Trebisacce-25/08/2019: Turismo:C’era una volta il Camping
TREBISACCE …C’era una volta, sul Lungomare, un campeggio privato e, più di recente, …C’era una volta un’area-camper comunale. Oggi la città di Trebisacce, Bandiera Blu per la sesta volta consecutiva, non è più nelle condizioni di accogliere e soddisfare le esigenze dei tanti turisti che viaggiano in camper o in caravan perché è completamente priva di qualsiasi struttura pubblica, e/o privata, in grado di ospitare i sempre più numerosi amanti del turismo “plein air”, cioè all’aria aperta. Eppure, a leggere i dati riportati dalla Federazione Nazionale del Settore, il cosiddetto “turismo in libertà” che si sviluppa con l’utilizzo di camper e caravan, nel 2018 in Italia ha avuto un trend molto positivo e, stante la perdurante crisi economica, si è confermato un vero e proprio traino della ripresa del turismo nazionale. Succede così che i turisti che amano il “turismo in libertà”, che arrivano a Trebisacce perché attratti dalla Bandiera Blu e quindi dalla certezza di trovare un mare sicuramente pulito e balneabile, o per conoscere e apprezzare gli angoli più suggestivi dell’antico Borgo, o anche perché richiamati da eventi di alto spessore artistico-culturale inseriti nel programma estivo, non trovando un camping o un’area di sosta-camper attrezzata, si appoggiano sul Lungomare, quasi sempre in prossimità delle postazioni-docce di cui abbonda la spiaggia, ritenute molto utili sia per rinfrescarsi e togliersi di dosso la salsedine dopo il bagno sia per attingere acqua e fare le provviste nei serbatoi dei loro mezzi. Per la verità i turisti del “plain air”, utilizzano le aree periferiche della spiaggia (vedi foto) perché sul Lungomare è giustamente vietata la sosta per camper e caravan, ma sono costretti a sostare solo per poche ore o per pochi giorni, perché a Trebisacce mancano tutte quelle comodità che offrono i campeggi e anche le aree-camper allestite dai comuni, come la possibilità di attingere acqua potabile, di disporre dell’energia elettrica e della guardianìa e anche di smaltire i rifiuti e le acque reflue. Eppure, basta fare una breve indagine sul web, per scoprire come località turistiche grandi come Trebisacce, in qualsiasi regione del centro-sud, dispongono di almeno 10 tra campeggi e villaggi turistici, mentre Trebisacce ne è completamente sprovvista. Questo perché l’area-camper individuata dal Comune all’estremità del Lungomare-Nord non è mai decollata e quest’anno, addirittura, non è stata mai aperta. Per non parlare dell’iniziativa privata completamente assente, almeno su questo versante, per cui è aumentato il numero dei camper che hanno stazionato lungo la spiaggia. Sono infatti lontani i tempi in cui anche a Trebisacce c’era il Camping “Vittoria” posizionato sul Lungomare e il Camping “Pigna Grande” situato lungo la vecchia S.S. 106. Oggi Trebisacce, che si illude di coltivare la sua storica vocazione turistica e che si piange addosso per la perdurante crisi del commercio, a livello alberghiero dispone solo di due Hotel e di qualche “Bred and Breakfast”. Troppo poco per potersi illudere di incentivare la propria economia attraverso il turismo.
Pino La Rocca