Trebisacce-26/09/2016:Istituto “Aletti”: a rischio l’orario delle lezioni

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Istituto “Aletti”: a rischio l’orario delle lezioni

 

 

L’Istituto “Ezio Aletti” di Trebisacce è a un passo da una clamorosa decisione: ridurre l’orario delle lezioni. E non per problemi propri.

Si tratta di una eventualità sempre più prossima e questo per cercare di non penalizzare gli studenti provenienti da alcuni centri della zona e che, per gli orari di alcuni mezzi di trasporto, hanno difficoltà a essere e restare in aula nel normale corso dell’orario attuale.

«Il problema è serio: dobbiamo capire quanto conti ancora il Diritto allo Studio e se abbia valore rispetto alle esigenze di qualche Azienda locale»: è il commento del Dirigente Scolastico dell’Aletti, professoressa Marilena Viggiano. Che non usa mezzi termini a riguardo: «Credo che le esigenze dei più giovani siano sacre e che tutti gli attori della nostra società locale dovrebbero farsene portavoce.

Invece assistiamo a una diversa realtà delle cose. I ragazzi devono fare i conti con le necessità di chi gestisce il trasporto su gomma, specie dai paesi interni della nostra costa, e tutto ciò fa loro perdere tempo e lezioni sia all’ingresso che all’uscita della scuola. Una situazione assurda ma che purtroppo esiste e che ci penalizza».

A questo proposito lo stesso Dirigente ha già più volte “bussato” all’Azienda in questione chiedendo qualche correttivo a riguardo. La situazione, però, resta quella di sempre e allora già nel prossimo Collegio dei Docenti di fine settembre si affronterà anche la questione, con il reale rischio di dover ridurre l’orario scolastico.

«Un orario ridotto significa una minore offerta formativa per i ragazzi – analizza in modo amaro sempre il Dirigente Viggiano – E tutto ciò ci porta a penalizzare i ragazzi subito e il territorio alla lunga perché una scuola che marcia a velocità ridotta non aiuta il proprio comprensorio a svilupparsi. Per questo non ci fermeremo solo alla discussione all’interno dell’Istituto: siamo pronti a coinvolgere in questa nostra battaglia tutto il territorio chiamando a raccolta i genitori dei nostri alunni ma pure i sindaci dell’Alto Jonio».

Come dire che urge una qualche soluzione che non scontenti i privati ma che neppure levi alcunché ai diritti inviolabili dei più giovani nonché al futuro del territorio.

 

 

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