TREBISACCE-23/08/2019: Alta Velocità: Al Bano in difesa del Sud.
TREBISACCE Alta Velocità: Al Bano in difesa del Sud. «Anche noi siamo cittadini italiani e anche noi abbiamo il diritto di viaggiare ad alta velocità con i treni. Non è giusto che a beneficiarne siano solo i cittadini del Centro-Nord perché anche noi paghiamo le tasse come tutti». E per portare i treni ad alta velocità anche nel Sud il cantante pugliese, originario e residente a Cellino San Marco in provincia di Brindisi, aderendo alla battaglia rilanciata nei giorni scorsi dall’Associazione Onlus “L’Isola che non c’è” nata a Latiano (Brindisi) vuole incontrare il neo-presidente del Parlamento Europeo David Sassoli per spiegare quello che serve per far decollare il Sud, a partire dai collegamenti veloci con il resto d’Italia e d’Europa. Eppure, a pensarci bene, Al Bano vive a una manciata di chilometri da Brindisi dove c’è un Aeroporto di livello europeo, a breve distanza da Bari dove c’è un Aeroporto internazionale, dove c’è uno snodo ferroviario dove arrivano e partono le Frecce dell’Alta Velocità e dove c’è tutto un territorio come il Salento che è collegato all’Autostrada Adriatica da una Superstrada a 4 corsie che arriva fino a Santa Maria di Leuca. Cosa dovrebbero dire, allora, le popolazioni dell’Alto Jonio e della Sibaritide, che vivono ai margini estremi dell’Italia e dell’Europa e dove le Ferrovie, oltre ad aver azzerato i treni a lunga percorrenza, hanno dismesso anche i treni locali sostituendoli con gli autobus? Ciò nonostante, comunque, Al Bano conduce una lodevole battaglia in nome di tutto il Sud. «Mi rivolgo a tutti i componenti dell’Europa: – ha dichiarato di recente Al Bano – fateci sentire veramente europei a livello degli altri europei. Non penso di chiedere molto. Non parlo a titolo personale, ha precisato Al Bano – è tutto il Sud che ha questa specie di ribellione perché vogliamo viaggiare alla stessa velocità di tutti gli europei, in quanto cittadini europei lo siamo anche noi. Di fatto, di diritto e per scelta». L’obiettivo di Al Bano è quello di portare la battaglia fin sul tavolo del Parlamento Europeo chiedendo un incontro al neo eletto presidente, David Sassoli, per spiegare quello che serve per far funzionare il Sud. A cominciare dalla mobilità veloce ormai ineludibile perché il Sud ha necessità di accorciare le distanze geografiche con l’Europa. «Non ha fatto niente di male il Sud; – ha spiegato Al Bano – si è aggregato al resto del Paese, ha pagato a caro prezzo l’Unità d’Italia e continua ancora oggi a pagare. Facciamo in modo che questa Italia sia veramente unita e il treno, come il sangue nelle nostre vene, ha bisogno di viaggiare con la stessa velocità in tutto il corpo». Detto questo lo stesso Al Bano ha ricordato il suo primo viaggio a Milano, nel 1961, fatto con un treno a vapore, strapieno di valigie di cartone e di persone che, come lui, andavano a cercare un futuro migliore. «Molti, come me, – ha commentato il cantante brindisino – l’hanno trovato ma, a pensarci bene, tante cose sono cambiate in meglio, ma non per tutti. E’ arrivato quindi il momento di alzare la voce perché non è ammissibile che il Sud rimanga sempre Sud, tagliato fuori dai circuiti dell’Alta Velocità di cui beneficiano gli Italiani del Centro-Nord. Non è ammissibile – ha aggiunto ancora Al Bano – che si ricordino di noi per pagare le tasse, per votare, ma quando poi devono sviluppare qualcosa di importante per il nostro Sud, c’è sempre qualcosa che si inceppa nel meccanismo. Anche noi, – ha concluso il cantante pugliese nazional-popolare – anche noi vogliamo viaggiare alla stessa velocità, come si viaggia da Milano a Roma, da Venezia a Roma, da Torino a Roma. Anche noi abbiamo il diritto di partire dal Sud verso il Nord viaggiando alla stessa velocità degli altri».
Pino La Rocca