Rocca Imperiale-08/03/2017: Insegnare è Donna

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Rocca Imperiale:08/03/2017
L’8 marzo sul tema: insegnare è donna
“La donna forte e virtuosa si recinge di forza i fianchi e fa robuste le sue braccia e non mangia il pane della pigrizia”, è educatrice a tempo pieno quale che sia il suo ruolo nel sociale. E’ anche questo uno dei messaggi inviati dai vari relatori intervenuti alla terza edizione della ricorrenza della Festa della Donna dell’8 marzo, organizzata dall’amministrazione Comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Ranù e svoltasi nella Palestra Comunale, viale S. Pertini, in marina, sul tema: Insegnare è Donna. Al tavolo dei relatori: l’assessore alla Cultura Rosaria Suriano, l’assessore ai beni culturali Brigida Cospito, la consigliere comunale delegata Antonietta Di Leo, il sindaco Giuseppe Ranù, il Dirigente Scolastico dell’Istituto Comprensivo Prof. Gianmarco D’Ambrosio. Nel ruolo di coordinatrice la dottoressa Katia Morano. Su di un foglietto affisso su una delle pareti della palestra si leggeva: Alle donne forti che ogni giorno combattono tutti i piccoli e grandi ostacoli della vita…Alle donne deboli che riescono a trovare la forza…La vostra festa è oggi e ogni giorno alle donne, tutte, Auguri!- Appare fin troppo chiaro il messaggio che le donne organizzatrici dell’evento hanno voluto inviare a tutti i numerosi presenti, dall’inizio a fine serata. Premiate con una targa tutte le insegnanti della scuola primaria: Di Leo Carmela, Marino Angelina, Cetera Nicoletta, Corrado Pierina Michela (Materna); Scuole elementari Paese: Acinapura Mariantonia Carmela, Gallo Antonietta, Pizzi Giovanna, Muzzonigro Elena, Dalemmo Carmela; Scuole elementari marina: Oriolo Maria Domenica,  Rosanna, Acciardi Anna Filomena, Ruggeri Anna Rita Rosaria, Antonietta Ranù; Scuola media: Di Matteo Angela e Di Matteo Anna. Eccovi la motivazione riportata sulla targa: ”Festa della Donna 2017- Un ringraziamento sentito per l’impegno e il prestigio profuso nell’esercizio delle vostre passioni e professioni che tanta immagine hanno reso alla nostra comunità-Il Sindaco Avv. Giuseppe Ranù”. Alle spalle dei relatori, sulla parete, il disegno di un enorme albero con fiori e mimose realizzato dalle ragazze del Servizio Civile, Affuso Fiorella e Spagna Marisa. A leggere la poesia d’apertura Giusy Tarantino, sempre del Servizio Civile, con “A tutte le donne” di Alda Merini e in chiusura “Sonetto 18” di William Shakespeare. A seguire Giusy Arcuri con la poesia “Frase” e Annalisa Lacanna “Donna” di Rabindranath Tagore.
La coordinatrice Katia Morano nell’introdurre i lavori ha inteso sottolineare che l’essere donna significa anche vivere da organizzate e disorientate nello stesso tempo. Ci troviamo, cioè, in una società civile che ancora non riconosce il ruolo importante alla donna, ma privilegia l’uomo. Ha inviato l’invito di educare le nuove generazioni ad avere più rispetto per le donne. Subito dopo la consigliera comunale Di Leo ha iniziato a chiamare le insegnanti per la consegna della targa. Rosaria Suriano ha chiosato: ”Siamo donne di un piccolo paese,  riusciamo con il nostro coraggio e impegno a fare grande il nostro paese”. Ancora oggi la donna subisce ma combatte, ha continuato Suriano. La targa è un riconoscimento che fa grande le donne. La giornata è dedicata alle donne che insegnano nel quotidiano: contadine, mamme, insegnanti, ecc. L’Amministrazione Comunale ha voluto con la targa riconoscerne l’importanza. Non ci dev’essere diseguaglianza e la Cultura è la più grande cosa, così come grande è l’umiltà. Il Dirigente scolastico D’Ambrosio ha esternato che: Nella scuola viviamo il problema inverso: pochi uomini e molte donne. L’aspetto fondativo è l’amore per i veri valori educativi. Sono contrario alle quote rosa perché sia gli uomini che le donne possono ricoprire alla pari i ruoli. Gli insegnati in genere devono selezionare bene quanto disponibile nel web per puntare bene l’obiettivo della formazione dei giovani. Auguri per un buon 8 marzo a tutte le donne che tutti i giorni mi aiutano nel lavoro scolastico. Don Pasquale Zipparri, invitato a sorpresa ad intervenire, ha aperto con una domanda: ”Perché le donne non possono diventare preti?”. Le donne  affrontano con diversità la vita e lo stesso Papa Francesco ha riconosciuto alle donne il ruolo di essere i pilastri della vita. Brigida Cospito ha ricordato le figure di filosi, artisti e quella della Montessori che ha introdotto un metodo innovativo nell’insegnamento e nell’educare le nuove generazioni. Ha ribadito la funzione storica e importante della donna nella società. Anche per il Maresciallo dei Carabinieri Fanelli la donna, ancora oggi, è ritenuta più debole, ma in realtà non lo è. Capita, ha sottolineato Fanelli, che una donna che vuole lavorare spesso non può perché il datore di lavoro è restio ad assumere donne prossime al matrimonio e ciò toglie dignità alle donne. Occorre, ha concluso, maggiore rispetto per le donne. Per Giuseppe Ranù la ricorrenza dell’8 marzo serve per ricordare al mondo che le donne apportano l’equilibrio e l’impeto giusto nell’ambito della nostra società in continua trasformazione. Bisogna puntare e partire dalla scuola per costruire una società migliore e per dire NO! alla violenza sulle donne. La donna e l’uomo affermano la propria libertà nel momento in cui hanno dignità e lavoro. Se ancora oggi si alzano dei muri, ci dobbiamo interrogare! Dobbiamo riproporre la libertà e l’integrazione. Dobbiamo tutti con le donne fare un salto di qualità per costruire insieme nuovi valori e una società migliore. Katia Morano passa alla conclusione: questa serata è servita a farci sentire più importanti!
Franco Lofrano