Amendolara-22/05/2016: Presunto voto di scambio in campagna elettorale

Mario Melfi
Mario Melfi


Antonello Ciminell

AMENDOLARA Rischia di surriscaldarsi più del dovuto e di degenerare il clima della campagna elettorale a causa del presunto ricorso ai “voti di scambio” di cui, secondo l’ex sindaco Mario Melfi, negli ultimi tempi si sarebbero macchiati i componenti dell’esecutivo guidato dal sindaco Ciminelli. Questi, sempre secondo Melfi, il 2 maggio scorso, e quindi alla vigilia del voto amministrativo, avrebbero aumentato, con decorrenza dal prossimo mese di luglio, da 30 a 35 le ore lavorative di 7 LSU stabilizzati dall’esecutivo precedente. «Siamo alla tragicommedia, – ha scritto Melfi – alla farsa, alla presa per i fondelli per gli stessi lavoratori». Secondo l’ex sindaco Melfi, oggi candidato nella lista di centrosinistra guidata da Franco Martorano e contrapposta a quella del sindaco Ciminelli, si tratterebbe di «scambio di voti, effettuato per un delirio di onnipotenza che sfida la legge e travalica ogni regola democratica». Dopo aver escluso il ricorso alla Magistratura in nome di “principi e valori”, Melfi mette in guardia tutti: «Se è questa – ha commentato il coordinatore regionale di SEL – l’impostazione della campagna elettorale del sindaco uscente, allora ritengo che dobbiamo fare una seria riflessione se continuare la campagna elettorale e continuare a competere di fronte a simili irregolarità». Pronta la replica del sindaco Antonello Ciminelli che, sulla questione dei suddetti LSU, ha chiamato in causa il Prefetto, a cui ha chiesto di essere ricevuto e ascoltato al fine di farsi garante della correttezza amministrativa degli atti. «La questione – ha dichiarato il primo cittadino di Amendolara ricandidatosi per proseguire il proprio mandato – è stata volgarmente trasformata in voto di scambio e strumentalizzata come un capo d’accusa demagogico e populista contro il mio esecutivo». Oltre a chiedere di essere ricevuto e ascoltato, il sindaco Ciminelli ha fatto pervenire al Prefetto anche la delibera di Giunta del 2 maggio scorso, oggetto della presunta strumentalizzazione politica.

Pino La Rocca