Trebisacce-18/11/2015: Seconda intervista all’ex sindaco Mariano Bianchi (di Andrea Mazzotta)
AM – Durante la sua amministrazione, lei ha sempre sostenuto di aver intrapreso una determinata pianificazione ambientale. Cosa vuol dire?
MB – Ho pianificato una serie di interventi a tutela dell’ambiente: la raccolta differenziata porta a porta, il potenziamento delle rete idrica e la riparazione delle condotta cittadina, che era ridotta ad un colabrodo, tanto che abbiamo dovuto effettuare oltre 380 interventi, la creazione dell’Isola Ecologia per la raccolta differenziata del rifiuti, l’area Camper che ha riqualificato un ambito cittadino fortemente degradato. Interventi che in seguito si sono rivelati presupposti indefettibili per la concezione della bandiera blu. Senza dimenticare il rifacimento del manto bituminoso da località 104 a località 108, necessario per un più semplice accesso alla zona costiera, oltre a tutta via Duca di Genova.
AM – Quindi lei si ascrive parte dei meriti per il riconoscimento della Bandiera Blu?
MB – A me sembra tra l’altro veramente singolare che un paese possa avere una Bandiera Blu contestualmente ad un sequestro di un depuratore. Senza gli interventi citati non l’avrebbe mai avuta.
AM – Va detto che il sequestro del depuratore è avvenuto per questioni relative alle vasche dei fanghi, che non avevano a che fare col funzionamento dello stesso, rispetto alle quale l’Amministrazione Comunale è parte lesa, però.
MB – Resta il fatto che, anche se questa amministrazione è stata brava ad accogliere quanto lasciato in eredità, andrebbe riconosciuto che il merito della Bandiera Blu è da ascrivere agli interventi realizzati dalla amministrazione da me guidata, che puntava a questo risultato, cioè trasformare Trebisacce in una cittadina pulita, ridente e che vive di mare e turismo.
AM – Sotto la sua amministrazione l’Ospedale Chidichimo è stato chiuso. Cosa ha fatto in proposito?
MB – Ho dato mandato all’avvocanto Mormandi, perché ricorresse al Tar e a successivamente al Consiglio di Stato, contro la chiusura del Chidichimo. Questa scelta inizialmente non largamente condivisa, si è rivelata vincente, infatti oggi abbiamo a disposizione un’importante sentenza del Consiglio di stato. Questa scelta è stata successivamente condivisa e fatta propria, dall’attuale amministrazione.
AM – Cosa rimpiange di non essere riuscito a realizzare nel suo mandato?
MB – Tre cose. In primo luogo il porticciulo turistico: presso la Regione Calabria è depositato un progetto per il porto del costo di circa 25 milioni di euro, per cui la regione si era impegnata, che era stato realizzato gratuitamente da Italia Navigando. Poi la Casa per gli anziani a Trebisacce, 45 posti, per i quali la regione ci aveva accordato il finanziamento ma che è stato successivamente ritirato. E infine la Farmacia nel centro storico di Trebisacce, a servizio della popolazione più anziana. Era stato tutto approvato, perfino dal commissario prefettizio (Luca Rotondi, che ha amministrato il paese dopo che la giunta Bianchi si sciolse qualche mese prima della fine del mandato ndr), in funzione della continuità amministrativa. La nuova amministrazione ha cambiato il sito, cercando di spostarla nella zona del Ponte d’Albidona. Il risultato è che non è stata aperta da nessuna parte, lasciando il Centro Storico scoperto.
AM – Mentre lei ritiene di averci investito, sul Centro Storico?
MB – Bè, se tiene conto che abbiamo creato anche un campetto di calcio per tutti i ragazzi…
AM – Secondo lei come mai la sua Giunta non è riuscita a completare il suo mandato?
MB – E’ mancata, da parte di qualcuno, la comunione d’intenti, ma soprattutto la lealtà e il senso di responsabilità verso i cittadini tutti.
Andrea Mazzotta