TREBISACCE Giovane di Cassano Jonio deceduto per arresto cardiocircolatorio poco dopo essere arrivato presso il PPI (punto di primo intervento) di Trebisacce: il Magistrato di turno presso il Tribunale di Castrovillari Simona Manera dopo aver aperto un fascicolo per presunte responsabilità dei sanitari, ha disposto l’esame autoptico sulla salma che è stata posta sotto sequestro a scopo precauzionale e che si trova tuttora presso la “morgue” del “Chidichimo”. L’autopsia disposta dal Magistrato a seguito della denuncia-querela presentata dai familiari della vittima sarà eseguita proprio nella giornata odierna dal dottor Walter Caruso di Castrovillari e dovrà accertare le cause e i tempi del decesso. Si torna così, mestamente, a parlare di sanità e dei ricorrenti casi di morti che forse potevano essere evitate se, fermo restando le acclarate criticità della sanità pubblica, in particolare nell’Alto Jonio e più in particolare nei casi di emergenza-urgenza che sono costati la vita a parecchie persone, ci fosse almeno onestà intellettuale e chiarezza di informazione nei confronti dei cittadini-utenti della stessa sanità, i quali al di là della propaganda e delle mistificazioni politiche, avrebbero il diritto di sapere se il “Chidichimo” è ancora un Ospedale, fornito di Pronto Soccorso presidiato da medici e specialisti e in grado quindi di soccorrere e salvare una persona in imminente pericolo di vita, oppure un Punto di Primo Interevento a cui rivolgersi per problemi seri, ma non gravi e che comunque possono essere risolti da un medico e da un infermiere. Altrimenti la gente, convinta di trovare un Pronto Soccorso avanzato, invece di rivolgersi al 118 o a un ospedale attrezzato ed efficiente, si reca al PPI, come è successo al giovane 38enne di Cassano che, invece di andare incontro alla vita è andato incontro alla morte. Nella fattispecie questo giovane, colto da forte malore al petto mentre si trovava a Sibari, invece di attivare il 118, o di farsi accompagnare a Rossano, o a Castrovillari, si è recato al PPI di Trebisacce e qui, certo non per colpa dei medici che si affannano in tutti i modi e spesso fanno miracoli, lo stesso giovane è deceduto dopo circa 20 minuti dal suo arrivo per un probabile infarto cardiaco. Chi di medicina se ne intende, in casi del genere, sconsiglia infatti di recarsi all’ospedale più vicino e consiglia invece di recarsi all’ospedale più attrezzato per fronteggiare l’emergenza. Sempre ammesso e non concesso, però, che nell’area dell’ex Asl di Rossano ce ne sia uno veramente adatto alla bisogna!
Pino La Rocca