Trebisacce-16/11/2015: Intervista a Pino Sposato ( di Andrea Mazzotta)
Pino Sposato, imprenditore nel campo del cemento e del calcestruzzo è a capo dell’opposizione del Comune di Trebisacce. Ci ha rilasciato un’intervista esclusiva.
AM – Il sindaco Mundo ci ha detto che Trebisacce non rischia il dissesto finanziario. Lei che ne pensa?
PS – Io ero favorevole a chiedere il dissesto, in modo tale da evitare ai cittadini anni di controllo sui bilanci e il relativo stress. Allo stato attuale, pur ricorrendo al DL 35/2013 che ha portato liquidità nelle tasche del comune, i creditori non sono stati liquidati per un importo considerevole. A breve rilasceremo un prospetto in cui spiegheremo quali debiti sono stati pagati e a quali periodi questi debiti fanno riferimento, chiedendo all’amministrazione perché non ha utilizzato ancora i 3.400.000 ottenuti del DL 35/2013 per pagare i fornitori. Sarebbe stata liquidità messa in circolo nel paese.
AM – E’ vero che l’opposizione ha inviato un esposto alla Corte dei Conti per segnalare quanto sottolineato dal Revisore dei Conti, in merito al Bilancio?
PS – Si, è vero. Il revisore ha fotografato la grave situazione, ma l’amministrazione non ne ha preso atto e non ha fatto nulla per cambiare la situazione. Noi dell’opposizione abbiamo contestato le poste in bilancio sin dalla sua presentazione, che poi sono state rettificate nell’accertamento dei residui attivi e passivi, dandoci ragione in sostanza.
AM – In merito alla nuova 106 qual è la sua posizione? Il progetto è invasivo secondo Lei?
PS – La nuova 106 è necessaria. Ci sono state pressioni da parte di associazioni del posto che nulla hanno a che vedere con gli interessi dei cittadini e tutelano solo interessi personali. La 106 serve per lo sviluppo turistico della zona. Il progetto non è invasivo. La maggior parte del tracciato è in galleria naturale, quello di Amendolara in galleria artificiale. Quindi l’impatto sull’ambiente è nullo. Inoltre sarebbe un ottimo veicolo di rilancio per l’economia, dato che ci sono 1000 posti di lavori in ballo.
AM – Ma anche per i lavoratori locali?
PS – Si, la mano d’opera in larga percentuale sarebbe locale.
AM – Ma, a quanto pare, nella Sibari-Firmo non ci fu molta mano d’opera assunta, e inoltre è previsto, per lavorare nei cantieri ANAS una qualifica che si acquisisce con specifici corsi.
PS – Ma gli operai che abbiamo sulla zona sono già qualificati. E non è vero che non ci furono assunzioni per la Sibari-Firmo. Furono invece parecchie. Ecco, le strade, il lavoro e la pulizia del paese sono alcune delle emergenze più grandi.
AM – Ritiene che Trebisacce non sia un paese pulito?
PS – Assolutamente no. Basta andare agli svincoli di Trebisacce, sia verso Villapiana che verso Amendolara. All’inciviltà della gente si somma l’incuria del comune. Basterebbe mandare un camion e due operai per far raccogliere quella schifezza che è offensiva per tutti e fa fare brutta figura a tutta Trebisacce.
AM – Se avesse vinto le elezioni, dopo tre anni e mezzo, cosa ritiene avrebbe fatto in più rispetto all’attuale amministrazione?
PS – Avrei fatto tante cose. Soprattutto avrei riportato l’armonia nell’ambito dell’amministrazione e del comune. Avrei fatto in modo che la gente lavorasse, invece qui abbiamo tre anni di paralisi. Anche i lavori che erano stati progettati e finanzianti grazie alla vecchia amministrazione stanno partendo solo ora. Gli unici fondi che sono stati concessi, e non ancora appaltati, sono quelli che riguardano l’area delle pescherie e le somme per l’erosione costiera nella zona di 108, che non sono stati ancora utilizzati. C’è la paralisi totale a Trebisacce. Pensi che abbiamo una ricchezza enorme, che è l’area dei giardini, che poteva diventare un agriturismo diffuso che creerebbe un rilancio turistico eccezionale.
AM – Pensa di ripresentarsi?
PS – Non credo. E’ stata un’esperienza che mi ha portato vicino a tanta gente e tante gente mi è stata vicino. Ma l’ambiente politico non fa per me, perché io sono per la correttezza, per la chiarezza e per l’onestà intellettuale e ho trovato tutt’altro. Non è il mio ambiente.