Roseto Capo Spulico-15/09/2016: La Cassazione rigetta il ricorso del Comune
ROSETO CAPO SPULICO La suprema Corte di Cassazione, a distanza di circa sei anni, mette finalmente la parola fine alla lunga e scabrosa vertenza tra il Comune di Roseto Capo Spulico, nella persona del sindaco pro-tempore, (difeso dall’avv. Giuseppe Tagliaferro), ed il dipendente comunale Antonio Pucci (difeso dall’avv. Francesca De Marco), rigettando il ricorso del Comune e confermando la sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro. Con la sentenza del 7 giugno 2016, recapitata alle parti in data 25 agosto 2016, la Corte di Cassazione ha quindi dato quindi ragione al suddetto dipendente illegittimamente licenziato per presunto assenteismo ed ha condannato l’ente «a rifondere alla controparte le spese del giudizio di legittimità liquidate in 4mila euro e 100 euro per esborsi, oltre al 15% per rimborso-spese generali forfettarie, oltre IVA e CPA». Per la cronaca va ricordato che il dipendente Antonio Pucci era stato licenziato in quanto, dopo aver preavvertito a mezzo telefono della prosecuzione del suo congedo per malattia, non avrebbe presentato in tempo utile la certificazione medica rilasciata da una “struttura pubblica”. Secondo l’avv. Francesca De Marco, legale di punta della UIL provinciale, si era trattato di «una contestazione disciplinare affrettata quanto infondata, che ha finito per sconvolgere la vita privata del mio assistito che, con la Sentenza definitiva della Corte di Cassazione che ha confermato la sentenza favorevole della Corte d’Appello del giugno 2014, ha avuto ragione per la seconda volta. Si è trattato comunque – ha concluso il legale della UIL – di una brutta vicenda che sta a testimoniare che con il lavoro non si gioca e che chi toglie il lavoro toglie la dignità alle persone».
Pino La Rocca