Alto Jonio-06/08/2019: La siccità minaccia l’agricoltura e i sindaci litigano tra loro
ALTO JONIO L’agricoltura boccheggia per penuria di acqua e i sindaci litigano tra loro sulle iniziative da intraprendere, riducendo ovviamente il potere di negoziazione con gli organismi di riferimento e facendo rimpiangere, a questo punto, la coesione territoriale dei tempi della Comunità Montana e anche il misero naufragio dell’Unione dei Comuni “La via del mare” abortita ancora prima di nascere a causa della miopia di taluni sindaci. I fatti: stante la perdurante siccità e l’impossibilità della Condotta del Sinni di fornire ai comuni costieri e collinari dell’Alto Jonio sufficiente acqua ad uso irriguo, il sindaco di Amendolara Ciminelli, al fine di concordare un piano d’azione per risolvere il problema, ha convocato un incontro tra i sindaci dei comuni interessati (Albidona, Amendolara, Roseto Capo Spulico, Montegiordano, Trebisacce e Villapiana) e i dirigenti del Consorzio di Bonifica di Trebisacce che gestisce la suddetta Condotta, ma non ha invitato, pare volutamente, il sindaco di Rocca Imperiale Ranù il cui territorio comunale è quello più interessato degli altri per via delle maggiori dimensioni delle aree agricole. Ovviamente il sindaco Ranù c’è rimasto male ed ha esternato tutto il proprio disappunto ritenendo il suo mancato invito «un atto a dir poco scorretto ed istituzionalmente grave. Auspico perciò un chiarimento – ha tuonato Ranù – e comunque mi preme evidenziare che da anni mi occupo di questa vicenda che vede impegnata la mia amministrazione nel difendere il diritto dell’acqua in maniera equa e trasparente per l’intero comprensorio irriguo. Battaglia che invece – ha aggiunto il sindaco di Rocca – ha trovato l’assenza clamorosa, nonostante gli inviti, di taluni colleghi che stranamente si accorgono solo ora di questo dramma». Ranù ricorda quindi al collega Ciminelli tutte le battaglie condotte a fianco degli agricoltori rocchesi sia nei confronti del Consorzio di Bonifica che sui tavoli istituzionali per far aumentare la dotazione idrica riservata all’Alto Jonio. Proprio per questo – ha precisato ancora il sindaco Ranù – siamo riusciti a delineare un percorso con la Regione e l’EIPLI (l’autorità di bacino pugliese) che prevede la sottoscrizione nel prossimo mese di settembre di un protocollo capace di aumentare la dotazione irrigua da 500 a 900 l/s per l’intero comprensorio Rocca-Trebisacce. Altro che fughe in avanti, – ha concluso il sindaco Ranù – semplicemente fatti e risultati a favore di tutti gli agricoltori della fascia jonica perché noi riteniamo che la carenza idrica sia un problema che riguarda tutti gli agricoltori dei vari comuni del Comprensorio, per cui fare rete è importante. E il comune di Rocca Imperiale vuole e deve esserci!». Pronta la replica del sindaco Ciminelli il quale, senza tergiversare e senza reticenze, ha ammesso che non si è trattato di una dimenticanza ma di una scelta mirata, «destinata – ha scritto testualmente Ciminelli – a far capire agli organismi preposti che il territorio è unito e si batterà affinché la dotazione idrica per l’agricoltura sia adeguatamente aumentata. Tu invece – ha aggiunto il sindaco di Amendolara rivolto al collega Ranù – ti stai muovendo da solo, tanto è vero che l’annunciato aumento da 500 a 900 l/s di acqua ad uso irriguo lo rivendichi come una vittoria personale, ottenuta in incontri dove tu eri il solo interlocutore del territorio e credo che – ha concluso il sindaco di Amendolara – quanto da te scritto sia la prova provata di come siano andate le cose e di quale idea di territorio noi tutti abbiamo!». Intanto al sindaco Ranù è arrivato, tempestivo, il sostegno del Comitato degli Agricoltori Rocchesi il cui presidente Giovanni Margiotta ha contestato il mancato invito del sindaco di Rocca assicurando che la battaglia per l’acqua continuerà soprattutto nei confronti del Consorzio di Bonifica che, a suo dire, dovrà garantire una distribuzione “trasparente e per aree irrigabili”. Una guerra tra poveri, dunque, quella che potrebbe esplodere, che rischia di frammentare ancora di più il potere istituzionale dei sindaci che, stante la latitanza dell’attuale deputazione regionale e nazionale, rimane l’unico baluardo di resilienza per un territorio periferico e isolato come l’Alto Jonio. Pino La Rocca