Rocca Imperiale-29/09/2016:Porto turistico a Rocca Imperiale: un’opera che s’ha da fare?

Pino Affuso
Pino Affuso

Porto turistico a Rocca Imperiale: un’opera che s’ha da fare?

 

Questo interrogativo posto è vecchio quanto il cucco anche se, fattivamente, nessuna delle amministrazioni, attuali e precedenti, abbia organizzato una conferenza, un tavolo di lavoro per affrontare questo annoso problema.

Il perché è facile intuirlo: non si tratta di un’opera faraonica ma, se relazionata alle possibilità delle casse comunali e a quelle regionali, davvero è un’imponente opera.

Non sto qui a raccontare la storia del perché e del percome della realizzazione di questa struttura. Dico solo che la vulgata riconosce Rocca Imperiale come un paese a forte vocazione turistica. E qui tutti ne convengono ma a passare dalla “teoria” alla “pratica” ce ne vuole.

La passata amministrazione ha realizzato la stesura del Piano Regolatore Generale individuando, alla foce del torrente Armi, un’area da destinare a porto turistico. Ovviamente, in quella circostanza non erano dovute né la redazione di grafici né la predisposizione di un’analisi di costi.

Fu richiesta, dall’allora amministrazione, una somma pari a 5.000.000 di €. Ovviamente , per la realizzazione dell’intera opera la predetta cifra era risibile, ma sarebbe servita, all’occorrenza, almeno a smuovere le acque.

A tal proposito il piano di spiaggia recepì quanto espresso nel PRG, ma da allora di porticciolo turistico non se ne seppe più nulla. Tutto rimase fermo alla data di compilazione del PRG.

Dell’opinione che io, uomo della strada, mi sono fatta è che senza interventi d’investimento di privati non se ne canta Messa. Le casse pubbliche sono inguaiate, la finanza locale e quella regionale sono listate a lutto mentre ancora foschi nembi si addensano all’orizzonte, forieri di ulteriore crisi economica.

Io credo negli uomini di buona volontà, sì e molto.

Comunque desidererei esprimere qui la mia opinione, magari i numerosi lettori la troveranno banale, chissà…

Quando si pretende, come giusto che sia, di avere tutto e subito si rischia di avere tardi o niente.

E se ci accontentassimo di molto meno di ciò che comporta la struttura di un porto? Per esempio di una sola darsena, e se il costo della stessa dovesse essere ugualmente proibitivo perché non pensare ad un attracco?

Allora sì che fattivamente si è piantato il seme su cui fondare reali disamine afferenti il problema.

Benché l’intervento sia ridimensionato moltissimo avremmo guadagnato due importanti traguardi:

1° una struttura efficiente da asservire a chiunque abbia la necessità di portare in secca il proprio natante, indipendentemente dalla presenza di strutture foranee

2° struttura non “vuoto a perdere” ma da utilizzare nell’inserimento dell’opus magnum, quel che sarà il porto turistico. Insomma, per iniziare, una stazione di alaggio, un approdo, un ancoraggio, un ormeggio.

Apertis verbis, con parole esplicite, ce la dovremmo cantare e suonare in base ai piccioli recuperabili dai privati e dagli enti.

Sarebbe, a mio modesto avviso, un’opera abbordabile anche in tempi stretti e che insinui nell’utenza da diporto l’idea che a Rocca Imperiale è presente una struttura di riparo marino, sebbene per natanti di piccolo cabotaggio.

E’ solo una mia idea, il resto a chi è nella stanza dei bottoni.

 

Prosit!

 

Pino Affuso