Calabria-03/12/2015: LETTERA APERTA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA E ALL’INTERO GOVERNO REGIONALE.

LETTERA APERTA

AL PRESIDENTE DELLA REGIONE CALABRIA

E ALL’INTERO GOVERNO REGIONALE.

 

Scriventi :

Raffaele Papa (coordinatore Italia del Meridione prov. di Cosenza)

Domenico Pittino (dirigente Italia del Meridione)

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Onorevoli Signori,

l’eredità consegnata al nuovo Governo Regionale della Calabria è un patrimonio, un regalo, che nessuno avrebbe mai voluto ricevere.

E’ una matassa ingarbugliata, che lacrima sofferenze ed indignazione profonda, che sprigiona forte il dolore di comunità segnate dalla umana e continua ricerca e protezione di una dignità che se pur calpestata …non è ancora sconfitta, ma che dà oltremodo coraggio e stimolo per una rinascita che non sia solamente un diritto ma anche, o soprattutto, un merito; …un merito riconosciuto dal senso del rispetto per sé stessi e per gli altri.

Le colpe di tutto ciò?: ataviche. Senza puntare il dito contro nessuno.

 

Che tutto fosse stato letteralmente buttato su una barca in balia del vento lo si sapeva, ed è proprio per questo che la gente ha voluto girare pagina. Ma da qui a scoprire già dai primi mesi dopo l’insediamento che le cose erano e sono più gravi di quanto si era preventivato … è da incubo.

Ciò nonostante, anzi, ancor di più, la volontà di uscire da questo buio labirinto ha come se raddoppiato le forze, è come se un vento forte ci stia spingendo, questa volta, nel verso giusto.

Niente da eccepire, dunque, alla enorme mole di lavoro che quotidianamente il nuovo governo regionale svolge!!! Assolutamente niente. Anzi, dato che ci piace pensare che sebbene non tutto sia risolvibile nell’immediato …comunque molto sarà fatto, anche nel breve.

…Allora vogliamo ancor di più spronare il Consiglio Regionale della Calabria tutto, auspicando un futuro migliore sempre più vicino e a portata di tutti e invitiamo gli Onorevoli ad una riflessione su quanto segue.

Nostro malgrado siamo costretti a denunciare quotidianamente ritardi, tagli, negazioni. Siamo in pratica una terra in quarantena: non ci si può entrare né alcuno vuole entrarci, “cure” non ne arrivano, si è sofferenti, …e da qui si cerca solo di “scappare”.

Se proprio, i governi, locali, provinciali, regionale, non possono attendersi più di tanto, o peggio ancora …non hanno più tanta fiducia nelle direttive e nelle politiche del governo centrale, beh!!!, …si può sempre credere nelle persone e nei valori che queste esprimono:

storia, cultura, tradizioni, risorse umane e naturali, intelligenza: questa è la nostra ricchezza!!! … e non la dobbiamo elemosinare certo a nessuno.

E’ da qui che dobbiamo ripartire!!!, iniziando a spronare la gente, ben coscienti, che gran parte di questa non conosce a fondo il vero suo patrimonio e non ha ancora conquistato la sua consapevolezza e la sua identità. E sappiamo bene, che i territori lontani dal cuore e dagli occhi sono destinati a deperire e a generare conseguenze difficili da controllare; prima su tutte l’abbandono: da lì si scappa.

Un territorio non sentito come patrimonio, assente dalla visuale di chi deve valorizzarlo e proteggerlo, un po’ alla volta muore: ed ecco case abbandonate, campi incolti, alberi da frutta incolta, rovi, …giovani e meno giovani che guardano verso altri orizzonti: …è l’abbandono.

E ancora, …un territorio non sentito come patrimonio …è un territorio “distante”, e in quanto tale …è come guardare le nostre ricchezze, la nostra terra …e allo stesso tempo temerla: …una sorta di via di mezzo tra “croce” e delizia che alimenta  l’animo …per un amore comunque attraversato da mille sentieri e mille contrari.

Forse è proprio questo paradosso che ci condiziona!!!: quello di un amore più simile ad una condanna che ad una speranza!!!!!!

Siamo fortemente convinti, che abbiamo bisogno di una forte spinta propulsiva verso l’acquisizione più totale possibile della conoscenza delle potenzialità che la terra di Calabria ha in fatto di risorse umane e naturali.

