Alto Jonio: Uffici Postali: il TAR sentenzia l’apertura per 6 giorni
ALTO JONIO Giustizia è fatta: gli Uffici Postali di Alessandria del Carretto e di Nocara situati nelle aree interne dell’Alto Jonio Cosentino, insieme ad altri 5 comuni della provincia di Cosenza (Laino Castello, Longobucco, Panettieri, Pietrapaola e Terravecchia) resteranno aperti per tutta la settimana e non a giorni alterni, con un orario che va dalle 8.20 alle 13.45 per i primi cinque giorni della settimana e dalle 8.20 alle 12.45 nella giornata del sabato. Lo ha sentenziato il Tar del Lazio dopo un lungo iter processuale iniziato nel 2015 prima dinanzi al TAR di Catanzaro e poi proseguito dinanzi al TAR del Lazio – Sez. di Roma e Poste Italiane s.p.a., suo malgrado, ne ha dovuto prendere atto, correggendo le disposizioni impartire che tendevano a penalizzare i piccoli comuni montani considerati a basso traffico.
La sentenza del TAR del Lazio ha accolto in pieno le tesi difensive dell’avv. Carmelo Salerno, il quale ha fatto valere il principio che il servizio postale ha carattere universale e va quindi garantito in ogni ambito territoriale e che ogni rimodulazione della organizzazione degli orari degli uffici va effettuato coinvolgendo preliminarmente i comuni interessati dalla riduzione di orario o addirittura dalla chiusura degli uffici. «Siamo soddisfatti – hanno affermato all’unisono i sindaci di Alessandria del Carretto Vincenzo Gaudio e Francesco Trebisacce ringraziando l’avvocato Salerno per il successo ottenuto – per l’annullamento dei provvedimenti di riduzione degli orari degli Uffici Postali che operano nei rispettivi territori comunali che dal 2015, epoca in cui è entrata in vigore la riorganizzazione dell’orario, ha visto fortemente pregiudicata la possibilità dei nostri concittadini di poter fruire adeguatamente di tutti i servizi offerti da Poste Italiane. E’ importante peraltro – hanno aggiunto i due sindaci che purtroppo non hanno invece vinto la battaglia per il mantenimento delle scuole dell’Obbligo anche per la riduzione delle nascite – il principio, sostenuto da noi tutti, prospettato dal nostro legale di fiducia avv. Carmelo Salerno nei propri scritti difensivi e recepito in pieno dal TAR Lazio, secondo cui, allorquando si incide in servizi di fondamentale importanza ed essenziali per il vivere civile di qualsiasi collettività, i sindaci e gli amministratori degli enti locali, in quanto portatori di interessi pubblici e generali, devono necessariamente essere coinvolti, affinché non si adottino provvedimenti che, in nome del risparmio e del contenimento della spesa pubblica, possano risultare fatali per la stessa sopravvivenza delle comunità, soprattutto quelle più piccole. E’ un dato di fatto evidente – hanno concluso i due sindaci con riferimenti ai tagli alle scuole, alla sanità e alla viabilità – che i piccoli comuni ubicati in zone montane e svantaggiate, negli ultimi anni sono destinatari di provvedimenti legislativi, amministrativi ed organizzativi che vanno sempre di più a danneggiare le già precarie condizioni di chi vive nelle piccole comunità». Peccato che altri Comuni del Comprensorio non abbiano aderito allo stesso ricorso.
Pino La Rocca