Cosenza-22/07/2012:Oliverio: “La Calabria la città e la provincia di Cosenza non possono assolutamente perdere esperienze e professionalità eccellenti nel settore della sanità”
Provincia di Cosenza
Oliverio: “La Calabria la città e la provincia di Cosenza non possono assolutamente
perdere esperienze e professionalità eccellenti nel settore della sanità”
Se dovesse trovare conferma la notizia trapelata in questi giorni secondo la quale il prof. Bruno Nardo, Direttore del Reparto di Chirurgia “Migliori” dell’Annunziata di Cosenza, si appresterebbe ad interrompere il suo rapporto con l’Azienda Ospedaliera per ritornare ad insegnare presso l’Università di Bologna poiché la stessa AO, attivando gli orientamenti della Regione, non avrebbe ancora deciso di sottoscrivere la convenzione con la Facoltà di Farmacia del’Università della Calabria per consentirgli di continuare a svolgere la sua funzione di docente universitario presso l’università di Bologna e all’Unical così come ha fatto fino ad oggi, ci sarebbe davvero di che preoccuparsi per la piega sempre più negativa che sta assumendo lo stato del servizio sanitario in Calabria. La convenzione, infatti, non comporta nessun costo aggiuntivo né per l’Azienda Ospedaliera né per la Regione.
Il prof. Nardo, oltre ad essere un professionista di riconosciuta competenza, stimato a livello nazionale ed internazionale, in questi anni ha dimostrato sul campo le sue elevate qualità professionali attraverso migliaia di interventi chirurgici, in moltissimi casi assai complessi, che hanno contribuito a ridurre notevolmente l’emigrazione di molti nostri concittadini verso centri ospedalieri fuori regione, hanno consentito un notevole risparmio sui costi che avrebbero pesato sul sistema sanitario regionale e messo migliaia di calabresi nelle condizioni di vivere situazioni di grande sofferenza vicini alle loro famiglie ed ai loro affetti.
Non è assolutamente accettabile, quindi, che l’ospedale regionale dell’Annunziata possa subire questo ulteriore “scippo” che, oltre a privare il nostro territorio di una importante e qualificata presenza professionale, contribuirebbe a dare un colpo mortale ad un presidio ospedaliero che già vive una condizione di grave sofferenza, in cui medici ed operatori sanitari sono costretti quotidianamente ad operare in condizioni di grave sovraccarico di lavoro.
Anche la vicenda dell’equipe di Cardiochirurgia guidata dal prof. Mauro Cassese presso il Sant’Anna Hospital di Catanzaro non può essere assolutamente archiviata frettolosamente e senza una oggettiva valutazione delle implicazioni negative che questo fatto comporta per la qualità delle prestazioni sanitarie nella nostra regione.
Lo abbiamo detto e lo ripetiamo: non è nostra intenzione intervenire sulle ragioni che hanno indotto i privati alla decisione di liquidare un rapporto contrattuale con un gruppo di qualificati professionisti che hanno servito la Calabria ed i calabresi per oltre dieci anni, diventando punto di riferimento e di eccellenza nel campo della cardiochirurgia, anche in questo caso a livello nazionale ed internazionale. Né siamo nelle condizioni di esprimere giudizi di merito sui professionisti che sono stati e saranno chiamati al Sant’Anna Hospital a svolgere questo importante e delicato ruolo. Ciò che ci preme è evidenziare la perdita per la Calabria di un nucleo di professionisti eccellenti, un gruppo che ha costruito nella nostra regione un servizio di cardiochirurgia di eccellenza che non aveva nulla da invidiare ad altri centri simili del nostro Paese e dell’Europa e che ha contribuito, anche in questo campo, a ridurre per migliaia di nostri concittadini il ricorso a centri esterni alla nostra regione.
Entrambe le vicende sono fortemente indicative di una parabola che sta caratterizzando in modo progressivamente negativo il governo della sanità in Calabria.
Non c’è alcun dubbio che il sistema sanitario regionale necessiti di un profondo processo di riorganizzazione e di riqualificazione che preveda tagli profondi e l’eliminazione definitiva di enormi sacche di sprechi e sperperi.
Non è ammissibile, però, tagliare le eccellenze, privando i cittadini di servizi necessari alla tutela della salute e di presidi di sicurezza senza i quali tutti noi saremo sempre più esposti a rischi e meno tutelati nella nostra vita quotidiana.
Il necessario risanamento economico ed organizzativo del settore sanitario richiede una capacità di governo dei processi in direzione dell’affermazione e del potenziamento di servizi di qualità per i quali è necessario avere, e non privarsene invece, l’apporto di competenze e di professionalità qualificate. Dobbiamo constatare, purtroppo, che in questo momento in Calabria si sta camminando nella direzione diametralmente opposta.
Gerardo Mario Oliverio
Presidente della Provincia di Cosenza