Trebisacce-05/07/2016:L’arte della vita ( di Pino Cozzo)

Pino Cozzo
Pino Cozzo

L’arte della vita

di Pino Cozzo

 

Dio è mistero invisibile, di cui non abbiamo nessuna immagine, ma quando vedi l’incorporeo fatto uomo, quando vedi tutte le meraviglie della natura, la carezza di una madre, il bacio di un bambino, il sorriso di una donna, allora capisci che Dio è in tutto il creato. Direttamente e in sé stesso non è rappresentabile, ma si è reso visibile nel Figlio fatto uomo, nella vera carne e nella vita reale. Ed un’ulteriore derivazione sono da considerare le opere d’arte, dipinte o scolpite, come figure riflesse in uno specchio. Le immagini artistiche, i dipinti, le sculture rimandano dunque a Cristo, alle persone ed al mistero di Dio. La loro contemplazione facilita la conoscenza, agevola gli incontri, ravviva una comunione vera e vitale, irradia una presenza tangibile.  Rappresentano non solo una situazione didattica, di insegnamento, ma anche culturale, formativa ed informativa, arrivano alla mente ed al cuore, ravvivano i sentimenti e lo spirito.  Si rivelano particolarmente efficaci in una società attuale fatta di immagini e di icone, di rappresentazioni e di fotografie, ci forniscono un aiuto prezioso per  pregare e ci invitano a scoprire il volto misericordioso del Cristo negli uomini, compagni di viaggio nel nostro pellegrinaggio terreno.  Il linguaggio simbolico dell’arte, dei dipinti e delle sculture è particolarmente idoneo ad esprimere e rappresentare il mistero dell’uomo e di Dio. Con una gloriosa e nobile tradizione, l’arte non può non attirare i cristiani e tutti gli amanti delle cose belle, e il suo contenuto è il mondo interiore, fatto di intuizioni e sentimenti, resi contemplativi e fatti oggetti in una forma adatta a renderli condivisibili, perché altri li amino e li ammirino. L’arte, nelle sue varie espressioni, è una bella e nobile forma di vita e può essere interpretata come esercizio riflessivo, individuale, ma anche comunitario ed esistenziale. E questo è ciò che cerca di trasmettere nelle sue opere il maestro Antonio Santarcangelo, figlio della nostra terra, pittore che trasmette nelle sue opere la sua semplicità e la sua ricchezza interiore, fatta di educazione, stima e dedizione alla famiglia e alla sua terra che ha sempre amato e a cui ha dato lustro con le sue mostre e le sue personali. Per realizzare le sue immagini, Tonino si serve della tecnica dello “stucco veneziano”, che ha scoperto da qualche anno, e che da un po’ di tempo gli dà onore e soddisfazioni. Lui si affida al suo senso dell’arte, intesa come estro interiore che nasce nel profondo dell’animo e si trasmette alla sua mente e alle sue mani, che sapientemente sfiorano i suoi colori e le sue tele, sulle quali poi si materializzano e si animano le figure da lui ideate e progettate. Il maestro Santarcangelo è stato scelto tra un alto novero di candidati per rappresentare le opere a lui richieste, su temi già individuati, da una commissione del Vaticano, aventi come tema il Giubileo della Misericordia e che saranno esposte nella Chiesa di S. Silvestro a Roma nel prossimo autunno. Nella settimana dal 28 marzo al 3 aprile, il maestro ha voluto fare un gradito dono alla parrocchia Cuore Immacolato della B.V.M. di Trebisacce, ma a tutta la comunità trebisaccese, di un assaggio delle sue opere ideate e realizzate per il prestigioso ed importante appuntamento.  A quanti hanno avuto la bontà, la possibilità e l’intuito di aver voluto visitare la mostra, il maestro ha concesso il palpito e l’emozione di quindici opere inedite che sublimano l’arte della pittura e infondono nell’animo del visitatore un senso di esaltazione e un sentimento di gratitudine e allegria, perché Tonino ha saputo trasportare su quelle tele tutta la sua concentrazione e tutta la sua gioia per essere stato preferito per portare a termine cotanto impegno. Nel maestro Santarcangelo, la libera attività della fantasia viene recuperata ed esaltata come ruolo sociale ed incoraggiata dai numerosi e meritati successi che ha raccolto nella sua carriera di artista.  In lui, non è tanto l’imitazione della vita a prevalere, quanto la vita stessa è specchio dell’arte che si esprime nelle forme e negli stimoli più disparati. Arte e vita si uniscono in un armonico intreccio che in esso e con esso si identificano e si esplicitano per risalire all’eterna natura dell’arte nella sua accezione più elevata di creazione oggettiva. Allora, auguri, maestro, auguri da parte nostra, e voglia il Signore che tu sapientemente hai voluto proporci sulle tue tele illuminare ancora il tuo estro, per proporre ancora tanti altri capolavori da apprezzare e contemplare.