Trebisacce-25/06/2016: I rifugiati sono una risorsa e non un problema.

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[NUVOL MIGRANTI] ILLUSTRAZIONE PAOLO CASTALDI
[NUVOL MIGRANTI] ILLUSTRAZIONE PAOLO CASTALDI-disegno inedito)
Vescovo Savino
Vescovo Savino

Trebisacce:25/06/2016

I rifugiati sono una risorsa e non un problema.

“Comunicare la migrazione-un viaggio senza bussola” è su questo interessante e attuale tema che si è tenuto l’incontro-dibattito, questo sabato sera, in Piazza Matteotti, nato dalla sinergia  tra il Servizio Centrale del sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, il Coordinamento Provinciale S.P.R.A.R. di Cosenza, l’Associazione Culturale Multietnica “La Kasbah, le associazioni “Le Nove Lune”, “L’Arte delle Nuvole” e “Rizoma” con il Patrocinio del Comune di Trebisacce ed stato organizzato in occasione della “Giornata Mondiale del Rifugiato – Comunità aperte e solidali per un futuro condiviso”. Nel ruolo di coordinatrice Anna Franca Bilotto, Presidente dell’Associazione Le Nove Lune, che ha comunicato ai numerosi presenti di alcune esperienze tristi raccontate direttamente da persone conosciute e prima di passare la parola agli ospiti relatori si è posta delle domande: Cosa sappiamo veramente del fenomeno Migrazione? Conosciamo la complessa e a volte dolorosa differenza tra migrazione forzata e volontaria? Tra profughi, immigrati in cerca di lavoro e rifugiati politici? Il primo ad intervenire S.E. il Vescovo Savino che ha richiamato l’attenzione su due verbi: Comunicare e Restituire. Subito ha voluto abbracciare alcuni giovani immigrati seduti in prima fila e già questo gesto di affetto ha chiarito la posizione del Vescovo sulla delicata questione dell’immigrazione. ”Si dice che tutte le malattie le portano gli immigrati!”, ha chiosato il presule. E ancora: La comunicazione è falsa! Oggi si comunica il falso e prevale l’interpretazione. Oggi se un politico parla di immigrati non viene più eletto. Non è vero che gli immigrati percepiscono 35 euro e cominciamo a dire la verità. La comunicazione deve dire che gli immigrati sono una risorsa per il nostro paese e non un problema. Sul verbo ‘Restituire’ ha spiegato che la diversità è ricchezza. Ha ricordato che quand’era parroco ha creato “Il luogo del dialogo” proprio per promuovere il dialogo nella diversità e vivere nella pluralità. Ha sottolineato che la vera sfida della Calabria è la Cultura. Alla domanda: ”Chi sei tu uomo?” risponderebbe: ”Sono una domanda aperta”.  Tiziana Aceto – Giornalista de Il Quotidiano del Sud, ha affermato che non è facile comunicare sul problema degli immigrati e con gli immigrati. Il codice deontologico dei giornalisti è nato proprio con lo scopo di impedire ai giornalisti di inviare messaggi sbagliati e di fare attenzione. Ha raccontato diverse esperienze reali e riportate dalla stampa e poi ha ricordato dei 500 bambini ricevuti a Roma da Papa Francesco e ha letto la lettera destinata al Pontefice e ha concluso che il modo per fare buona comunicazione è quella di dare Speranza. Andrea Mazzotta, Giornalista e presidente dell’Associazione L’Arte delle Nuvole, ha disquisito sul come può essere concepita una buona comunicazione in modo che possa anche essere empatica. Ha parlato ancora del fumetto come arte sequenziale e di graphic journalism. Attraverso delle tavole per fumetti si racconta il fenomeno dell’emigrazione e l’idea dell’emigrazione. Ha affermato che il fumetto ha un suo linguaggio e c’è chi lo sa parlare e chi no. Ha concluso che in verità siamo tutti migranti: chi con un viaggio più lungo e chi con uno più corto. Il Mazzotta, giornalista de “Il quotidiano del sud”, è passato poi a presentare e a intervistare a Paolo Castaldi (Autore di fumetti e del volume Etenesh – L’Odissea di una Migrante), ha sottolineato che è esponente del giornalismo d’inchiesta e del graphic journalism. Vi è un fumetto di approfondimento e di intrattenimento. Ha spiegato che nel suo libro racconta la storia di una donna migrante