Calabria-28/02/2018: Potere al Popolo:Terzo megalotto della Ss 106: armi di distrazione di massa e di distruzione del territorio
Terzo megalotto della Ss 106: armi di distrazione di massa e di distruzione del territorio
Il Cipe ha approvato il progetto definitivo del megalotto 106 Ionica Sibari-Roseto. Un miliardo e 335 milioni di euro! Il sistema è vecchio e collaudato, conservare i passaggi burocratici delle opere pubbliche in corrispondenza dei passaggi elettorali per dare filo da tessere ai vuoti narratori dell’efficienza governativa e dell’attenzione per le periferie!
Trattasi di un ulteriore sfregio ad un territorio di eccellenza ambientale, alle pendici del Parco Nazionale del Pollino che già ha subito nel tempo graffi incancellabili sulla sua integrità come un elettrodotto, il tracciato vecchio e nuovo della 106/106 bis e la vecchia ferrovia Ionica.
Queste infrastrutture sommandosi hanno già di fatto sezionato in strisce isolate tra loro, che si snodano in parallelo tra mare e colline, questo fantastico territorio che vede oltre all’esistenza di centri storici di pregio internazionale, una qualità ambientale unica ed irripetibile con le foci a mare di fiumare e fiumi dalla bellezza selvaggia che tratteggiano il paesaggio riconosciuto come caratteristico dell’Alto Jonio.
Questo ulteriore intervento in danno dell’integrità di questo pezzo della Calabria, con la realizzazione di un’ulteriore barriera di dimensioni ancora maggiori delle precedenti, va a determinare un ulteriore dannosissimo frazionamento del quale veramente non si sentiva la mancanza!
Considerato inoltre che l’arteria che si andrà a realizzare servirà a “sorvolarlo” il territorio, anziché viverlo e goderlo, in realtà serve per sfuggire da questi luoghi, creando ulteriori disparità e di stallo se non di regresso economico.
Tutto questo in aggiunta alla spesa di fatto perfettamente inutile anzi di ostacolo per il decollo socio-economico di tutto l’intero comprensorio che invece avrebbe potuto essere utilizzata per la messa in sicurezza del territorio e per agevolare il collegamento secondario e trasversale dei siti che qui insistono, né può essere appagante lo sbandierato risvolto occupazionale che come sempre per le grandi opere sarà solo di primo impatto ma di fatto per tipologie di manodopera locale inesistente e quindi importate, e poi dannoso per il successivo abbandono post operam.
Per questo e per mille altre ragioni che andremo a specificare, siamo fortemente contrari alla realizzazione di questa inutile infrastruttura che poteva essere realizzata con il semplice adeguamento dell’esistente, e quindi non rappresentata di fatto come specchio per allodole se non vero e proprio ricatto dell’offerta di lavoro in cambio di decadimento ambientale di qualità della vita.
Mario Gallina – Potere al popolo