Cosenza-04/08/2016: Gli insegnanti della Primaria scendono in piazza (di Adele Sammarro)
Non si placano le proteste contro i trasferimenti della scuola primaria resi noti nei giorni scorsi. La pubblicazione dei bollettini di trasferimento ha dato origine ad un vero bailamme. Troppe le anomalie riscontrate. Le operazioni gestite dal “cervellone elettronico” hanno creato tantissimi problemi, si parla di probabili errori creati dall’algoritmo del Miur. Gli insegnanti accusano il ministero dell’istruzione di mancanza di trasparenza nelle operazioni, non sono chiari i criteri adottati dal “cervellone informatico”. A causa di ciò, molti insegnanti si vedranno costretti a fare le valigie e a lasciare la propria terra. I dati sono davvero inquietanti. Si prevede un grande esodo di massa dal Sud verso Nord. Ad essere fortemente penalizzati i docenti trasferiti, assunti con il piano straordinario previsto dalla“Buona scuola”. Ma ad infiammare gli animi il fatto che molti insegnanti con maggiore punteggio abbiano avuto trasferimento fuori regione e, invece, quelli con punteggio inferiore siano rimasti in provincia. Focolai di protesta si stanno realizzando in molte città d’Italia. Gli insegnanti sono scesi in piazza, ancora una volta, per denunciare l’assenza di rispetto verso una categoria importante che da tempo è vilipesa e mortificata. In tanti, infatti, si sono ritrovati, ieri mattina, sotto la sede dell’ufficio scolastico provinciale per protestare il loro dissenso contro quanto accaduto a seguito della pubblicazione dei trasferimenti. Tra loro, la maggior parte, donne e mamme, che si vedranno costrette a lasciare famiglia e figli, per non perdere il lavoro. In occasione della protesta, una delegazione di insegnanti è stata accolta dal dirigente dell’ufficio scolastico, Luciano Greco, che si è, da subito, manifestato disponibile e attento al problema, esternando grande solidarietà. “Greco ci ha accolto con grande professionalità e umanità- racconta Caterina Tiano capogruppo del movimento “Tutti uniti contro l’esodo”. Occasione dell’incontro è stata quella di chiedere la tutela di un responsabile gerarchico, che potesse intervenire a sostegno di tutta la categoria”. “Diverse sono state le anomalie riscontrate-sottolineano gli insegnanti- lo stesso provveditore ci ha invitato a segnalarle.” I maestri hanno chiesto che siano rese note tutte le disponibilità dei posti, prima della pubblicazione delle domande di assegnazione provvisoria. Greco, immediatamente si è prodigato a diramare una circolare a tutti i dirigenti scolastici invitandoli a dichiarare eventuali posti disponibili. Nel mentre, i maestri chiedono sia tutele professionali che umane. Il dirigente dopo l’incontro ha voluto ringraziare gli insegnanti per l’intervento fatto in maniera civile. Ma gli insegnanti hanno voluto esternare anche la propria rabbia contro il governo centrale, dal quale sono stati dimenticati. “Il silenzio del governo è diventato assordante-dichiara un manifestante; continuiamo ad essere offesi nella nostra dignità e professionalità”. La nostra categoria-aggiunge- è l’unica a non avere alcuna tutela”. Ma, a preoccupare maggiormente in queste ore, gli insegnanti è stato l’annuncio del ministro dell’istruzione, Stefania Giannini, che parla di blocco triennale dei trasferimenti, se cosi fosse gli insegnanti non avrebbero possibilità di rientrare a casa. E’ bene ricordare che la legge, però, prevede tutt’altro, né si può impedire il ricongiungimento al familiare, così come avviene per tutti i dipendenti della pubblica amministrazione. Insomma, ”la buona scuola”renziana, tanto sbandierata, fa acqua da tutte le parti e continua ad alimentare polemiche e danni, anche la nuova mobilità scolastica derivata dalla legge 107/15, alla fine, si è rivelata un vero flop per tutta la categoria.
Adele Sammarro