Italia-08/03/2018: Morosità in bolletta: Comitato Difesa Consumatori è sul piede di guerra anche perché circola una “ fake news” che confonde i consumatori-utenti.
COMUNICATO STAMPA
Morosità in bolletta: Comitato Difesa Consumatori è sul piede di guerra anche perché circola una “ fake news” che confonde i consumatori-utenti.
Siamo tempestati di telefonate da parte di cittadini consumatori-utenti, fa sapere Pietro VITELLI responsabile del Comitato Difesa Consumatori, che vogliono capire la questione delle morosità sulle bollette elettriche che si vorrebbero spalmare sugli utenti in regola, ossia, su quelli, che non hanno alcuna pendenza con le società erogatrice di servizi pubblici e che, pagano con puntualità
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Nel contempo, una fake news in piena regola che rischia di essere pericolosissima. Si proprio così UNA NOTIZIA PER CONFONDERE GLI ITALIANI ma, la notizia vera, fa sapere Pietro Vitelli è che da diversi giorni è circolata via web e via WhatsApp, una solenne bufala che riguarderebbe un presunto addebito di 35 euro nella bolletta di aprile ED UN INVITO RIVOLTO AI CONSUMATORI-UTENTI PER NON PAGARE decurtando i 35 euro della discordia.
Forse è bene fare una precisazione facendo conoscere in effetti cosa è successo e da dove è nata questa “notizia falsa” in effetti prosegue Pietro Vitelli, tutto ha inizio in seguito all’emanazione della delibera Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) numero 50/2018 dello scorso 1° febbraio. Ossia è accaduto che a seguito di un ricorso fatto , in modo specifico, quando un consumatore-utente non paga la bolletta elettrica non genera solo un buco nelle finanze del suo fornitore, ma provoca un danno anche al distributore che ha già anticipato di tasca sua gli oneri di sistema alla Csea e al Gse che, altro non sono che oneri spettanti, solo ed esclusivamente, al “ consumatore – cliente”. Di fatto, con l’emanazione della citata delibera non si fa altro che mettere in piedi un meccanismo per restituire ai distributori ossia ,una quota degli oneri che gli stessi hanno versato e, non potranno più incassare dai fornitori che, nel contempo, sono diventati insolventi a causa anche, della morosità dei loro clienti finali. Tale delibera specifica quali sono questi crediti che non si possono recuperare inerenti esclusivamente gli oneri di sistema, eliminando dal conteggio le somme che nei vari modi e forme sono stati recuperati.
Da quel che ci è dato sapere, afferma il Comitato Difesa Consumatori, le società di vendita di energia elettrica, non hanno pagato la somma di 200 milioni di euro ,quindi ,l’eventuale onere da far gravare è solo di qualche “ centesimo di euro” .