Trebisacce-25/02/2017: Il Carnevale di Notting Hill a Londra (di Pino Cozzo)

Pino Cozzo

Il Carnevale di Notting Hill a Londra

di Pino Cozzo

 

Ogni anno, nell’ultimo fine settimana di agosto, Notting Hill si trasforma in una festa grandiosa e coinvolgente. Il carnevale potrebbe affondare le sue radici a Trinidad, ma oggi è un evento multiculturale, che attira partecipanti e spettatori da ogni parte del mondo.  Il più grande festival delle arti in Europa, secondo solo a quello di Rio de Janeiro, porta nella capitale inglese più di due milioni di visitatori. Per due giorni, questa festa porta allegria e partecipazione per le strade di Londra: è un evento fantastico, eccitante, divertente e gratis. Mostra questa zona della capitale britannica come un’area vibrante e piena di vitalità, in cui la gente si raggruppa per festeggiare, stare insieme e divertirsi. Tale avvenimento si è tenuto per la prima volta nel 1964, e la sua storia viene dai Caraibi, in particolare da Trinidad, dove la tradizione del Carnevale è forte e sentita. A Notting Hill, porta anche costumi e musica e si snoda per tutte le vie. Sin dall’inizio, ha avuto un grande successo, e, negli ultimi anni, è cresciuto e riflette la condizione di multietnicità e di multiculturalità della società odierna. Ogni gruppo presente può esprimersi come meglio crede e manifestare le proprie tradizioni, i propri costumi: vengono dall’Africa, dall’America centrale, dall’Asia e, ovviamente dal Regno unito. Per la prima volta costumi e suoni che arrivavano prevalentemente della Giamaica e da Trinidad fecero bella mostra di sé nel cuore di Londra ed entrarono nelle case e nei pub degli inglesi attraverso le trasmissioni televisive sperimentali della BBC. Il Carnival rappresenta la celebrazione a tutto tondo della vibrante cultura caraibica che alberga sulle rive del Tamigi. Su questo non v’è dubbio. Riguardo alla narrazione dei fatti che hanno portato alla sua nascita e in merito all’attribuzione della paternità intellettuale di questo appuntamento, assistiamo, ormai da anni, ad un dibattito condito da una partigianeria a tratti folkloristica. Questa disputa ha motivo di esistere proprio in virtù della cultura caraibica che l’evento riflette e incarna e la cui storia sopravvive nei contorni sfumati e sbiaditi della memoria orale collettiva.