Trebisacce-09/07/2016: Si torna a parlare del 3° Megalotto
TREBISACCE Torna finalmente agli onori della cronaca, dopo lunghi mesi di oblio, il progetto del 3° Megalotto della S.S. 106 (Sibari-Roseto) attualmente insabbiato presso il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici dove lo ha rispedito il CIPE pare per ulteriori approfondimenti. Se ne riparlerà venerdì prossimo 15 luglio nel corso dell’Assemblea Generale che si terrà a Roma, via Nomentana n. 2, alla quale sono stati invitati a partecipare, oltre alla regione Calabria e all’Ente Provincia di Cosenza, gli otto sindaci dei comuni (Cassano Jonio, Villapiana, Francavilla Marittima, Cerchiara di Calabria, Trebisacce, Albidona, Amendolara e Roseto Capo Spulico) interessati al passaggio dell’arteria. Di che cosa si parlerà? Come mai il progetto esecutivo che, dotato di tutti pareri favorevoli, ha fatto anticamera per mesi e mesi al CIPE che lo doveva licenziare, è tornato sul tavolo del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici? Sarà rimesso tutto in discussione o si darà finalmente l’accelerata necessaria ad aprire i cantieri? E’ difficile ipotizzare quale sia la strategia del Governo. L’auspicio di tutti è che non si voglia rimettere tutto in discussione per prendere altro tempo. Il tema dell’Assemblea “Esame del progetto relativo alla S.S. 106 Jonica – Tratto che va da Sibari – Innesto con la S.S. 534 (km. 365+159) a Roseto Capo Spulico – Progetto definitivo e studio di impatto ambientale” è alquanto indefinito e non lascia intravedere niente di positivo. E’ comunque l’occasione che si attendeva da sempre, da parte dei sindaci della zona che a lungo e con ogni mezzo hanno sollecitato questo incontro, di poter parlare e, magari, di tirare per la giacca i rappresentanti del Governo per farli sbottonare e per far loro capire che la misura è ormai colma, che la pazienza ha un limite, che la S.S. 106 è vitale per tutta la Calabria, che qui c’è sete di lavoro e che la catena delle vittime della “strada della morte” (13 nei primi sei mesi dell’anno) non si è mai interrotta. E’ l’occasione insomma per richiamare tutti, ed in particolare i membri del Governo e la deputazione calabrese, alle proprie responsabilità.
Pino La Rocca