Trebisacce-03/08/2018: Ospedale: si procede a passo di lumaca

TREBISACCE Riapertura dell’ex Ospedale: dalla nomina effettuata dal Consiglio di Stato e dalla conseguente entrata in esercizio del Commissario ad Acta nella persona del dottor Francesco Laviola arrivano segnali incoraggianti verso la riconversione del “Chidichimo” da “Casa della Salute” in “Ospedale di zona disagiata”, ma i tempi sono lunghi e l’impressione è che impattino fortemente con la debole volontà politica di accelerare le cose e, soprattutto, con la pachidermica burocrazia aziendale con cui si passa dagli atti formali ai fatti concreti. Basta dire che l’Asp di Cosenza già dal 22 gennaio scorso è stata autorizzata ad espletare le procedure di gara per il ripristino del Blocco Operatorio indispensabile per poter parlare di ospedale e a tutt’oggi, a distanza di otto mesi, non si ha notizia dell’avvenuta pubblicazione del Bando di Gara per il quale però necessitano 2milioni357mila.040,00 euro. Questione di cassa? Non è dato sapere, anche se Franco Pacenza, Delegato alla Sanità del Governatore Oliverio ha sempre sostenuto che da tempo sono stati accantonati 5milioni di euro da suddividere tra Trebisacce, San Giovanni in Fiore e Acri, per cui, se insieme a tutto il resto mancano anche le risorse, anche i lodevoli tentativi messi in atto dal Direttore Generale Mauro che nella giornata di giovedì 2 agosto ha firmato la Delibera n. 1413 con cui al “Chidichimo” viene assegnato il Codice di Struttura Ospedaliera n. 201 180 016 che lo inserisce nella rete ospedaliera regionale come “presidio ospedaliero per acuti” affiancandolo all’Ospedale-Spoke di Castrovillari risultano vani. Così come risultano vani i tentativi, altrettanto lodevoli, del dottor Franco Laviola, che peraltro conosce a menadito le complesse vicende dell’ex ospedale di Trebisacce, il quale, nella giornata di mercoledì primo agosto, ha fatto visita al “Chidichimo”. Qui il dottor Laviola, nella duplice veste di Commissario ad Acta e di Responsabile della UOC (Unità Operativa Complessa) di Programmazione e Controllo dell’Asp di Cosenza ha incontrato il Responsabile del Pronto Soccorso dottor Giorgio Ferrara, il dottor Antonio Rago quale Coordinatore del servizio di Anestesia e inoltre i Responsabili ed i Coordinatori dei servizi infermieristici per pianificare le attività attualmente in essere presso il presidio sanitario, nelle more che venga effettuata la effettiva riconfigurazione del “Chidichimo” da Casa della Salute in Ospedale di Zona disagiata collegato allo Spoke di Castrovillari. Al termine dell’incontro, al fine di evitare la confusione e il pressapochismo, è stato sottoscritto una sorta di vademecum in base al quale, al fine di ottimizzare le risorse disponibili, ognuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità. «E’ stato quindi concordato – così si legge nel vademecum – un “atto di riorganizzazione” che definisce la struttura organizzativa con relativi compiti e responsabilità; -è stata decisa l’attivazione dei servizi “work in progress” in base alle disponibilità delle risorse; -è stato deciso il recupero del personale infermieristico attualmente sottoutilizzato e la riallocazione nei servizi in corso di attivazione; -è stato concordato che la riallocazione del personale avverrà secondo il carico di lavoro ed in base ad eventuali limitazioni fisiche; -è stato deciso di massimizzare l’utilizzo delle risorse in modo da garantire efficienza e funzionalità dei servizi; -è stato concordato il rispetto dei ruoli, per cui la Direzione Strategica programma e organizza e gli operatori eseguono quanto programmato e segnalano eventuali esigenze e criticità e, per fare questo, è stato sottolineata la necessità che ognuno, specie in questa fase delicata, esca dal proprio guscio e dia piena disponibilità e collaborazione ed -è stato infine concordato che le attività di riorganizzazione saranno portate avanti tenendo presente unicamente le esigenze operative e soprattutto l’interesse dei pazienti». I tempi per l’effettiva riapertura dell’Ospedale sono quindi lunghi e vengono ulteriormente complicati dal debito sanitario che grava sulla sanità calabrese, ma si può cominciare a migliorare l’offerta sanitaria se ognuno, a partire da quanti hanno responsabilità di vertice, farà la propria parte e non continuerà a… pettinare le bambole o, peggio ancora, a coltivare solo il proprio orticello privato.

Pino La Rocca