durata due anni. Ha concluso che gioia e tristezza convivono nell’emigrante. Paolo Castaldi ha spiegato l’immagine serigrafica-disegno inedito- che riporta Trebisacce centro storico e il volto di una donna (vedi foto). Le lacrime della ragazza vogliono significare che vi è il dolore nel sapere che non tutti hanno la fortuna di giungere a destinazione. E lo sguardo della donna è verso il futuro, perché in loro c’è la speranza di un ritorno nella loro terra che non vogliono lasciare. Ecco l’ambivalenza del quadro. Castaldi ha raccontato che ha conosciuto questa ragazza Etiope e ha dovuto insistere per farla parlare e non è stato facile. Nel libro si racconta la fatica che fanno gli immigrati per arrivare sin qui. Nel volume Etenesh si legge delle continue violenze subite dalla protagonista nel carcere libico e si spiega anche che abusare del loro corpo, giungere persino a forme di violenze estreme significa per i carcerieri combattere la noia. La protagonista ha sul viso segni evidenti di cicatrici provocate anche dalle continue lacrime non rimosse. Il Castaldi ha parlato ancora del rapporto tra il fumetto e la comunicazione. Con l’unione tra la scrittura e il disegno si trova l’empatia giusta ed è così possibile rivolgersi a un pubblico più giovane. Il fumetto è anche uno strumento popolare perché basta un foglio di carta e una matita e il gioco è fatto per dare vita a qualsiasi cosa. La funzione catartica del disegno è una realtà che la sociologia ha da tempo riconosciuto. Il libro non ha un finale a lieto fine e neppure in tragedia, si chiude con un giudizio sospeso, ma leggerlo regala emozioni. Per Sergio Trolio – Rappresentante Servizio Centrale S.P.R.A.R., passiamo dalla pancia al cuore e lo raggiungiamo con la mente. Comunicare significa conoscere e quindi superare gli ostacoli. Spiega ancora che i beneficiari sono quelle persone costrette a fuggire dal loro paese (Rifugiati). Afferma che chi compie quel viaggio ha dentro la consapevolezza che non tornerà più a casa, nella sua terra. Sprar è un sistema che da 14 anni opera nel secondo livello di accoglienza. Trolio, come tutor, ha il compito di monitorare i progetti (Calabria e Basilicata) sulla accoglienza integrata offrendo un livello alto di servizi. Ospitiamo, ha precisato, 26000 richiedenti asilo e rifugiati. In questo periodo di accoglienza temporanea devono riconquistare la propria autonomia per integrarsi e per fare spazio a nuovi richiedenti. I progetti devono garantire sempre i servizi fondamentali. E il tutto va rendicontato. I 35 euro vanno a pagare tutti i servizi. Questo è il sistema di protezione e qualcosa di positivo la stiamo realizzando. Per il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo lo Sprar va sostenuto e come amministrazione comunale lo abbiamo fatto sin dal primo momento. Noi siamo contenti quando arrivano cittadini di altri paesi, come i rifugiati politici costretti a scappare dai propri paesi. Non hanno fatto mai registrare alcuna intolleranza e portano ricchezza nel nostro paese. Ci aiutano anche a tenere le nostre scuole aperte iscrivendo i loro figli grazie ai quali raggiungiamo il numero legale. E questo lo facciamo insieme agli altri comuni, con le associazioni e con le parrocchie. Da piazza Matteotti tutti i convenuti si sono portati presso il Centro Espositivo Rizoma (Ex Pretura) per l’inaugurazione di due mostre di Tavole Originali a fumetti. Oltre alla serigrafia di Castaldi, la seconda Mostra è invece frutto di una sinergia, tra i beneficiari del progetto S.P.R.A.R. di 6 comuni calabresi  :Trebisacce,  San Basile, Cerzeto, Cosenza e Civita e dai rappresentati delle associazioni culturali e di volontariato dell’Alto Ionio, realizzate in occasione del workshop gratuito organizzato nell’ambito del progetto Nuvole Migranti, nelle giornate di sabato 11 e domenica 12 giugno, pensato appositamente per loro, che insegnasse loro il linguaggio fumetto. A tenere compagnia gli attenti visitatori delle due mostre della buona musica.

Franco Lofrano