Trebisacce-26/04/2017:Un’appassionante simmetria (di Pino Cozzo)
Un’appassionante simmetria
di Pino Cozzo
E’ indubbio che le cose esistano anche senza che noi le percepiamo. Sappiamo che esiste il Monte Bianco, anche se noi non lo vediamo, sappiamo che la Terra è sferica anche se non la vediamo, sappiamo che Dio esiste, anche se non lo percepiamo. E’ una realtà che prescinde dalla nostra visione. William Blake poeta, incisore e pittore inglese che nacque a Londra, in una famiglia appartenente alla borghesia, era il terzo di sette fratelli. Il padre di Blake, James, era un venditore di calze e maglieria. William non frequentò mai la scuola, ma fu educato in casa dalla madre. I Blake non frequentavano la Chiesa Anglicana, e si pensa che appartenessero alla Chiesa Morava. La Bibbia entrò ben presto nella vita di Blake ed ebbe su di lui una profonda influenza, restando fonte di ispirazione per tutta la sua vita. Egli, postulando la superiorità del mondo dell’immaginazione su quello dei sensi, addìta un modo per colmare questa lacuna, che verrà completamente superata identificando Dio con l’immaginazione umana. Lui dice:” Man is all imagination. Godi s man and exists in us and we in him. The external body of man is imagination, that is, God himself. It manifests itself in his Works of Art, in Eternity all in vision. Che vuol dire:” L’uomo è immaginazione. Dio è Uomo ed esiste in noi e noi in Lui. Il corpo eterno dell’uomo è l’immaginazione, e cioè, Dio stesso. Essa si manifesta nelle Sue opere d’arte, nell’Eternità, tutto è visione. Il mondo in cui viviamo è costituito da chi percepisce e da ciò che è percepito, da un soggetto e da oggetti, il mondo dell’immaginazione è fatto di creatori e di creature. Blake aggiunge:” The imagination is not a mental State: it is the Human existence itself”. L’immaginazione non è uno Stato mentale, è la stessa esistenza umana. Blake ha svolto un ruolo cruciale per lo sviluppo del moderno concetto di immaginazione nella cultura occidentale. La sua convinzione che l’umanità possa superare i limiti a lei posti dai cinque sensi è forse il suo più grande lascito. “If the doors of perception were cleansed, everything would appear to man as it is, infinite”, “Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all’uomo come in effetti è, infinito”. Nella sua attività creativa, l’artista esprime la sua azione creativa di Dio e, poiché tutti gli uomini sono contenuti nell’Uomo o in Dio, allora tutti i creatori sono contenuti nel Creatore. L’uomo sano di mente, o apparentemente tale, è normale, non perché sia come gli altri, ma perché è superiore all’insano, l’uomo sano nel corpo è normale perché è diverso da uno storpio o menomato. ”Il culto di Dio consiste nell’onorare i Suoi doni negli altri uomini, in relazione al genio di ciascun uomo e nell’amare di più i grandi uomini. Coloro i quali invidiano o calunniano i grandi uomini odiano Dio. La tendenza dell’uomo è negare Dio per autolimitarsi, perché, sebbene Dio sia la perfezione dell’uomo, questi non è interamente Dio, altrimenti non ci sarebbe motivo di introdurre l’idea di Dio. Il termine “forma” in Blake comprende sempre questa unità della specie. Egli dice: “The oak is cut down by the ax, the lamb falls by the knife, but their eternal forms exist for ever”. “ La quercia è abbattuta dalla scure, l’agnello è ucciso dal coltello, ma le loro eterne forme esistono per sempre”. Per Blake, l’idea di proporzione non ha significato se non è in relazione con una cosa concreta che la possegga. Le proporzioni di una cosa reale sono parte della sua forma vivente. Vi è sempre il desiderio ricorrente di credere che vi sia sempre una modalità più semplice, esprimibile con una formula matematica alla base delle complicanze del nostro universo. Vi è un’idea radicata che vuole che il mondo sia complicato piuttosto che complesso.