Albidona-20/12/2016:Caterina Munno:Ennesimo scippo il depotenziamento della filiale INPS di Rossano
TREBISACCE L’Alto Jonio si mobilità e parteciperà con una propria delegazione al sit-in di protesta contro l’annunciata chiusura del Centro Medico Legale della sede INPS di Rossano. La ventilata chiusura dell’importante servizio nel territorio della Sibaritide, oltre che un depotenziamento della Filiale INPS di Rossano, anche nei centri dell’Alto Jonio, ed in particolare quelli delle aree interne, viene infatti considerato l’ennesimo scippo a un territorio che solo rimanendo unito e facendo massa critica può arrestare la sistematica spoliazione in atto da alcuni anni in quella che viene considerata la periferia della provincia di Cosenza. A lanciare l’appello rivolto alla società civile, alle associazioni, alle forze sociali e sindacali ed in particolare agli amministratori locali ad una grande e unitaria mobilitazione è stata Caterina Munno assessore e vice-sindaco del comune di Albidona che sarà in prima fila a protestare contro un provvedimento destinato a moltiplicare i disagi soprattutto a danno delle categorie più svantaggiate e dei paesi più periferici della Provincia. «Ognuno di noi – ha dichiarato Caterina Munno – ha il dovere di ribellarsi perché come territorio stiamo perdendo conquiste sociali storiche, frutto di anni di battaglie civili e democratiche. Con questo ennesimo provvedimento la sede INPS di Rossano viene ridotta a un semplice sportello e questo fa capire che a breve seguiranno le dismissioni degli uffici periferici dell’Inps». L’Alto Jonio, che ha finora provato sulla propria pelle la mannaia dei tagli nel settore della sanità, dei servizi, delle scuole e dei presidi della legalità, sente quindi il diritto-dovere di rispondere presente all’appello lanciato dalla FNA-CONFSAL (federazione nazionale agricoltura – confederazione sindacati lavoratori autonomi) provando così a fare una prova generale di quella che deve esser una nuova sussidiarietà tra i territori dell’Alto Jonio e della Sibaritide perché solo così si può arrestare il sistematico scippo di servizi sociali essenziali come quelli garantiti dall’INPS.
Pino La Rocca