In tal senso, soprattutto, è necessario mettere al centro della politica <<la persona>> in maniera seria questa volta, e credere nel futuro in maniera incondizionata: queste sono le regole per la crescita di una comunità!!!, per moltiplicare gli spazi di responsabilità sociale e pensare ad una crescita individuale e collettiva, consapevoli che nel progetto del benessere bisogna avere degli obiettivi, dei progetti, e trasformarli in dati di fatto.

Questo dovrà essere il principale compito di una politica nuova per una nuova politica, per far incontrare domanda ed offerta attraverso le potenzialità del territorio e di chi in esso vive, fungendo oltremodo da “intermediatore”, supportando in maniera qualificata e responsabile le esigenze di quanti vogliono continuare a vivere in terra di Calabria ed essere interpreti intraprendenti, per sé stessi e la comunità intera.

Dunque succede, che una politica come il “luogo per crescere”, il “luogo della partecipazione” nell’incontro tra cittadini ed il mondo che li circonda è prima di tutto un bilancio sociale e anche culturale che non può attendere né può avere somme di fantasia, ma deve essere costruito con razionalità, sapendo di dover fare anche, o soprattutto, i conti con i limiti e le restrizioni di cui oggi siamo oggetto a vario titolo, soprattutto a livello economico-finanziario.

E’ necessario pensare alle cose concrete, al senso della misura, …senza amare o praticare una politica gridata, di toni sopra le righe. E’ importante equilibrare le differenze tra chi vive in paese, in città e chi in campagna, riqualificando l’esistente e onorandolo con la praticità vera e seria di chi amministra, con giustizia sociale, rispettando in pieno principi umani  e morali congiuntamente.

E’, questa, una impostazione del “fare” che non ha né deve avere prescrizioni di sorta, ma un’impostazione di tutela, di salvaguardia, di sviluppo e crescita comune per evitare l’ennesimo fallimento di un atavico ricercato equilibrio al cospetto di una società in continua e frenetica evoluzione.

E’ necessario creare e potenziare iniziative per contrastare e rimuovere cause di disagio sociale per consentire a tutti, giovani e meno giovani, di avere un supporto concreto, …utilizzando un “linguaggio moderno” basato su azioni serie, risolutive.

 

In ogni comunità vi sono difficoltà oggettive che spesso non incontrano il buon uso di più discipline: questo non deve succedere. E’ necessario costruire un ponte, come su un fiume, …un ponte che unisca due sponde che sebbene abbiano la stessa acqua … altrimenti non si incontreranno mai. Un ponte solido, costruito innanzitutto sulla pluralità delle idee e della storia, …per capire, imparare, condividere e trasmettere il senso di appartenenza per scrivere ed interpretare insieme un’altra pagina, una bella pagina di storia comune, anche attraverso una posizione di sfida.

…E per non dimenticare, …ribadiamo il senso di APPARTENENZA, che non deve significare solamente essere nati, lavorare o vivere in un determinato posto, ma essere disponibili, ognuno con le proprie esperienza, ma insieme con gli altri, acché ci sia un contributo comune e condiviso appannaggio  della società a cui si appartiene. Dunque …APPARTENENZA anche come APPUNTAMENTO, …un appuntamento a cui nessuno può o deve mancare e dove ognuno dovrà diventare ed essere non più responsabile solo di sé stesso, ma dovrà esserlo anche di chi gli siede accanto.

 

Questo, Onorevoli Signori del Parlamento Regionale della Calabria, è ciò che auspichiamo nell’imminente impegno di ognuno di voi ma insieme agli altri. Una sorta di momento di riflessione intellettuale, che intravede una realtà da costruire, come detto prima, attraverso anche una sfida che possiamo definire provocatoria se vogliamo, ma soprattutto …una sfida di amore e buon senso.

Ci permettiamo di osservare, e vogliate scusarci per questo, …che spesso si è un po lontani dal pensare ed essere consapevoli che non esiste l’uomo in sé se costui non viene riconosciuto come tale!, cioè come primo motore per la più ampia libertà di <<vivere per essere>>. E questo è importante, …perchè <<vivere per essere>> non significa solamente vivere in un contesto fatto di case e palazzi, di pensieri e di parole ma, significa essere a pieno titolo il granellino che insieme agli altri forma la montagna, una montagna di energia e sobria caparbietà nel riuscire a guardare, un giorno non lontano, il futuro attraverso occhi diversi da quelli con cui oggi purtroppo lo guardiamo.

