Corigliano-22/09/2017: MASSONI E FUSIONI (Di GIOVANNI FERRARI)

MASSONI E FUSIONI

Di GIOVANNI FERRARI

 

“Mi dispiace lasciare questa redazione, ma non posso stare in un giornale che chiede al suo direttore la tessera della massoneria”.

Enzo BIAGI.

 

“La paranoia della cospirazione universale non finirà mai e non puoi stanarla perché non sai mai cosa c’è dietro. E’ una tentazione psicologica della nostra specie. Berlusconi ha passato tutte le sue campagne elettorali a parlare di doppia cospirazione, dei giudici e dei comunisti. Non ci sono più comunisti in circolazione, nemmeno a cercarli col lanternino, eppure per Berlusconi stavano tentando di conquistare il potere”,

Umberto ECO.

 

Corigliano e Rossano, città massoniche per storia e tradizioni, il sistema politico è dominato ancora oggi, da logge massoniche deviate e da potentati famiglie, imponendo ai partiti e alle istituzioni che rappresentano i propri territori, scelte scellerate di FUSIONI E DI CON-FUSIONI.

Ho denunciato, con tutte le mie forze e con tutti i miei interventi, sia sulla stampa nazionale, sia sulla stampa internazionale, tutte le illegalità tacitate ed impunite compiute dai poteri forti della massoneria. Lo faccio con professionalità, senza pregiudizi o ideologie. Per non essere tacciato di mitomania, calunnia o pazzia, le accuse le provo con le testimonianze dei miei concittadini ingiustamente maltrattati e censurati, vittime discriminate ed inascoltate, non sono propalazioni o convinzioni personali, per quello che faccio, per quello che dico e per quello che scrivo, i media mi censurano e le istituzioni mi perseguitano, nonostante tutte le querele, le minacce e le lettere anonime, le mie lotte, le mie battaglie e le mie idee mi accompagneranno fino alla tomba. Combatto per la LEGALITA’, la tutela e la rappresentanza dei diritti

di tutti i cittadini coriglianesi, contro gli interessi di caste, lobby, mafie, massonerie. E’ nemico delle ideologie, che non ascoltano, ma impongono la loro visione delle cose, spesso con la forza. Unico strumento è l’informazione senza omertà o censura.

Cos’è la legalità: è la conformità alla legge.

Ancora oggi l’etimologia di lex è incerta; i più ricollegano effettivamente lex a legere, ma un’altra teoria la riconduce alla radice indoeuropea legh- il cui significato è quello di porre, dalla quale proviene l’anglosassone lagu e da qui, l’inglese law.  Nella Grecia antica le leggi sono il simbolo della sovranità popolare. Il loro rispetto è presupposto e garanzia di libertà per il cittadino. La relazione che intercorre tra il concetto di legge e il concetto di luogo è insito nell’etimologia del termine greco nomos, che significa pascolo e che, progressivamente, dietro alla necessaria consuetudine di legittimare la spartizione del “ pascolo”, ha finito per assumere questo secondo significato; legge.

Persone come Falcone e Borsellino avevano capito i legami fra MAFIA e MASSONERIA, e per questo sono state condannate a morte. Più recentemente, anche magistrati come De Magistris e Woodcock , hanno scoperto stretti legami fra politici, mafiosi e massoni. Talvolta un personaggio può appartenere a tutte e tre le categorie. Esistono reti di grave corruzione scoperte da De Magistris, che per questo è stato messo nelle condizioni di non poter continuare le sue indagini.

A Corigliano e Rossano, la MASSONERIA raccoglie molti personaggi del panorama finanziario, economico, mediatico e politico, in totale segreto, anche se per le nostre leggi è illegale, creare associazioni segrete  con scopi politici e a carattere militare in netto contrasto con il secondo comma dell’articolo 18 della Costituzione Italiana. Non c’è alcun dubbio che gruppi massonici hanno esercitato e continuano ad esercitare un potere antidemocratico, attraverso la creazione di una vasta rete sotterranea che riunisce i personaggi più importanti in molti settori, per affiliarli e controllarli. Chi è fedele all’affiliazione è colui che ha più probabilità di avere fama, soldi e potere. Il principio di segretezza della MASSONERIA permette di agire in modo illegale e criminale senza essere perseguiti, e spesso senza far capire chi sono i responsabili, infatti il territorio si trova  spesso dominato da una cospirazione monolitica e spietata, basata soprattutto su mezzi segreti e per espandere la sua sfera d’influenza.

Purtroppo a Corigliano e Rossano i poteri occulti massonici sono così potenti da voler imporre ad ogni costo la FUSIONE E L’INCORPORAZIONE DI CORIGLIANO A ROSSANO; vige e vale ancora oggi il detto antico “QUI LA LEGGE SONO IO”. Ho letto ed ascoltato la vergognosa aggressione avvenuta in piena seduta del Consiglio Comunale del 12 agosto da parte massonica, sia diretti in prima persona al Sindaco della Città, sia diretti a tutto il Consiglio Comunale, mentre svolgevano il proprio ruolo e funzioni, avendo come oggetto di discussione la” FUSIONE”, colpa di un incapace Presidente del Consiglio, non idoneo a svolgere le proprie funzioni, al suo posto avrei fatto sgomberare e allontanare immediatamente dall’aula queste pseudo associazioni di delinquenti mafiosi “UNO, CENTO E NESSUNO” facendo intervenire le forze dell’ordine e denunciando il gravissimo atto intimidatorio accaduto alla  Procura della Repubblica di Castrovillari.

