TREBISACCE-07/09/2017: Il destino della nuova S.S. 106 continua a dividere il territorio

sindaci a roma
Incontro di Villapiana

TREBISACCE Il destino della nuova S.S. 106 continua a dividere il territorio e così, mentre nell’Alto Jonio dilaga la protesta contro la presunta devastazione del territorio, i sindaci, ancora una volta divisi e tutti interessati a coltivare il proprio orticello, tornano da Roma… con le pive nel sacco. E’ quello che è successo nel loro ultimo viaggio romano svoltosi martedì scorso, nel corso del quale ognuno è tornato a ribadire le proprie richieste senza ottenere però alcuna garanzia sugli accordi sottoscritti negli incontri precedenti e in particolare nella Conferenza dei Servizi svoltasi nel 2015. La verità è che il dado ormai sembra essere stato tratto: il General Contractor (l’impresa che redige la progettazione ed eseguirà i lavori), tornando a fare la voce grossa, detta le condizioni a tutti, compresi i Ministeri. In questa situazione di evidente svantaggio, tutti quelli, e sono in tanti, che continuano ad opporsi a questo progetto (Raspa, Lua, Italia Nostra, Comitato locale e cittadini comuni) ritenendolo uno scempio ambientale e proponendo “il raddoppio” come soluzione largamente meno impattante, finiscono per sentirsi impotenti e scaricano la propria rabbia contro una politica ritenuta ottusa e contro gli otto sindaci che si sarebbero allineati ai “dictat” della politica, in particolare di Oliverio, presentandosi ogni volta a Roma con il cappello in mano e pronti a svendere il proprio territorio per un piatto di lenticchie sotto forma di opere compensative. E’ quanto è stato puntualmente ribadito nel corso di un incontro organizzato da Raspa e LUA e svoltosi al Polivalente di Villapiana a cui hanno preso parte esperti di viabilità, di trasportistica e di ambiente, tra cui l’Arch. Anele, i proff.ri Gattuso e Pisani e il dottor Laghi, i quali hanno lanciato l’appello alla mobilitazione popolare, ribadito anche dal pentastellato Sen. Nicola Morra,  per contrastare quello che viene ritenuto un vero e proprio assalto all’ambiente e al territorio.

Pino La Rocca