Rocca Imperiale- 28/07/2019: La Cia agricoltori accende i riflettori sui Consorzi di Bonifica / Ranù solleva il problema della carenza idrica-irrigua

 

 

 

 

 

 

 

Imperiale: 28/07/2019

La Cia agricoltori accende i riflettori sui Consorzi di Bonifica

Ranù solleva il problema della carenza idrica-irrigua

Gli agricoltori calabresi sono delusi perché non vedono soluzioni positive, neppure regionali, sulla politica di funzionamento dei Consorzi. Per discutere sul tema gli agricoltori aderenti a CIA Calabria si sono dati appuntamento, lo scorso venerdì 26 luglio, presso la Sala convegni Museo Nazionale archeologico della Sibaritide. Il sindaco Giuseppe Ranù ha dichiarato che: “All’incontro promosso dalla CIA ho ribadito la necessità di avviare una riflessione ed una riforma sui Consorzi di Bonifica. Organismi che devono divenire lo strumento di sostegno per gli agricoltori e la leva per lo sviluppo dei nostri territori. Dobbiamo difendere le nostre eccellenze e soprattutto il diritto dell’acqua. Sono convinto che la Regione saprà avviare questo percorso”. In tanti hanno puntato l’indice sui Consorzi e inviati messaggi decisi e chiari al Presidente della Regione Calabria Mario Oliverio , anche attraverso una lettera nella quale si legge:  “I lavoratori della terra, caro Presidente, sono i primi manutentori del territorio, ma hanno bisogno dei Consorzi per la salvaguardia dello stesso, per il suo sviluppo in una logica di piani di investimenti e di infrastrutturazione, di efficientamento e risparmio delle risorse idriche, di piani per la fito-depurazione, di processi di rinaturalizzazione. I Consorzi di Bonifica calabresi si occupano di altro, di interventi clientelari, di un sottogoverno a favore di pochi da realizzare con la contribuzione di tutti i consorziati, vessati da cartelle inique. Presidente Oliverio, il futuro dei consorzi non può essere ciò che sono, non perpetui un anacronismo deleterio per il mondo agricolo, proietti i Consorzi verso un futuro diverso, che tutti immaginano e pretendono. Ponga fine a questo Bancomat di parte, ad un insopportabile ufficio di collocamento consortile a disposizione di pochi, asservito alle politiche più bieche e ai politicanti di mestiere, annulli la fantasiosa sentenza di usucapione dei consorzi di cui qualcuno si sente destinatario, che, per sicurezza di governo, sempre quel qualcuno cerca di preservare, inventandosi regolamenti elettorali che ricordano insopportabili regimi dittatoriali. Si restituisca agli agricoltori della Calabria il diritto a pagare il giusto, in proporzione al beneficio ricevuto, non si costringano gli stessi a ricorrere presso le commissioni tributarie per l’annullamento delle cartelle inique”. Presidente Oliverio, continua la lettera di Cia Calabria, “rifletta sul fatto che i Consorzi quasi mai appellano le sentenze di primo grado a loro sfavorevoli, quasi riconoscessero di imporre l’ingiusto. Il governo della Regione non può non soffermarsi su questo maleodorante meccanismo, non può non liberare i calabresi da questa situazione perversa, ingiusta ed intollerabile. Si fermi tutto ciò prima che sia troppo tardi e si realizzi, con tutte le parti, quella grande riforma che i Consorzi necessitano. E’ il tempo di farlo, le calende greche non servono, la stragrande maggioranza dei calabresi, del mondo agricolo, della società civile lo pretende, oggi. Si abbia rispetto per un settore produttivo che rappresenta il fiore all’occhiello dell’economia calabrese, risultato raggiunto con la fatica, quella vera, avversato da una burocrazia asfissiante, dalla lontananza dei mercati per l’assenza di moderne vie di comunicazione, dai danni degli eventi climatici avversi, che trovano complici ignari nelle inefficienze del governo dei consorzi. E tuttavia, i lavoratori della terra sono ancora sui campi a spezzarsi la schiena a tenere alta la tradizione contadina calabrese. Non è più possibile tergiversare sull’esigenza di effettuare un’analisi seria dei bilanci consortili, zeppi di crediti la cui esigibilità è vaga, sulla esatta definizione dei debiti, sulla congruità e inerenza programmatica delle spese, sulla sostenibilità economico finanziaria delle singole strutture. Le nostre sedi, lo ribadiamo, quotidianamente ricevono le veementi proteste dei nostri associati e dei semplici cittadini preoccupati per la sicurezza del territorio. Abbiamo garantito al nostro mondo e a quanti hanno visto in noi un serio punto di riferimento, che avremmo portato avanti un’attività sindacale tesa alla concertazione, alla condivisione, con il governo della Regione Calabria e con tutte le parti interessate, evitando reazioni, manifestazioni, polemiche, in una logica di compliance”.

Franco Lofrano