Trebisacce-18/12/2016:L’amore per la lettura (di Pino Cozzo)

Pino Cozzo
Pino Cozzo

L’amore per la lettura

di Pino Cozzo

 

Si potrebbe pensare che la diffusa scolarità, l’incremento del tempo libero e la maggiore disponibilità di produzione editoriale abbiano potenziato il consumo e la fruizione culturale nell’universo giovanile e in quello degli adulti.  Attraverso i dati che girano un po’ sui diversi mezzi di informazione, si pongono all’attenzione del cittadino medio elementi strutturali che potrebbero essere sintetizzati nel seguente modo: una prevalenza di lettrici sui lettori, che deriva dal fatto che spesso le ragazze raggiungano migliori risultati negli studi e che poi si affermino anche nei settori lavorativi; il secondo dato riguarda la distribuzione territoriale dei lettori: ahinoi, sono più numerosi i lettori del centro-nord che non quelli del sud, ed anche coloro i quali sembrerebbero più impegnati in attività lavorative dedicano più tempo e spazio alla lettura; il terzo elemento riguarda l’istruzione, variabile decisiva e fondamentale: il gap tra la percentuale dei laureati e chi ha conseguito la licenza elementare o non ha titolo di studio è notevole; l’ultimo elemento, ma solo come elencazione, riguarda le fasce di età che vedrebbe le nuove generazioni poco propense all’acquisto e alla lettura dei libri, nonostante, oggi, le disponibilità, editoriali ed economiche, siano più floride. Una volta, quando noi eravamo più giovani, tutto ciò era meno possibile, vuoi perché vi erano i libri di testo della scuola a dover rappresentare la primazìa, vuoi perché davvero le ristrettezze economiche non consentivano un più ampio spazio d’acquisto. La facevano da padroni i giornalini per i piccoli e la gloriosa Selezione dal Reader’s Digest, che tanto bene ha prodotto nelle nostre generazioni, perché, peraltro, rappresentava una fonte inesauribile da cui attingere per le ricerche, letterarie e grafiche. La lettura è soprattutto espressione linguistica, insieme di parole che hanno un senso, sviluppano un concetto, narrano una storia, dalla favola all’epica, dal romanzo alla tragedia, dalla narrativa alla poesia, tutto deve essere gradualmente accettato e selezionato. Attraverso la lettura a voce alta, il bambino impara a sistemare i pensieri; ed allora, la lingua madre ha un valore unico in questo processo, perché sarà il cliché sul quale si fonderà la personalità linguistica del bambino: tanto più espressiva e corretta è la voce narrante, tanto migliore sarà l’approccio con la lettura. Il bambino immagazzina vocaboli e frasi, e li saprà riconoscere successivamente, inseriti in altri contesti. Il legame tra espressione orale e scritta è strettissimo, ed è importante che in questo si innestino eventi di vita quotidiana, personali, familiari, perché aiutano ad inserirsi nel mondo circostante.  La biblioteca, sia essa civica, scolastica o universitaria, è uno spazio libero, dove si entra e non è necessario consumare, né tanto meno pagare, e diventa un luogo dove si può guardare il mondo in sé stessi, scrutare la propria interiorità, diventare critici, esprimere recensioni personali sui contenuti che si esaminano, senza bisogno di confronti e stimoli altrui. Un libro, un buon libro, ben scritto e coinvolgente, sviluppa le attività cognitive, accresce l’apprendimento dell’area linguistica, e, di volta in volta, quella geografica, storica, scientifica, matematica, offre la possibilità di confrontarsi con gli altri, di fare nuove esperienze e di paragonare le proprie con quelle altrui. Non potrebbe esserci  miglior esercizio di relazione.  In particolare, la biblioteca dell’Istituto Tecnico Filangieri ha un’ampiezza di 300 metri quadri, è informatizzata, assicura cinquanta posti a sedere e ospita 2500 volumi di diverse tipologie. E’ una delle tante perle che può vantare l’Istituto, perché anche il colpo d’occhio è certamente dei più autenticamente coinvolgenti.  Le attività di educazione alla lettura e alla ricerca che in essa si svolgono mirano a formare l’allievo come lettore e “ricercatore” motivato, autonomo e critico, e gran parte del merito è certamente da ascrivere ai preparati e professionali docenti di lettere di cui l’istituto si fregia. Duplice è infatti la mission della biblioteca scolastica: promuovere il piacere della lettura, attraverso la frequentazione della letteratura, e promuovere il piacere della ricerca, attraverso l’uso delle fonti. La biblioteca dovrebbe diventare un servizio insostituibile per i cittadini, radicando e affermando la propria presenza nella società, fino a diventare uno strumento che la stessa comunità riconosce come vitale per le proprie necessità, tanto da non poterne fare a meno. Essa deve rappresentare una risorsa per lo sviluppo, un mezzo essenziale per la crescita della collettività, perché il diritto allo studio e il bisogno di luoghi di cultura non riguardano solo alcuni, ma l’intera umanità.