Rocca Imperiale-12/04/2015:Festa della Madonna della Nova
Rocca Imperiale:12/04/2015
Festa della Madonna della Nova
L’Icona miracolosa della Madonna della Nova ha compiuto il suo giro in processione, lo scorso 11 aprile, come da tradizione consolidata grazie alla grande fede religiosa che caratterizza la popolazione rocchese. Come ogni anno i fedeli, il primo sabato dopo la Santa Pasqua, partono a piedi, dopo la Santa Messa delle ore 8,00, e in processione dalla Chiesa Madre, Santa Maria in cielo Assunta, nel Centro Storico e passo dopo passo, pregando e intonando canti religiosi, raggiungono il Santuario della Madonna, in contrada Cesine, dove li attende l’icona della Madonna Santa Maria della Nova. Dal Santuario Santa Maria della Nova, dopo la Santa Messa, ripartono i fedeli con la banda musicale in testa, il parroco Don Vincenzo, l’icona miracolosa della Madonna della Nova, protettrice di Rocca Imperiale, con al seguito le autorità militari e civili e un fiume di fedeli e si rientra nella Chiesa Madre, dove la Madonna resterà sino al 2 luglio per ripetere la maestosità della festa della Madonna della Nova. Non è superfluo dire che nella popolazione rocchese e dei paesi limitrofi il sentimento religioso si rinnova nel quotidiano e si tramanda da generazione in generazione. E’ una terra di fede quella rocchese che è stata capace di partorire diversi parroci e tante suore al servizio del Signore. Il percorso, tra andata e ritorno, non è breve. Non mancano i fedeli che effettuano l’intero percorso a piedi nudi. Sono ancora tanti i fedeli che si mettono in fila per poter trasportare l’icona della Madonna. Sono ancora tante le persone sofferenti, che seppure in difficoltà, non rinunciano a seguire in preghiera la processione. La devozione e il rispetto trionfano. I rancori, i cattivi pensieri, la cattiveria, crollano al passaggio della Madonna per cedere il posto alla pace, alla unione umana, alla serenità dello spirito che solo la fede può donare. Il parroco della Chiesa Madre e rettore del Santuario Don Vincenzo Santalucia, quest’anno accompagnato da Don Francesco, al cospetto della Madonna china il suo capo e invita tutti alla preghiera dandone l’esempio, il Sindaco Giuseppe Ranù indossa la fascia tricolore ed è lì alla ‘Cantinella’ pronto ad accogliere e onorare la Madonna e così tutti gli amministratori e la polizia municipale e i carabinieri e tutti in alta uniforme e persone in attesa di inserirsi nella processione. Tutti vogliono essere presenti per salutare la Madonna, persone di potere e persone umili, tutti si inchinano dinanzi al potere celeste: si prega, si chiede qualcosa alla Madonna, ci si scusa per qualcosa e semplicemente si saluta la Protettrice della Comunità. Ma perché Madonna Miracolosa? Perché questa venerazione così diffusa? Uno dei motivi è rappresentato dalle testimonianze di grazia ricevuta dai fedeli. Prima della processione, difatti, la Madonna all’interno del Santuario si presenta con una corona di oro e con tante catenine di oro addosso a dimostrazione dei doni ricevuti negli anni dai fedeli. Le persone pregano e chiedono una grazia per se stessi o per un proprio congiunto e per diverse ragioni. I fedeli che ricevono la grazia poi si recano nel santuario e ringraziano la Madonna offrendo qualche oggetto in oro oppure una piccola e dignitosa offerta. Ora se consideriamo che la Madonna esce in processione con tanto oro addosso, va da sé che di miracoli ne ha fatti tanti nei secoli. E’ una Madonna Miracolosa anche per un’altra ragione che racconta lo storico rocchese Giuseppe Fiore: “Come successe l’anno 1644, al due del mese di luglio, nel qual tempo, essendo approdata ivi una grossa armata turchesca, e sbarcatovi da tre in quattromila Turchi di notte tempo, si portarono per alcune collinette vicino alle mura, mentre tutta la gente dormiva. La quale, avvedutasi all’improvviso e giudicando impossibile la difesa per le mura, si ritirò al meglio che potè dentro il castello, del quale non si poterono mai impadronire, quantunque l’avessero gagliardamente combattuto”. Anche la chiesa madre non venne risparmiata all’incendio. Da allora è sempre viva la gratitudine e la venerazione perla Madonna delle “Cesine” per aver reso incolumi dalle orde turchesche sia il suo popolo che il suo tempio, che, come si sa, non subì alcun danno per l’incendio. E mentre la processione prosegue il suo cammino la stanchezza fisica si dovrebbe far sentire, specialmente negli anziani, e invece sono tutti assorti e tranquilli in preghiera: “O Vergine Santa, che nella visita alla Tua cugina Elisabetta le apportasti innumerevoli grazie di celesti favori, visita le nostre anime e santificale come santificasti, con la tua presenza, Giovanni Battista nel grembo materno. Conforta gli ammalati; sostieni chi è stanco nel lavoro; perdona chi oltraggia il tuo nome santo; proteggi chi, in viaggio, fa ritorno in seno alla famiglia; benedici e assiti i tuoi emigrati all’estero e sparsi in tutta Italia; dona a tutti pace e serenità. Così sia.”. E si continua con l’Inno a Maria SS. della Nova: ”Vergine bella e santa, vergine benedetta, Il popolo ti canta/inginocchiato qui/In questo tempio santo/Del tuo bel trono ai piè.- Nel tempio tuo che bianco/S’erge in Cesine e pare, Al cuor traviato e stanco, Nave che in porto sta, Tu, Vergine, sai dare, Pace e serenità!….etc”.Con queste premesse la cittadina di Federico II di Svevia può senz’altro aspirare ad un turismo di massa storico-religioso, culturale ed artistico, giacché ogni anno ospita pellegrini religiosi, visitatori del rinomato castello e partecipanti al concorso internazionale di poesia “Il Federiciano” provenienti da ogni parte d’Europa.
Franco Lofrano