Trebisacce-29/11/2018: Viadotto Saraceno:i tempi di ripristino si allungano
TREBISACCE La strada, come si evince anche dalla foto, è stata transennata e interdetta al traffico ma i lavori, seppure iniziati, sono sospesi ormai da circa venti giorni. Gli utenti della strada, che la utilizzano quotidianamente, obbligati a un percorso alternativo abbastanza lungo e insidioso, protestano vibratamente chiamando in causa sia la Provincia che ha bloccato i lavori, sia il Comune che non si farebbe sentire nè per sollecitare la ripresa dei lavori, né per fornire spiegazioni plausibili e rassicuranti. Parliamo della ex S.S. 106, oggi divenuta a tutti gli effetti Strada Provinciale destinata alla viabilità secondaria che, interdetta da alcuni anni ai mezzi pesanti che superano 3,5 tonnellate per motivi di sicurezza, dallo scorso 12 novembre è stata transennata e completamente chiusa al traffico per eseguire i lavori che, con un investimento di 200mila euro da parte della Provincia, dovranno servire per il risanamento statico e strutturale del viadotto, il primo andando da Trebisacce a Villapiana che, insieme agli altri due viadotti, consentono di superare la grande foce del torrente Saraceno. Si tratta di viadotti dotati di una struttura possente realizzati all’epoca del “fascio” che però, sottoposti da circa un secolo a un traffico massiccio ma anche all’incuria degli uomini, si sono invecchiati e ammalorati per cui oggi non garantiscono più la necessaria sicurezza, anche perché l’attuale Provinciale, anche se declassata, continua a smaltire un traffico non indifferente. Da qui le lamentele e le proteste della gente costretta, per bypassare quell’interruzione, a utilizzare lo stradone dei giardini che versa in una condizione pietosa ed a sconfinare quindi sulla famigerata S.S. 106 che, peraltro, in questo periodo, essendo stata oggetto di rifacimento della bitumazione, risulta ancora senza la necessaria segnaletica. Lamentele e proteste giustificate, dunque, per un disagio che, da quanto si è saputo per vie traverse, sarebbe destinato a durare a lungo. Sembra infatti che, in fase di verifica delle condizioni statiche e strutturali, il viadotto sia risultato più malconcio di quanto si vede a prima vista, per cui sarebbe necessario redigere una nuova progettazione, investire di conseguenza più risorse e assoggettarsi ai tempi non certo solleciti della burocrazia. Da tutto ciò si deduce che i tempi dell’intervento si potrebbero allungare ma, se si considera quanto sta avvenendo in Italia circa la tenuta dei cavalcavia, occorre convenire che la sicurezza della circolazione è una priorità assoluta.
Pino La Rocca