Corigliano-01/10/2018: Sequestrata una cava abusiva

Regione Carabinieri Forestale “Calabria”
  • Gruppo di Cosenza –
lavori lido
cava

COMUNICATO STAMPA

 

Corigliano. Sequestrata una cava abusiva

 

Sigilli anche in un’area interessata ai lavori per la realizzazione di uno stabilimento balneare

 

COSENZA 1 0ttobre 2018 – Due distinte attività di controllo hanno portato ad altrettanti sequestri da parte dei militari della Stazione Carabinieri Forestale di Corigliano nel territorio comunale. Durante un primo controllo in C.da Castello si è accertata la presenza di una cava abusiva. L’area interessata, posta sotto sequestro, era adibita abusivamente a coltivazione d’inerti, senza le previste autorizzazioni. Inoltre nell’area era presente  un impianto in piena attività atto alla cernita, vagliatura, frantumazione e lavaggio degli inerti estratti, privo di autorizzazione allo scarico dei reflui industriali prodotti e privo di autorizzazione alle emissioni di polveri in atmosfera. Una parte di questi reflui di lavaggio si disperdevano sul suolo nudo privo di impermeabilizzazione con un inevitabile pericolo d’inquinamento per le falde acquifere. Si è pertanto proceduto al sequestro della cava d’inerti, dell’impianto di lavorazione inerti e di una pala meccanica adoperata per il prelievo degli stessi e denunciato il proprietario dell’impianto. Altro controllo è stato effettuato in C.da La Foggia, all’interno della zona a speciale conservazione denominata “Foce del Fiume Crati”, dove i militari hanno constatato  sull’arenile  recenti lavori di livellamento delle dune esistenti caratterizzate da habitat prioritari con specie di flora. L’area, circa 1000 metri quadri, delimitata tramite una recinzione con paletti, era interessata a dei lavori preliminari finalizzati alla realizzazione di uno stabilimento balneare con regolare concessione demaniale marittima, che ha però comportato un’alterazione permanente al territorio oltre che una distruzione di habitat protetto. Lavori effettuati  senza la preventiva acquisizione del parere paesaggistico ambientale. Anche in questo caso si è proceduto al sequestro del sito e alla denuncia del proprietario.