Trebisacce-22/03/2016:Un mondo giovane (di Pino Cozzo)
Un mondo giovane
di Pino Cozzo
In genere, il sogno ricorrente dei giovani è di vivere in un mondo “migliore”, più vivibile, fatto di pace, giustizia sociale, tutela dei diritti umani, rispetto per l’ambiente, amore per la famiglia, rafforzamento dell’amicizia. Molti di loro aspirano a conseguire un diploma o una laurea che sia al passo coi tempi, dia loro una valida formazione culturale che possa indirizzarli nel mondo del lavoro in maniera qualificata e consona, avere un posto stabile e una realizzazione professionale. Vogliono, in pratica, esser protagonisti, nella vita familiare e sociale e spesso mostrano di non gradire i modelli comportamentali e culturali degli adulti, e non sempre ne accettano i consigli. L’amicizia è uno dei valori fondanti nell’animo dei giovani e sembra non essere scalfito dalle mode passeggere, dai bisogni e dalle idee, perché nell’uomo è connaturato il bisogno di condividere emozioni e situazioni, confrontare idee ed esperienze, vivere in gruppo una porzione di vita fatta di relazioni e confessioni. L’amicizia non rappresenta dunque solo una ricchezza per il singolo, ma è anche un valore sociale da perseguire e rafforzare, se si vuole rifuggire dall’isolamento e dall’individualismo, che troppo spesso vengono consolidati da computer e videogiochi, da playstation e internet, da telefonini e i-pad. Anche la musica, da sempre arte che affascina tutte le generazioni, indipendentemente dal genere, che può variare a seconda dell’età, rappresenta un momento di unione e di aggregazione che spinge a vivere momenti di svago e di condivisione di emozioni e sensazioni. Musica ed impegno per un mondo migliore è lo slogan che spesso i giovani proclamano partecipando ai concerti ed alle manifestazioni canore. Purtroppo, però, tanti giovani si lasciano travolgere dal vortice inesorabile della illegalità, forse perché gli esempi che vivono non sono educativi e significativi, ma, in essa, trovano terreno fertile per via dei facili guadagni o per una pseudo forma di riscatto da una vita fatta di stenti e delusioni, che, troppe volte, porta anche ad una visibile forma di disagio. E’ un complesso fenomeno che è certamente legato alla scuola, che si esplica con insofferenza nei confronti di compagni e, soprattutto, docenti, ma che può trovare sfogo anche in contesti sociali o familiari. La difficoltà di apprendimento dipende da uno scarso utilizzo delle facoltà cognitive e da una bassa autostima, motivazione, maturità, che si collega ad una difficoltà relazionale ed emozionale, che si trasforma spesso in una aggressività di tipo fisico o verbale nei confronti di compagni, insegnanti e soggetti in genere, basso livello di attenzione ed ansia visibile, che sfocia spesso in un quasi azzeramento di attività, mancanza di curiosità o interessi, tendenza ad isolarsi e a chiudersi in sé stessi. E’ ovvio che tutti questi aspetti si intersecano e si influenzano, creando una situazione di circolarità che rende il disagio ancor più acuto. Un ruolo importante nella manifestazione di simili situazioni è giocato dalla famiglia, in cui spesso si riscontrano fattori di svantaggio socio-culturale e mancanza di relazioni, nonché condizioni economiche svantaggiate. Il disagio, accompagnato all’insuccesso scolastico, se non è superato con strumenti e figure idonee a evitare conseguenze negative, può portare alla dispersione scolastica o alla devianza. Per carità, un brutto voto o un rimprovero da parte di un insegnante può sempre starci, ma l’insuccesso scolastico provoca reazioni non sempre prevedibili o ipotizzabili. La variabile che costituisce la chiave di tutto è senz’altro l’età: la difficile accettazione dei cambiamenti in atto nel periodo adolescenziale può spingere ad un superficiale impegno nello studio, nell’apprendere e nel valutare le cose, con conseguente distorsione nell’orientamento e nella percezione delle proprie capacità di affermarsi. tutti, ciascuno per la propria parte, sono chiamati a fare qualcosa, ma l’aspetto più forte è certamente rappresentato dagli esempi e dalle parole, dai fatti e dai risultati. Solo così facendo, si può sperare di raggiungere qualche risultato che sia degno di questo nome.