Villapiana-15/03/2018: Per il PD il Comune sperpera denaro pubblico
VILLAPIANA Nonostante il Comune disponga nella sua pianta organica di ben quattro tecnici, gli amministratori in carica investono 100mila euro di fondi del bilancio comunale a favore di tecnici esterni per la redazione di progetti relativi a opere pubbliche. Tutto questo, secondo la Minoranza del PD, si chiama “sperpero” di denaro pubblico. L’Ufficio Tecnico del Comune di Villapiana, secondo quanto scrivono i dirigenti del Circolo Locale del PD, nella sua pianta stabile si avvale della presenza di un ingegnere, di un architetto, di un geologo e di un geometra, figure professionali adeguate a svolgere qualsiasi tipo di progettazione. Fatta questa premessa e per rimanere ancorati ai fatti, nella stessa nota viene evidenziata la nota-spesa destinata a coprire gli incarichi professionali di tecnici esterni: «Ing. Rossella Motta (33.500,00 euro), Arch. Fabrizia Berlingieri di Cosenza (29.750,00 euro), Arch. Rosario Buontempo (38.000,00). Viene inoltre affidato – si legge ancora – un incarico tecnico all’Arch. Luigi Cesare Milillo, già dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune di Villapiana fino al 2014 e poi rimosso proprio dal sindaco Montalti. Anche in questo caso – si legge a commento di quest’ultima spesa – il sindaco ritorna sui suoi passi e, dopo aver sbandierato sui palchi della campagna elettorale l’allontanamento dello stesso tecnico, lo richiama, riconoscendone le indubbie qualità professionali, sottovalutando il fatto che questo solo incarico costerà al Comune 28.000,00 euro che corrisponde, più o meno, alla stessa somma che l’Arch. Milillo percepiva per un anno di lavoro alle dipendenze del Comune». Altra cosa che viene segnalata sempre dai dirigenti del PD locale è il fatto che il Comune fa ricorso a piene mani a professionisti esterni facendo un chiaro torto ai professionisti del luogo. «Giovani professionisti villapianesi, – è il monito rivolto ai giovani professionisti del luogo – non meritate questa discriminazione: Villapiana non merita tutto questo!».
Pino La Rocca