Villapiana-14/05/2017: IL CANTO EDUCA L’ANIMA
IL CANTO EDUCA L’ANIMA
“Il canto educa l’anima, il canto fa bene all’anima. Per esempio, quando la mamma vuol fare addormentare il bambino, non gli dice: “Uno, due, tre, quattro…”. Gli canta la ninna nanna… la canta… e gli fa bene all’anima, il bambino diventa tranquillo e si addormenta. Sant’Agostino dice una frase molto bella. Ognuno di voi deve impararla nella propria lingua. Parlando della vita cristiana, della gioia della vita cristiana, dice così: “Canta e cammina”. La vita cristiana è un cammino, ma non è un cammino triste, è un cammino gioioso. E per questo canta. Canta e cammina, non dimenticare! E così la tua anima godrà di più della gioia del Vangelo”. ( Papa Francesco)
Il Centro Polivalente di Villapiana è stato teatro di un evento eccezionale, infatti il Coro Diocesano di Roma diretto da don Marco Frisina, ha condiviso con tantissimi fedeli un meraviglioso Concerto, che ha lasciato tutti con il cuore gonfio di emozioni e sentimenti profondi.
Dopo i saluti del Vescovo di Cassano Jonio, Monsignor Francesco Savino, il quale ha sottolineato l’importanza del Canto come mezzo di elevazione spirituale, è iniziato questo splendido momento di preghiera attraverso la musica e don Marco Frisina, come sempre, ha tenuto alta l’attenzione attraverso spiegazioni dettagliate per ciascun canto e con la consueta direzione magistrale del Coro, formato da eccellenti cantori che, grazie alla loro sensibilità riescono a trasportare tutti in un mondo fatto di valori veri e profondi, che si sprigionano attraverso la musica.
Tutti i canti sono stati bellissimi ed il numerosissimo pubblico presente è stato coinvolto da don Marco Frisina ad accompagnare il Coro Diocesano di Roma, permettendo in tal modo una partecipazione ancora più sentita da parte di tutti.
Momenti davvero emozionanti, fatti di preghiera attraverso il Canto, di emozioni vere e sentite, di aggregazione, di raccoglimento profondo, di condivisione.
Sant’Agostino diceva: “Canti la voce, canti il cuore, canti la vita, cantino i fatti”. Don Marco Frisina ha tenuto a sottolineare come il canto sia importante per imparare anche a pregare meglio e se tutti cantassero con il cuore ogni parola diventa un inno al Signore.
Benedetto XVI diceva che la musica ed il canto nutrono ed esprimono la fede. In Paesi di antica evangelizzazione, come l’Italia, la musica sacra -con la sua grande tradizione che è propria, che è cultura nostra, occidentale – può avere, e di fatto, ha un compito rilevante, per favorire la riscoperta di Dio, un rinnovato accostamento al messaggio cristiano e ai misteri della fede.
Don Marco Frisina ha puntualizzato, nel coinvolgere tutti a cantare, che l’elemento estetico, pur non essendo ignorato, dato che a Dio si cerca sempre di dare il meglio, non è mai al primo posto, in quanto più che l’effetto esteriore, l’importante è cantare, momento vissuto come vettore di comunione ed espressione della unanimità della fede.
Un canto è liturgico se e quando concorre a realizzare il senso e la finalità dell’azione liturgica. E la finalità della liturgia non è di realizzare belle cerimonie, ma di permettere, oggi, l’incontro tra Dio e il suo popolo.
Don Ruaro dice: “Si canta per “la gloria di Dio”. Cantare per la gloria di Dio significa cantare perché la gloria di Dio si manifesti; perché Dio scenda in mezzo al suo popolo, appaia agli occhi della fede oltre la soglia delle cose che si vedono, oltre la soglia delle persone
che cantano, e faccia succedere quello che Egli vuole far succedere “per il bene nostro e di tutta la sua Santa Chiesa” come ripetiamo ad ogni Eucaristia.
Al termine di una serata splendidamente coinvolgente dal punto di vista emotivo, abbiamo tutti nel cuore e nell’animo le parole, la musica, i gesti, i sorrisi di queste splendide persone, di questi angeli del Coro Diocesano di Roma, a cui sentiamo di dire soltanto “GRAZIE”.
RAFFAELE BURGO