Rocca Imperiale-17/07/2019: La  BIBLIOTECA CIVICA  “ANTONELLA  MANFREDI”   è in pieno disfacimento

Vincenzo Manfredi
Giuseppe Ranù

 

 

 

 

 

 

 

 

LETTERA   APERTA   AL   SINDACO   DI   ROCCA  IMPERIALE

La  BIBLIOTECA CIVICA  “ANTONELLA  MANFREDI”

  è in pieno disfacimento

E’ stata inaugurata il 22 novembre  2008 con una dotazione iniziale di oltre 2500 volumi dello scrivente e  il contributo di donazioni da parte di  “Benemeriti della biblioteca” ( i coniugi  Naio- Rugolo, gli eredi del prof. Vittorio Di Leo di  Taranto, il prof. Gaetano Di leo,  i coniugi Tarsia- D’Elia di Roma, il notaio Giambattista Patrosino ed eredi del  prof. Giuseppe Di Leo)  la dotazione libraria ha raggiunto  circa 7.000 titoli. Per  questi  “Benemeriti”   che hanno donato ognuno oltre 500 volumi è stato creato un  fondo  con registro d’ingresso, di collocazione nell’archivio (i registri non si trovano, né le schede dell’archivio … ).   Il tutto con  dispendio di energie e anche economico, e il lavoro responsabile di tre collaboratrici volontarie (Maria Rosaria Oriolo,  Dorena Perrino e Giusi Loconsole)  guidate dallo stesso scrivente, che l’hanno  inventariato, creato l’archivio con gli autori  delle pubblicazioni secondo il sistema di classificazione decimale del Dewey più diffuso al mondo, collocando gli autori in ordine alfabetico e per argomento,  così come, ad esempio, le biblioteche di Montalbano,  Policoro, Taranto,  Matera, … .

  La brava Cascardi che sta curando la “Nuova” biblioteca con computer e nuovi scaffali, si limita  ad inventariare i nuovi libri in arrivo e riporli negli stessi scaffali senza alcun criterio logico.  Il visitatore occasionale resta ammirato per l’ordine “apparente” che però non risponde ai bisogni dei nostri cittadini.      

 La biblioteca deve essere centro  di aggregazione sociale e di promozione di servizi e collaborazione con istituti culturali (scuole, associazioni) per favorire l’educazione alla lettura e per l’utilizzazione del tempo libero .

 Il bibliotecario deve invitare i cittadini,  gli insegnanti a visitare la struttura e non attendere solo il  visitatore occasionale. Cosi, ad esempio, l’insegnante che  deve fare  una  relazione per la scuola o lo studente universitario una ricerca su Carducci , su Dante … per la sua tesi di laurea,  deve sapere ciò che trova in biblioteca  e questo è possibile  consultando l’archivio dove  troverà tutto ciò che esiste sull’argomento con l’indicazione dell’armadio o dello  scaffale, del numero d’ordine  e quanto occorre per trovare facilmente  ciò che gli serve. Ebbene, questo non è possibile per la nostra biblioteca. Infatti per creare l’attuale sala consiliare,  tutti i libri  che erano sistemati  in librerie poste sulle pareti sono stati buttati a terra;  una parti delle stesse  librerie spostate nei corridoi del monastero e i  libri sistemati cosi alla rinfusa senza tener conto  dell’ordine dell’archivio creato  con tanta pazienza  e  vanificando così il lavoro di anni. Tra l’altro non si trovano le copie degli inventari dei fondi dei benemeriti di cui sopra, né molte opere tra  cui l’enciclopedia universale europea in 12 volumi della Garzanti  comprata dallo scrivente del costo di circa  500 mila  di vecchie  lire.          E che fine hanno fatto le librerie a vetri con i libri  del fondo antico e  di storia locale e tanti altre opere rare e  di valore?  Con  paziente lavoro certosino,  un benemerito cittadino, l’ufficiale postale  Paolo Di Leo,  dagli anni 1980 al 2010, anno della sua morte,  ha raccolto e ordinato in plichi quanto pubblicato dai giornali dell’epoca, soprattutto  del quotidiano  il Tempo,  di cui non mancava nessun numero.  Espresse   il desiderio di offrire il tutto, compresi gli scaffali. alla biblioteca.  Il direttore ,  convinto che la storia si fa anche attraverso la lettura dei giornali, si fece promotore presso il  sindaco del tempo e così fu istituita  l’emeroteca    intestata appunto allo scomparso Paolo Di Leo.  Che fine hanno fatto gli oltre 130 plichi ?  Probabilmente sono finiti  in un umido scantinato del monastero. … . L’attuale sindaco,  avv.  Giuseppec  Ranù,  ha tanti innumerevoli  meriti. Ha  creato grandi opere, tra l’altro  il lungomare tra i più belli e funzionali del meridione e i lavori proseguiranno per congiungersi  con il lungomare di Nova Siri; la continuazione del restauro del castello;  l’illuminazione  portata in ogni campagna;  la sistemazione delle strade del paese e di tante poderali, del cimitero,  ecc. ; tante iniziative culturali,  ma per la biblioteca, al di là dei nuovi armadi e computer, che fanno bella  mostra di sé,  non ha avuto competenti e responsabili  collaboratori. Caro Sindaco. la colpa è anche mia, che negli ultimi due anni, per motivi salute, ho trascurato la mia venuta a Rocca.                                                                                                          Possiamo rimediare  e rendere funzionale   la biblioteca ai bisogni dei cittadini?   

Spero di incontrarla presto

Cordialità

Vincenzo Manfredi