Nessuno può dubitare su tutta la lotta politica avversa nei confronti del Sindaco, un’avversità non personale, che viene da lontano, dalla MALA e CATTIVA gestione amministrativa, urbanistica, dal MALAFFARE di inquinamento delle istituzioni, SCANDALI a tutto campo,  persona insensibile ed indifferente ai bisogni  sociali della povera gente, soprattutto nei confronti dei pensionati di Schiavonea che stanno da anni elemosinando una “STALLA” dove potersi incontrare e ritrovarsi per trascorrere un po’ di tempo, dopo tanti anni di duro lavoro e di grossi sacrifici, contribuendo a pieno titolo  alle gravose tasse e tributi comunali, purtroppo senza alcuna risposta, in quanto il Sig. Sindaco deve risolvere il delicato problema della NUORA a Comandante dei VIGILI URBANI, nonostante non abbia mai vinto un concorso espletato dieci anni fa. Dispiace dirlo, purtroppo GERACI si è inserito da solo in un vicolo cieco, abbandonato a se stesso, al suo destino, all’insonnia, alla sua infelice conclusione politica, accompagnato  dai suoi quattro amici al bar incompetenti, abbandonato persino da loschi personaggi della sua stessa maggioranza, ma sostenuto felicemente da alcuni insignificanti e incompetenti “politicanti” di un PD inesistente a Corigliano, purtroppo un Consiglio Comunale composto da elementi di bassissimo livello culturale, persone che non hanno mai espresso la propria opinione, assoggettate al proprio “PADRONE”, altri non riescono a mettere  insieme due parole, ignorando completamente le regole elementari della grammatica italiana, altri ancora intervengono persino in dialetto coriglianese, vivere ed assistere a questo vergognoso squallore, sarei veramente tentato di mangiarvi tutti solo per il gusto ed il piacere di vomitarvi.

Probabilmente Geraci, non si rende conto di tutti i gravosi procedimenti penali e amministrativi che dovrà subire per tutta la vita,  disseminati nelle varie PROCURE DELLA REPUBBLICA, tutto ciò non  preclude la mia piena e totale SOLIDARIETA’ per tutte le avversità e le angherie che sta subendo sul problema della FUSIONE, ho anche apprezzato l’unico intervento a suo favore del  caro amico, Senatore Franco PISTOIA.

La Città di Corigliano  e i coriglianesi non possono subire tanto, non accettano condizionamenti massonici di incorporazione alla confinante Rossano, il territorio di Corigliano gravita sulla Città di Sibari, deve guardare verso i territori dell’alto Ionio e del pollino di quell’area urbana vasta che include Cassano allo Ionio e tutti i paesi albanesi che operano a pieno titolo sulla pianura e non su una CON-FUSIONE DI FUSIONE.

La Città di Sibari vanta una storia antica, ricca e prestigiosa, dalla civiltà della Magna Grecia  a quella sibaritica, dalla bizantina a quella normanno sveva e via via nei secoli, i territori citati sono fra i più interessanti e degni per avere mostrato esempi incomparabili di civiltà, di cultura, di laboriosità e di progresso; conservando momenti di storia che vanno oltre il ristretto dato geografico, per inserirsi a buon diritto nel cammino dell’uomo verso forme sempre più alte di civiltà, nonché uno scenario d’incomparabile bellezza.

Sibari, che dà appunto il nome della Sibaritide, rappresenta il primo momento di tale cammino, la storia civile dell’umanità deve molto ai coloni achei, i quali nel ‘VIII secolo prima di Cristo, interrompendo il flusso che vedeva i Greci dirigersi verso l’Asia Minore, si diressero verso occidente, fondando  Sibari, che, a giudizio unanime degli storici, fu la più grande città dell’Italia del tempo e, comunque, quella rimasta famosa nella memoria dell’occidente europeo, per la sua ricchezza e per l’alto livello di civiltà raggiunto. Sibari fu, infatti, uno dei più importanti centri culturali e commerciali del tempo, ed estese il suo dominio e la sua influenza su tutto il Bruzio settentrionale, dallo Ionio al Tirreno, Sibariti furono i coloni, che, animati da spirito pionieristico, attraversando le aspre giogaie del Bruzio, fondarono, sulla costa tirrena della Lucania, altre colonie, fra le quali le più importanti furono Lao e Scidro.

Lo splendore di Sibari poggiava essenzialmente sul commercio, le navi sibarite raggiungevano i più lontani porti dell’area magnogreca e dell’Asia Minore, esportando i prodotti locali (il vino e l’olio della pianura, il legname e la pece dei boschi montani) ed importando preziosi manufatti (tessuti, ceramiche, essenze profumate, suppellettili preziose). La prosperità raggiunta dalla Città è testimoniata inoltre dalla sua splendida monetazione: famoso lo statere in argento con sopra impresso un toro.

Sibari fu, quindi la colonia che, prima fra tutte iniziò, con le sue merci ed il suo grado di civiltà raggiunto, con il suo apporto materiale ed il suo apporto spirituale, l’opera di diffusione della civiltà greca, che altre colonie avrebbero successivamente continuato.

Per questi e tante altre argomentazioni sono stato sempre CONTRARIO ALLA FUSIONE E ALL’INCORPORAZIONE DI CORIGLIANO CON ROSSANO.

La Città di Corigliano è SIBARI,  è al centro della vasta area urbana della sibaritide e nell’ambito della Pianura di Sibari, dove trova la sua massima concentrazione, vive ed opera una minoranza etnico-linguistica, stanziatasi da più di cinque secoli e frutto di un’emigrazione avvenuta a più riprese dal 1410 al 1744, parliamo degli albanesi d’Italia.

Prof. Giovanni FERRARI-DOCENTE UNIVERSITARIO