ALTO JONIO-29/06/2017: Il 3° Megalotto della S.S. 106 Jonica Sibari-Roseto si deve realizzare per adeguare tutto il tracciato alla normativa europea
ALTO JONIO Il 3° Megalotto della S.S. 106 Jonica Sibari-Roseto si deve realizzare per adeguare tutto il tracciato alla normativa europea e per abbattere il pernicioso isolamento della fascia jonica della Calabria, ma l’ultima soluzione progettuale non è condivisa da alcuni dei sindaci degli otto comuni interessati al tracciato della nuova S.S. 106 i quali si vanno convincendo che il “raddoppio” dell’attuale S.S. E90 sarebbe la soluzione migliore. In grado cioè di evitare sul piano ambientale il massacro di un territorio già dilaniato dalla presenza di altre infrastrutture ingombranti e di evitare uno spreco di denaro pubblico che può invece essere utilizzato per adeguare la nuova arteria alle esigenze dei vari comuni che, anche per motivi di cassa, vengono bypassati dalla strada e restano senza alcuno svincolo di accesso e di uscita. Portavoce di questo malcontento è il sindaco di Albidona dr.ssa Filomena Di Palma la quale, non avendo partecipato alla interlocuzione istituzionale perché eletta solo l’anno scorso, si è detta “insoddisfatta e contraria rispetto all’ultima ipotesi progettuale” e minaccia la “mobilitazione istituzionale e popolare per ostacolare la messa in opera della progettazione definitiva peraltro non concordata con gli enti locali interessati”. «La nostra posizione – ha scritto la Farmacista Di Palma – resta chiara: la strada deve essere fatta e con la massima urgenza, ma con il minor sacrificio ambientale possibile. È infatti incomprensibile – ha aggiunto – il ripetuto rifiuto di realizzare i lavori utilizzando, laddove possibile, e cioè nei circa due/terzi dei complessivi 39 chilometri, l’esistente tracciato della S.S. 106 già adeguato realizzato a fine anni ’70, mantenendo, ovviamente le tre gallerie previste per l’attraversamento dei 3 abitati di Trebisacce, Amendolara e Roseto Capo Spulico». Si tratta, come ribadisce il sindaco di Albidona, delle stesse osservazioni già deliberate in consiglio comunale e trasmesse, per come richieste entro il 5 giugno ultimo scorso, al Ministero delle Infrastrutture e all’Anas. Dopo aver sottolineato l’enorme danno ambientale che si prospetta per il suo comune, il primo cittadino di Albidona paventa il rischio che al danno si unisca anche la beffa di non poter disporre di uno svincolo bidirezionale che consenta di innestare sulla nuova arteria la Provinciale 153 che collega i comuni interni di Albidona, Alessandria del Carretto ed altri comuni lucani fino al Parco Nazionale del Pollino. «Soltanto la soluzione prospettata nel progetto del 2013 – chiarisce la dr.ssa Di Palma – poteva rappresentare allora e può oggi rappresentare, per tutto il territorio, un’opportunità di crescita e di sviluppo per combattere l’isolamento delle aree interne e contrastare lo spopolamento in atto da decenni». Detto questo il sindaco di Albidona, interpretando il pensiero anche degli altri sindaci dei comuni interni, suggerisce che le risorse risparmiate si potrebbero e dovrebbero investire per migliorare la viabilità interna tra cui la Provinciale 153 che versa in condizioni pietose. «Una cosa è certa: – conclude il sindaco di Albidona – questa comunità non potrà accettare una soluzione del genere e contro questa sciagurata ipotesi, se necessario, siamo pronti ad avviare tutte le opportune iniziative di protesta e di mobilitazione istituzionale e popolare».
Pino La Rocca