Trebisacce-05/03/2018: LA WATERLOO DEL PD

REDAZIONALE

LA WATERLOO DEL PD

                                                                           di Pino La Rocca

Una disfatta in casa del PD e un vero e proprio rovesciamento degli equilibri nella politica italiana! Ha vinto la protesta generalizzata che ha punito le forze di governo ed  ha messo all’angolo l’area moderata e i conservatori ad oltranza, facendo vincere chi ha parlato ha saputo canalizzare il malcontento parlando alla pancia della gente. In particolare Di Maio e Salvini, bravi a farsi percepire fuori da politica e dal politichese. «La sconfitta del PD era nell’aria ed ora – ha scritto a caldo il sindaco di Trebisacce Franco Mundo che in questo partito ha sfiorato per un soffio la candidatura – bisognerà prenderne atto e voltare pagina: sbagliate le politiche sull’immigrazione, sulla sicurezza, sul lavoro, sulle pensioni, unitamente alla conferma di una classe dirigente “vecchia”, arroccata su se stessa e impegnata solo a salvaguardare in modo autolesionistico i propri interessi e le proprie postazioni». «Non ho visto mai fare tanti danni in politica da una sola persona, quanti ne ha fatti Renzi. L’unica cosa che ha azzeccato è stato il nome che lui stesso si è dato, “il rottamatore”. Infatti è riuscito a rottamare il partito e anche se stesso. Operazione mai riuscita a nessuno in modo così veloce e brillante». Questo il legittimo sfogo raccolto sul web da parte di un sostenitore di questo partito, evidentemente deluso e “incazzato”. Sta di fatto che il 4 marzo 2018 è nata un’altra Italia: l’Italia della protesta e della ribellione, che ora è alla ricerca di una leadership che dia risposte ai suoi gravi problemi. Anche se i risultati non sono ancora definitivi il quadro è ormai delineato. Un quadro che, come si vede, offre il l’immagine plastica di un’Italia nuova e diversa da prima, un’Italia però divisa nettamente in due: il Nord che ha premiato il centro-destra e in particolare Salvini e il Centro-Sud dove ha vinto nettamente Di Maio. Sia al Nord che al Sud ha comunque perso il PD. Ma di là di questo dato incontrovertibile, il problema adesso, partorito da una legge elettorale schizofrenica, è la quasi certa ingovernabilità del Paese, che potrebbe dare origine a un clima di tensione sociale e che, oltre a riverberarsi sui mercati, potrebbe alimentare serie preoccupazioni in Europa. Questo però non può e non deve portare alla “congiura” dei soliti conservatori, tutti uniti per tenere fuori dalle forze di Governo il partito che ha preso più voti, altrimenti nessuno potrà parlare di un’Italia seria e democratica. Bisognerà dunque trattare col M5S, con i suoi leader e con i suoi programmi e smetterla con accuse e illazioni, perché i risultati elettorali dimostrano che, quando ci  sono, i nodi vengono al pettine: equità sociale, giustizia, privilegi alla casta, tagli agli sprechi… E’ dunque il momento di fare… punto e a capo e cercare di capitalizzare i risultati di un voto che, pur tra le sue contraddizioni, dimostra che gli italiani sono stanchi dei giochi di palazzo e vogliono una classe politica che badi meno e se stessa e più al Paese.                    

Pino La Rocca

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