Rocca Imperiale-01/11/2016: Acciardi Giuseppe Antonio, l’imprenditore di successo.

Acciardi con il riconoscimento di "Insegna d'Oro"
Acciardi con il riconoscimento di “Insegna d’Oro”
Acciardi con la bombola del gas a spalla
Acciardi con la bombola del gas a spalla
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Rocca Imperiale:01/11/2016

Acciardi Giuseppe Antonio, l’imprenditore di successo.

Acciardi Giuseppe Antonio, classe 1932, è l’imprenditore doc rocchese che è possessore dell’autorizzazione amministrativa n.1 (UNO) ed è iscritto dal 22 settembre 1956 con il n. 30521 al Registro delle Ditte. Vanta ben tre tabelle merceologiche: XI, XII e XIV (Gas in bombole e Kerosene) e Partita Iva n. 00288310782. Dall’azienda Zanussi S.p.A. di Pordenone, nell’anno 1971/72 per la Campagna Vendita ha ricevuto l’ambito riconoscimento dell’attestato “Insegna d’Oro”. Un commerciante che ha conosciuto il sacrificio e il duro lavoro, ma si è distinto per onestà, parola oggi piena di significato ma fuori moda. Ma seguiamo la sua storia. Nel 1942/43 consegue la licenza elementare e continua a fare da discepolo calzolaio al papà Rosario (Mastrorosario). Nel 1950 morì il papà e dovette prendere le redini del laboratorio artigianale e divenne, quindi, calzolaio titolare. Le responsabilità crescevano sulle sue spalle, ma aveva ben appreso il mestiere e difatti Giuseppe sapeva costruire gli stivali e chi riusciva a farlo era da tutti considerato il Mastro e lui lo era, tant’è che aveva clienti persino da Montalbano. Intanto con la mamma Attadia Maria Carmela doveva pensare alla famiglia piuttosto numerosa costituita da  5 femmine e 3 maschi. I tre fratelli maschi: Domenico, Giuseppe Antonio e Mario Michele. Le 5 sorelle: Ida, Rosa, Teresa, Italia e Maria. Doveva lavorare sodo mastro Giuseppe perché vi era la tradizione di dover dare la precedenza alla sistemazione delle sorelle e poi pensare alla propria. Da calzolaio ebbe successo, ma nel laboratorio in locazione inserì la vendita di scarpe già pronte. Fece anche il venditore ambulante con il fratello. Si mise a vendere anche le bombole del gas che trasportava a spalla sino a destinazione e i clienti erano soddisfatti del suo servizio. Il Signor Giuseppe racconta che riuscì a sposare tre sorelle in sei mesi e con tutti gli onori, un vero record. Arrivò anche il suo turno all’età di 28 anni e precisamente il 28/11/1959 quando, a Trebisacce, nella Chiesa Madonna della Pietà sposò Catera Rosa, da cui ha avuto due figli: Maria Carmela, insegnante, che vive a Trebisacce e Anna Filomena (laureata in Giurisprudenza) insegnante a Rocca Imperiale. Ricorda ancora che i suoi rapporti con la Zanussi risalgono al 1960 e in società con il fratello decisero di iniziare a vendere gli elettrodomestici, società che durò sino al 1994 circa. Ricorda che sia lui che il fratello lavorarono tanto, ma che per ambedue era normale. Con la Zanussi vinse in premio un viaggio della durata di 8 giorni a Mosca e uno a Malaga (Spagna). Ricordi, senza dubbio, piacevoli per un imprenditore di successo. Ricorda ancora che si recava molto spesso a Montalbano con la sua bicicletta Doniselli per consegnare le scarpe su misura ai clienti e per prendere le misure delle scarpe ai nuovi richiedenti. Il lavoro procedeva bene e di conseguenza anche gli incassi non mancavano e quest’ultimi venivano versati su un proprio conto attraverso un direttore di banca che settimanalmente veniva a Rocca Imperiale. Allora, infatti, non esisteva la banca a Rocca Imperiale. All’età di 25-26 anni acquistò a Matera la sua moto La Verde di 98 cc. che pagò 178000 lire, grazie alla quale potè, con maggiore frequenza, raggiungere i propri clienti. Ricorda che si sposò andando ad abitare in casa in affitto. E oggi il suo personale bilancio? E’ una persona soddisfatta e continua, per come può, a lavorare perché l’ozio non gli appartiene. E’ contento perché ha sistemato i figli, ha costruito negli anni la casa per sé e per i figli, ha dei terreni che segue per come può. E’ una persona che si è realizzata e si ritiene soddisfatta. Un bel bilancio positivo che lo lascia vivere in piena serenità circondato dagli affetti più cari. Ma vi è di più. Anche l’assessore al Commercio,Antonio Favoino, ha un sua idea sull’imprenditore che esterna: “Che dire del nostro amato Mast Antonio, oggi sono orgoglioso come assessore al commercio/artigianato del comune di Rocca Imperiale di voler dare un riconoscimento insieme al sindaco Ranù, la giunta tutta a un uomo e padre di famiglia ,prima che un grande commerciante, penso a un modello da prendere d’esempio, proprio da chi nella vita fa il commerciante. Un traguardo importante 60 anni di partita iva. Io porto l’immagine di un uomo dove ha sempre lavorato nei giorni di festa, di domenica …sempre e non si tira mai indietro ancora oggi …lego il ricordo di Mast Antonio all’acquisto del primo televisore che i miei genitori comprarono da lui una Mivar bianca piccolina da mettere nella stanza che condividevo con le mie sorelle …lego l’immagine di un uomo che, con umiltà, ti faceva il debito nel massimo della riservatezza. ti diceva:” stai tranquilla quando hai la possibilità mi paghi ..”,.in poche parole lego la mia infanzia a lui perché fino agli anni 80 aveva il negozio nel centro storico, un negozio di scarpe ..e poi anche di televisione, di lavatrice .. . Ancora ricordo di quando abbassò la saracinesca nel Centro Storico e si trasferì in marina ampliando il negozio, e lasciò un grande vuoto in Corso Vittorio Emanuele. Che dire uomini di altri tempi, ripeto, che noi giovani, ma per chi come me fa commercio come mestiere ..non può che prendere come esempio …grazie a nome di tutta la comunità rocchese”.

Franco Lofrano