Anche questa è una provocazione, ma, di nuovo, di amore e buon senso, dunque diciamo, che è cosa buona per tutti, prima per noi che scriviamo, farsi una domanda: <<quante realtà conosciamo?>>.  La risposta è: <<Non lo sappiamo!!!>>.

…E’ dunque cosa saggia e di indubbia intelligenza intellettuale, che ogni mattina quando usciamo di casa per andare a lavoro, per fare riunioni, per parlamentare con la gente, …si cerchi di guardare non soltanto con i nostri occhi, ma sforzarsi di guardare anche con quelli della gente che incontriamo, e a sera, sommando e sottraendo, fare poi i conti di quante realtà si conoscevano davvero e quante di nuove ne abbiamo incontrate.

 

Anche o soprattutto questa è politica, e non v’è dubbio, dato che sedete in quei banchi dove si lavora per la gente, …che chi vi ha onorato del proprio consenso crede in voi …e da voi si aspetta il meglio.

 

Alla luce di questa modestissima analisi, al di là che abbracci anche la sfera affettiva e che sottolinei l’amore per la gente e per la terra di Calabria, al di là di questo, crediamo anche, che sia vivo in essa un profondo senso di libertà culturale ed intellettuale, che attraverso orizzonti non disegnati da linee illusionistiche, ma da seria osservazione del reale, rappresenti un messaggio di confronto, anche generazionale, sereno e non rassegnato, tutt’altro, …piuttosto aperto, di aspettative e di interessi figli di un ruolo assegnato dalla società. E questo, sempre a nostro modestissimo parere, rappresenta ancor più di tante altre cose un legame.

 

Onorevoli Signori, ogni problema non risolto è un evento tragico che porta angoscia, e ne diventiamo prigionieri. Un problema risolto, invece, è uno stimolo, direi …addirittura un poema epico, un romanzo a lieto fine, che riaccende speranze e si accompagna nel sentimento attraverso una forza implacabile di amore per sé stessi e per gli altri.

Noi che scriviamo, che viviamo questa terra con amore e passione, nella nostra modesta vita politica abbiamo sempre cercato di predicare e soprattutto praticare il bene comune, come senso di responsabilità e direi anche, permetteteci, di acume politico ed intelligenza intellettuale. Non abbiamo mai puntato il dito, non abbiamo mai additato responsabilità …, tantomeno abbiamo accusato impropriamente; … abbiamo sempre prima di tutto ricercato nei meandri, nei vicoli ciechi e bui per far luce, e poi praticato il buon senso, sapendo bene che il diavolo e l’acqua Santa non possono convivere!!!, ma sapendo bene anche, che non tutti siamo acqua Santa, tantomeno siamo tutti diavoli. Ci sono momenti in cui ci possiamo confondere tra l’una e l’altro: vuoi per rabbia, vuoi per disperazione, …vuoi per qualsiasi cosa; dunque perciò osserviamo:

…se oggi ci si trova nelle condizioni di <<poter fare>> … <<facciamo e facciamo bene>>, perché domani è troppo tardi,

…se oggi ci si trova nelle condizioni di aiutare chi ha sbagliato … <<facciamolo>>, perché domani è troppo tardi:

non trasciniamo, anche noi, come altri hanno fatto, quel carro trionfale che nel suo percorso ha mietuto e lasciato vittime per strada!!!,

non lucidiamo la garrotta e teniamola sempre pronta!!!,

tantomeno allarmiamoci di fronte alla disperazione, …perché la disperazione genera fretta, e la fretta non è la penna che può scrivere una nuova storia per una nuova Calabria e la sua gente.

 

Dignità, coerenza ed efficacia: …queste devono essere le regole che regolano e accompagnano il nostro cammino!!!

E’ un sogno?!?!??!? Probabilmente sì!!! …Ma credeteci: anche i sogni possono diventare realtà, ma solo se sogniamo insieme.

Viva la Calabria e la sua Gente.

BUON LAVORO.

Raffaele Papa – coordinatore IdM prov. di Cosenza

Domenico Pittino – dirigente IdM