Trebisacce-16/12/2016: Glauco, il poema di Leonardo La Polla sotto i riflettori

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Trebisacce:16/12/2016

 

Glauco, il poema di Leonardo La Polla sotto i riflettori

 

Autore Leonardo La Polla, “Glauco, forse un poema” Tipolitografia jonica-Trebisacce, pagg. 238, è il libro presentato, lo scorso giovedì 15 dicembre, nell’Aula Magna dell’IIS Ipsia-ITI, diretto dalla Prof.ssa Marilena Viggiano. L’incontro culturale è stato curato dalla pluriversatile Prof.ssa Mirella Franco. Nel ruolo di coordinatore l’energico, creativo e attento giornalista Andrea Mazzotta. A porgere i saluti istituzionali la Dirigente Scolastica Marilena Viggiano e il sindaco di Trebisacce Francesco Mundo. Relatori Giuseppe Costantino e Franco De Marco. La lettura dei testi è stata affidata ai bravissimi studenti dell’IIS Ipsia (Ludovica Madeo, Paola Palopoli e Rebecca Carnovale) e così gli spazi musicali (alla fisarmonica Francesco Scillone e Pietro Laino). Tema principale del libro-poema, ha sottolineato Giuseppe Costantino, durante la sua approfondita analisi, è il far coincidere l’essere con l’esistere. Questi sono i momenti dell’Amore e della Morte. “Glauco, in fondo, è la vicenda umana dell’animo di La Polla”. E ancora ha parlato del concetto “l’infinito oltre”, come connessione tra filosofia e poesia che hanno in comune l’incanto e lo stupore dello sguardo. Per Franco De Marco scrivere un poema oggi è qualcosa di anti storico: è un laboratorio di scrittura creativa che recupera l’antico e ci riporta ai giorni nostri. Glauco è il cercare un senso alla vita. Il poeta è l’anima del mondo. La poesia era la prima delle arti e oggi, quasi, non esiste più. L’autore La Polla ha scritto del poeta-filosofo. Il coraggio di La Polla è grande e con il suo poema affronta un viaggio. Il poema è un viaggio. Glauco è un viaggio. Il libro ha la struttura di un poema. La Polla ci fa capire l’uomo e anche i suoi errori. Ecco l’analisi strutturalista. La Polla nel libro ci ha regalato la diegesi che è una finezza; è la narrazione, ma nell’autore è esterna, oggettiva. Occorre leggere l’intero Glauco per capire che è lo stesso autore con piacevole sorpresa. Nel libro troviamo il concetto di Cultura e di Civiltà. Il Natale è la metafora della vita che nasce, ecco la civiltà. Per il filosofo Gianni Mazzei, presente in sala, il libro di La Polla è: “ forse un poema “ dice, e giustamente, l’autore, sapendo che , a livello canonico, il poema ha struttura, ha episodi grandiosi che riguardano popoli, con battaglie, guerre, vittorie, sconfitte, a cui partecipano gli dei, schierandosi chi per un contendente chi per l’altro. Basta pensare all’Iliade. Nel lavoro di La Polla manca il dramma, il contrasto, l’azione, manca il popolo, manca il divino. Almeno, apparentemente. Perché è un viaggio interiore, rivissuto e quindi nuovamente attuale, da un singolo, che diventa eroe nel farsi, in questa metamorfosi, dall’umano al divino, tramite la figura di Glauco, che, nell’erba, il crescere esile e azzurro ( che nella quotidianità è bellezza che perisce, come dice il salmista “ l’uomo i suoi giorni come l’erba, al mattino è florida e la sera appassisce”), vede indiarsi, transumanar, come dice Dante. E’ la vicenda del poeta in se stesso, si chiami la Polla o altro che rivendica nel cambiamento l’oltreppassamento degli orizzonti umani, per raggiungere l’altrove. E dopo le relazioni intense e appassionate la parola all’autore Leonardo La Polla che ha ringraziato tutti i presenti e ha ringraziato per il contributo testuale  Antonio Miniaci che nella parte finale della sua pregnante annotazione ha scritto: “Orgoglioso di essere tuo amico!”. Poi rispondendo alla domanda del giornalista Mazzotta “Cos’è la poesia?”, l’autore ha risposto, più o meno, che la poesia dovrebbe essere sulla bocca dei giovani, perché appartiene ai giovani e comunque è per tutti indistintamente. E ancora il moderatore gli ha chiesto: ”Chi è Glauco?”. E per l’autore: è il costruirsi come individuo, anche se non mancano dei riferimenti autobiografici. Glauco, continua l’autore, è il conflitto tra l’esistere e l’essere, tra il fatto e l’oltre. Ancora una domanda: ”Qual è stato il coraggio che avete usato nello scrivere il libro?”. Risposta: “Urge il coraggio per trovare una dimensione!”. Non resta che leggere il libro-poema per cogliere altri spunti di riflessione  culturale che serviranno ad arricchire il nostro animo.

Franco Lofrano