Trebisacce-15/11/2019: Per la Lega il Pronto Soccorso rimane a rischio
TREBISACCE «Altro che riapertura dell’ospedale. Se il personale sanitario del Pronto Soccorso del “Chidichimo” non sarà implementato con almeno 5 medici, anche questo servizio dovrà essere sospeso». E’ il triste presagio del Coordinamento della Lega di Trebisacce che denuncia la gravità della situazione dopo aver verificato la perdurante stagnazione della situazione e la mancata integrazione del personale. «Il grido d’allarme che come Lega di Trebisacce abbiamo raccolto – ammonisce infatti il Coordinamento della Lega di Salvini – è chiaro ed inequivocabile e non dà adito ad altre interpretazioni. Già allo stato attuale, – aggiungono i supporter di Salvini – la situazione in cui operano i medici in servizio nel Pronto Soccorso sono di assoluta insicurezza dovuta al venir meno, per motivazioni varie (pensionamento, mancato rinnovo della Convenzione h/24 degli Anestesisti…) di alcune figure mediche specialistiche (Anestesisti, Chirurghi e Medici Internisti) obbligatorie e di supporto vitale per il Pronto Soccorso. Figure mediche che – osserva ancora il Coordinamento Locale della Lega – sono del resto previste nell’Atto Aziendale per gli Ospedali “di zona disagiata” come, appunto, è stato classificato il Chidichimo». Detto questo il Coordinamento della Lega di Salvini, consapevole delle facili promesse elargite solitamente con l’approssimarsi delle competizioni elettorali, denuncia i gravi ritardi della politica sanitaria e mette in guardia contro possibili e allettanti promesse concomitanti con l’avvio della campagna elettorale. «Pertanto, – scrivono in conclusione i simpatizzanti della Lega – nonostante i proclami da campagna elettorale e le promesse di riapertura dell’Ospedale attraverso finanziamenti a pioggia, la verità è che se non ci sarà un’inversione di tendenza, con una reale assunzione di responsabilità, anche il punto di primo intervento sarà sospeso ed a noi cittadini non resterà che l’insegna, tra l’altro illegittima, di un servizio che in realtà non può essere offerto ai malcapitati pazienti». In realtà i ventilati finanziamenti a pioggia a cui fanno riferimento i Leghisti sarebbero forse quelli annunciati dalla Regione di recente (circa 2milioni e mezzo per il ripristino della Sala Operatoria) ma anche di questi finanziamenti, ammesso che siano stati effettivamente disposti, si è già persa traccia nei soliti meandri della burocrazia aziendale dell’Asp di Cosenza, altrimenti potrebbero essere investiti subito anche perché il progetto esecutivo per il ripristino delle Sale Operatorie, senza le quali il “Chidichimo” non potrà mai tornare ad essere un Ospedale, è già pronto ed è stato approvato da diverso tempo.
Pino La Rocca