Il bene perchè si fa?
Io non so perchè si fa del bene e neanche so come, se pur esista un modo giusto per far del bene.
E, quando sia giusto fare del bene, se c’è un tempo per farlo.
Forse, chissà, è giusto dare due euro in beneficenza o, non dare niente.
Forse è bene dire che “non è giusto che i profughi stiano in albergo e i terremotati nelle tendopoli”; forse, chi lo dice, pensa che sia bene dirlo, forse meglio che dare due euro.
Ma forse il bene e la giustizia sono due cose diverse, forse entrambi le cose, vanno al disopra dei limiti umani.
Io non so, se il bene abbia un colore, bianco o nero, giallo o rosso, io non lo so, non so neanche in realtà, quando ciò che faccio sia bene o male.
Ma chissà, forse sarebbe giusto dire diamo un albergo a tutti, una mano a chi a bisogno, soldi a chi e povero, cibo a chi a fame, acqua a chi a sete, un sorriso a chi è triste, compagnia a chi è solo, asciughiamo le lacrime di chi piange e curiamo le ferite agli ammalati.
Forse il bene, chissà, ha mille espressioni, forse a volte è bene dare qualcosa, ma forse tante volte è anche bene toglierla.
Forse, chissà, a volte bisognerebbe capire quando è bene dare oppure fare, magari dire piuttosto che pensare.
Ma allora il bene che cosa è e perchè si fa?
Non è giusto far del bene ad un ladro e neanche ad un assassino,
neanche ad un bugiardo o a chi, semplicemente, approfitta della tua bontà.
E quel tale di nome Cristo, che tutti amano e tutti adorano, perchè ha condiviso la povertà con i poveri e la fame con gli affamati?
Perchè ha lavato le ferite dei lebbrosi e si è nascosto con i ladri?
Perchè ha difeso gli assassini e le puttane?
Perchè ha condiviso l’ultimo suo pasto con chi l’ha tradito e chi lo ha rinnegato? perchè ha condiviso la croce con due ladroni, tutti, ma proprio tutti dicevano di amarlo.
Eppure lui, per ogni uno ha fatto o ha detto del bene, ma nonostante tutto, nessuno lo ha salvato dalla croce.
Ed oggi, ancora oggi, piangiamo sotto la croce sputando sui neri ed affamando gli affamati e, pensiamo sia giusto fare del bene, quando ce ne avanza un po, e che più giusto sia fare del bene con delle priorità.
Ma forse, chissà, esiste un bene individuale, un bene relativo ed un bene assoluto.
Forse, chissà, come diceva mio nonno ” chi te vò ben te fa chiagne e chi te vò mal te fa ride”, come per dire che il bene che possiamo ricevere non sempre ci è di conforto nell’immediato, oppure il bene che si fa non sempre è avvertito come tale.
Forse chissà più semplicemente come diceva mia nonna ” fe ben e scord e fe mel e penz” e questa neanche ve la traduco perchè è universale.
Io non so perchè si fa del bene e neanche so come si fa, ma una cosa so per certo, chi come voi fa qualcosa per gli altri senza un determinato motivo e senza pretendere un grazie, ha una luce diversa negli occhi ed un calore diverso nel cuore, ha le cicatrici della sofferenza sul corpo, piange le lacrime degli altri nella compostezza del silenzio e sopporta il dolore del martirio regalando sorrisi alla gente.
Chi come voi pensa al prossimo prima che a se stesso a prescindere da tutto e da tutti, sa che quel tale di nome Cristo che un po tutti amiamo non ha mai prediletto giudici e regnanti, non ha mai chiesto templi ed altari sacrificali, ma come lui, per noi si è fatto carico della nostra croce, cosi noi dobbiamo farci carico della croce dei nostri fratelli, con la consapevolezza che la vita ne ha in serbo una per ogni uno di noi.
GRAZIE DI CUORE A TUTTI VOI CHE VI SIETE FATTI CARICO DELLA CROCE DEI TERREMOTATI ED A QUANTI ALTRI NE VORRANNO ALLEVIARE IL PESO.
Giuseppe Iannarelli |
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