Trebisacce-01/03/2018: Riaperto il Pronto Soccorso
TREBISACCE Così come era stato solennemente annunciato questa mattina, primo marzo 2018, alla presenza del Direttore Generale Mauro, è stato riaperto il Pronto Soccorso presso il presidio ospedaliero di Trebisacce e, da quanto è stato annunciato dal sindaco Franco Mundo e confermato dallo stesso Mauro, si sono poste le condizioni per la graduale riapertura del “Chidichimo”. Uno spot elettorale? Un espediente, come dicono in tanti, per raccattare voti? Certo il periodo è sospetto e scopre il fianco a questa ipotesi: nessuno può infatti escludere che l’imminenza delle Elezioni Politiche abbia accelerato le procedure e messo le ali ai piedi finora zavorrati della politica e dei manager, ma le condizioni per il ripristino del Pronto Soccorso, sempre secondo il sindaco Mundo ed il Diggì Mauro, sono partite da lontano e, se ci sono stati dei ritardi, secondo quanto ha dichiarato il Diggì Mauro, sono da attribuire all’impresa che doveva eseguire i lavori che a un certo punto ha rimesso il mandato. Ora, sempre secondo il sindaco Mundo che con tanto di fascia tricolore ha, scoperto l’insegna del Pronto Soccorso e tagliato il nastro attorniato oltre che dal Diggì Mauro e dal neo-Direttore del Distretto Jonio Nord dottor Giovanni Battista Genova, anche dai sindaci di Albidona, di Alessandria del Carretto, di Amendolara e di Francavilla Marittima e da numerosi operatori sanitari, «è possibile avviare le attività mediche perché il Pronto Soccorso ha tutti i requisiti per l’accreditamento del Codice Ospedaliero, in grado quindi di fronteggiare l’emergenza-urgenza, a partire da 4 Anestesisti che, in servizio presso l’Azienda Ospedaliera di Cosenza, verranno in trasferta a Trebisacce per coprire i turni insieme agli altri Anestesisti già dirottati su Trebisacce». Sempre secondo quanto ha dichiarato il primo cittadino questa mattina è arrivata la seconda Ambulanza di Tipo A prevista tra i requisiti del Protocollo e quanto prima arriveranno i 7 Dirigenti-Medici che il Commissario Scura ha previsto per il CAPT di Trebisacce che, piano piano, dovrà tornare ad essere un Ospedale a tutti gli effetti. «Del resto – ha commentato il sindaco Mundo dopo aver ringraziato il presidente Oliverio e il Diggì Mauro per l’attenzione riservata al nostro Ospedale, l’Assessore alla Sanità Giuseppe Campanella per i continui viaggi a Cosenza e Catanzaro e per l’enorme dispendio di energie profuse ed i colleghi-sindaci per il supporto dato alla vertenza – il finanziamento della S.S. 106, un’arteria a forte incidentalità anche a ragione del traffico intenso che smaltisce, insieme ad altre ragioni come la riduzione della migrazione sanitaria, rende ancora più urgente la riapertura del presidio ospedaliero di Trebisacce». Ora però, secondo l’appello lanciato dal sindaco Mundo e ripreso dal sindaco di Alessandria del Carretto Gaudio, è il momento della presa di coscienza e della collaborazione convinta e fattiva da parte del personale medico e paramedico che presta servizio a Trebisacce «perché – ha ammonito il dottor Vincenzo Gaudio ricordando l’epica figura del compianto Cardiochirurgo Guido Chidichimo a cui è intitolato l’Ospedale – nel remoto e recente passato, sul suo travagliato cammino, l’Ospedale di Trebisacce ha incontrato molti falsi-amici che, insieme ad una politica strabica e superficiale, hanno contribuito a farlo chiudere». Il Pronto Soccorso è aperto! L’emergenza-urgenza sarà dunque garantita? Possono stare tranquille le popolazioni dell’Alto Jonio? Questo lo sapremo… solo vivendo. Certo il Diggì Mauro, nel concludere il suo intervento, ha detto testualmente: «Oggi la struttura ospedaliera di Trebisacce ha recuperato l’attività del suo Pronto Soccorso. Qui, nelle more che venga riaperto l’Ospedale, i pazienti vengono accolti, curati, stabilizzati e trasferiti, a seconda delle patologie riscontrate, presso gli Ospedali-Spoke di riferimento dove riceveranno le risposte più adeguate. La sanità – ha concluso il dottor Mauro – è un sistema molto complesso e comunque, da qui in avanti, faremo di tutto per rispettare la sentenza del Consiglio di Stato che ha sancito il ripristino del “Chidichimo” alla situazione “quo ante”, cioè alla situazione originaria».
Pino La Rocca