc,  con contributi validi e a tema, a dimostrazione dell’attiva ed entusiasmante partecipazione. L’autrice ha voluto concludere la sua visita leggendo un sua poesia nell’occasione della “Giornata della donna” dal titolo: “Frammenti di donna” che riporto integralmente per la ricchezza di sentimenti contenuti. ”L’ho vista raccogliere conchiglie su spiagge senza più mare, / e tornare a capo chino su un tramonto di fiamme vere;/l’ho sentita urlare mentre aprendo la sua anima/dava vita a una parte di sé nascosta,/e piangere per aver dovuto mercanteggiare la sua carne fresca./L’ho accarezzata sul sentiero di una vecchiaia/ senza tregua e scampo,/ e l’ho spinta verso traguardi di scelte diverse:/ l’ho cercata nel buio delle stelle/ che si spengono per forza di inerzia,/ e l’ho rinchiusa nella prigione angusta del pregiudizio./L’ho sostenuta nel vai e vieni delle parole al vento,/l’ho strattonata nel mercato sempre affollato/ dell’avidità e della menzogna;/ l’ho accompagnata lungo la nebbia del ritorno a casa,/ col pesante fardello del senso di colpa./ Le ho sorriso e le ho detto: vai, sono al tuo fianco, amica mia;/ le ho sussurrato come in un incantesimo/ che potesse asciugare le sue  lacrime d’argento./ L’ho presa in braccio e l’ho cullata come una bambina;/ le ho sentito la vita pulsare dentro come un tuono che scuote l’aria; le ho cantato la nenia del ricordo,/ quella che fa compagnia ai sogni perduti./Le ho raccolto i segni, le tracce e le impronte/ per farne un tesoro da conservare in fondo al cuore/ e le ho dato la chiave del paradiso da ricostruire./ Tutti i suoi frammenti, sfavillanti come goccioline di sudore,/ si sono raccolti intorno alla sua immagine,/ donna vera e reale,/ nello specchio dell’immaginario mondo, delle parole e dei suoni del passato,/ che schiude le sue labbra verso la luce dell’aurora/- Qui finisce la musicalità della poesia e subito un applauso corale arriva dalla platea che ha commosso l’autrice parlandole al cuore. La Benvenuto ha ringraziato la dirigente Staffa e gli studenti per la calda ospitalità e per il momento culturale vissuto in armonia. La dirigente Staffa ha invece di rimando ringraziato l’editore Falco e la Benvenuto per aver regalato un momento magico culturale agli studenti che faranno rientro a casa più ricchi culturalmente e più consapevoli.

Franco Lofrano